BIBLIOTECA ATTO SECONDO: «MISSIONE CONCLUSA!»

di Giuseppe Ruffino

Leggo sul sito “Travelnostop Sicilia” (www.travelnostop.com), che venerdì 20 giugno, a Torre Alba, è stata inaugurata (immagino con e per pochi intimi) la nuova sede dell’Assessorato al Turismo e vi è stata issata, perché sia a tutti ben visibile, la bandiera denominata “Terrasini la costa del sorriso”. Nell’occasione il sindaco ha illustrato il programma delle manifestazioni estive.

Fin qui nulla da eccepire, anzi, molto da elogiare, considerando il gran numero di vacanzieri estivi e di turisti favoriti dalla vicinanza dell’Aeroporto Falcone e Borsellino, che saranno richiamati a frotte sulla nostra superba e … linda costa. Ma più avanti  -sempre grazie al blog di Travel Sicilia-  apprendo pure che Torre Alba diverrà «un luogo di aggregazione che ospiterà, fra l’altro, una sezione distaccata della Biblioteca comunale “Claudio Catalfio” con un’intera sala dedicata alla narrativa siciliana e un’emeroteca. Inizialmente sarà possibile consultare liberamente la raccolta del Giornale di Sicilia e di Repubblica (ndr: il solo inserto di Palermo?), ma si punta ad incrementare l’offerta con nuove acquisizioni, anche in digitale». (Ma si dimentica di precisare che di quotidiani e riviste, la direzione della Biblioteca, non ne rinnova più gli abbonamenti da alcuni anni).

E così, dopo le esitazioni seguite alla pubblicazione dell’articolo di A. Catalfio sul nostro Blog l’8 giugno scorso (Biblioteca a rischio, sfrattati i ragazzi …), la Giunta si ricarica e riparte a testa bassa. Dunque, non più la “Sezione Ragazzi”, ma la narrativa siciliana e l’emeroteca saranno (o lo sono già?) trasferite. Quindi, missione conclusa, ma sarebbe meglio dire, scissione conclusa, imbellettata dall’annuncio di una fantomatica “consultazione digitale”.
Ma i libri siciliani, la bandiera sorridente, l’emeroteca e il digitale pare ci entrino ben poco. La verità starebbe in un altro progetto: mettere cinicamente piede nella Torre per precostituire, nella contesa con i privati, la “pubblica utilità del sito” che, per superficialità amministrativa, stava o sta per sfuggire di mano ai nostri eroi. Se poi si tratta di allocazione momentanea (in attesa del rifacimento di Palazzo Cataldi) o definitiva, nulla è dato di sapere. Mistero fitto! Così come pure (ma questo è un capitolo a parte, che dà la misura della caotica approssimazione nel settore culturale) è mistero quasi fitto la realizzazione, presso gli Uffici demografici (!?) di Corso Vittorio Emanuele, di una “Biblioteca sociale multimediale” progettata da un architetto esterno, essendo i nostri valenti tecnici comunali molto oberati di lavoro. Da qui, si legge in  qualche altra parte, l’affidamento ad un esterno per una dozzina di migliaia di euro. Tutte persone (amministratori compresi) che nulla conoscono della storia di uomini e di strutture realizzate in tempi relativamente recenti.
E così a Torre Alba avremo la “narrativa siciliana” e, probabilmente, anche la Torre a scapito della biblioteca vivisezionata. Non c’erano altre scelte per “precostituire la pubblica utilità”?
E perché, allora, visto che ci siamo, non trasferire la narrativa lombarda o veneta nella sede dei Servizi sociali di Via Cala Rossa? o la “piemontese” nell’ex Antiquarium? Ed ancora: la sezione specialistica sulla mafia nel più … confacente palazzo Salamone confiscato alla mafia? e la “pugliese”? perché no …? la “pugliese” risplenderebbe nell’ingresso di Palazzo la Grua!
Si aprirebbe la strada, finalmente, a una straordinaria e innovativa tipologia di biblioteca comunale: oltre alla “multimediale” avremmo così “La Biblioteca affettata” (come un “Negronetto”). Al turista, al villeggiante o al terrasinese, che avrà voglia di leggersi il libro di un autore siciliano, la bibliotecaria della sede centrale lo dirotterà a Torre Alba dove i libri, baciati dalla salsedine a picco sul mare, ammuffiranno in tempo utile. (A proposito, non so se il Consiglio di Vigilanza della Biblioteca sia stato coinvolto nella scelta di affettamento, o se sia stato chiesto il nullaosta alla Sovrintendenza Regionale ai Beni Librari poiché, se si trattasse di allocazione provvisoria di qualche mese per causa di forza maggiore (ristrutturazione di Palazzo Cataldi), allora si potrebbe pure giustificare, ma sappiamo bene quanto il ritorno sia sempre difficile. Ma perché la Sovrintendenza? Semplice: perché a mio avviso (e non solo a mio avviso), essendo stata la Biblioteca concepita a “scaffale aperto” con “classificazione decimale Dewey”, i libri sono collocati in un percorso che ha un continuum dal piano terra fino al primo piano. Non si possono spezzare le collezioni). 
Mi avvio a finire, disturbando un certo Leonardo Sciascia, noto narratore … siciliano. Vi invito a leggere o a rileggere il suo famoso saggio “Sicilia e sicilitudine” inserito nel libro La corda pazza    -Gli Struzzi, Einaudi, p. 11- (lo trovate in biblioteca, anzi, no, nella Torre). Può aiutare a comprendere meglio la lucidafollia, tutta nostra, che spesso muove certi meccanismi.
E chiudo veramente.
Mai mi è capitato, come in questa circostanza, immaginare cosa direbbero e farebbero, dal posto in cui si trovano, due persone lontanissimi da me per collocazione politica e formazione ideologica, ma che stimavo indipendentemente da tutto. Il primo, Claudio Catalfio, sindaco e fine uomo di cultura, esponente della Dc terrasinese, che impiegò buona parte della vita per veder realizzato il sogno della Biblioteca comunale, al quale, alla sua prematura morte, non a caso fu intitolata; il secondo, Salvatore (Totò) Cascio, primo direttore, che amò quei libri quanto la sua famiglia e sognò come non pochi quel Palazzo.  

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