TERRASINI, CAPO RAMA: AL VIA PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE FINANZIATO DALLA COMUNITÀ EUROPEA

È  stato necessario ricorrere a misure drastiche per la riqualificazione ambientale di alcune aree all’interno della Riserva Naturale Orientata “Capo Rama” che, tra gli anni Settanta e nel corso degli anni Ottanta del secolo scorso, sono state teatro di una cementificazione selvaggia nel contesto di una altrettanto sregolata lottizzazione che sfugge alle categorie di ogni logica.

di Giuseppe Viviano
(foto di G. Viviano)


Questa volta le ruspe intervengono per la demolizione di opere in muratura, siano esse case, muri o recinzioni, piattaforme in cemento, cisterne e altro, con relativo conferimento a discarica e successivi interventi di rinaturalizzazione dei luoghi per il loro recupero ambientale, prevedendo anche la rimozione di strutture prefabbricate e roulotte. 

Gli interventi in corso sono contemplati nel progetto PO FESR 2007/2013, che si pone l’obiettivo di «rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la biodiversità in un’ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo».

Finanziato dalla Comunità Europea per un importo complessivo di 250 mila euro e promosso dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, il progetto ha visto il coinvolgimento e la partecipazione diretta del Comune di Terrasini, in qualità di Ente Locale, e del “WWF Italia”, in qualità di Ente Gestore dell’area protetta e soggetto proponente, ai quali è toccato l’onere di redigere il piano di intervento «acquisizioni bonarie e bonifica zona A e zona B della Riserva».

(foto di G. Viviano)
Gli interventi si sviluppano dunque in due direzioni: da una parte, verso l’acquisizione bonaria al patrimonio demaniale regionale di lotti privati, dall’altra, verso la bonifica delle aree già acquisite al patrimonio del Comune di Terrasini. Quello della riqualificazione ambientale è stato, per il “WWF Italia”, tra gli obiettivi prioritari e più problematici dell’attività di gestione, non solo per una consolidata consuetudine a considerare ‘terra di nessuno’ il territorio oggi protetto da norme regionali, nazionali e comunitarie, e vincolato dal 1968 come ‘biotopo di interesse naturalistico’ per decisione del Comune di Terrasini, ma soprattutto perché parte dei terreni ricadenti sia in zona A che in zona B sono di proprietà privata o in possesso di privati.

Gli interventi del presente progetto sono già stati previsti dall’Ente Gestore nella programmazione PIR RES 2000-2006 AdP “Sistema marino-costiero”, “come intervento strategico” nel Piano di Gestione del SIC “Cala Rossa e Capo Rama”, di cui la riserva costituisce il cuore pulsante, e nella programmazione triennale 2011-2013 dell’area protetta. 
(foto di G. Viviano)

I lavori sono stati avviati il 17 luglio scorso e hanno interessato alcune aree in zona A di riserva, che poi è quella a maggior pregio naturalistico, con l’abbattimento di muretti di cinta, la rimozione di recinzioni e altri manufatti abusivi esistenti sul promontorio di Capo Rama e lungo la fascia costiera rivolta al golfo di Castellammare.

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