Sembrerebbe il titolo di una notizia di cronaca nera. State tranquilli, nessuna donna è morta bruciata, ma continua ad accadere che si continua ad attentare alla salute pubblica con l’incendiare la spazzatura. Ma -ci si chiede- mai nessuno coglie sul fatto gli autori?
“Fimmina Morta”, infatti, è l’antico toponimo (la cui origine è di difficile interpretazione) di una contrada periferica di Terrasini. Ma oltre a questo è la conferma di come, le periferie del paese, continuino ad essere invase da cumuli di rifiuti a cui puntualmente viene dato fuoco. Quindici giorni fa è toccato, tanto per fare un esempio, al parcheggio in Via Cala Rossa e l’altro ieri pomeriggio nel sottopassaggio che collega, appunto, Contrada Fimmina Muorta alla S.S.113. Anche Contrada “Agliandroni” versa in pessime condizioni e numerose sono le lamentele e le segnalazioni da parte dei residenti senza che si riescano a prendere adeguati e urgenti provvedimenti. Purtroppo dare fuoco ai rifiuti non è la soluzione. I rifiuti bruciati, come è ben noto, sprigionano diossina, causando seri problemi alla salute (tumori innanzitutto). Senza contare che il rifiuto bruciato viene considerato “rifiuto speciale” e, quindi, non può essere smaltito normalmente, ma necessita di appositi mezzi e luoghi di conferimento. Il tutto va ad aggravare il costo del servizio che, alla fine, grava pesantemente sulle tasche di noi cittadini. Più d’uno avanza l’ipotesi che la “bruciata” faccia parte di una ben precisa strategia per ottenere più fondi pubblici da parte delle ditte incaricate dello smaltimento dei “rifiuti bruciati speciali”.
ECCO IL VIDEO DELL’INCENDIO ORMAI SPENTO, MA SERVE PER BEN INDIVIDUARE IL PUNTO