SE SCOPPIANO LE FOGNE, È TEMPO DI BILANCI

di Giacomo Greco

 

Ci occuperCassonetti SS. 113 Km 300emo successivamente delle peculiarità di un “paese turistico”, ora ci preme, approfittando di una fuoruscita di liquami fognari in via Palermo, di tentare un primo bilancio sull’estate terrasinese che secondo i nostri amministratori, certamente, sarà stata un successo.

Ma un successo per chi? La puzza era tale da lasciare sconcertati ed il pensiero, sulle note dei cattivi odori, correva lontano pur di fuggire da quei luoghi. La prima domanda che sorge spontanea è se le nostre infrastrutture sono adeguate ad accogliere orde di visitatori e ci sovviene che le condotte, le fognature,i tombini, insufficienti ed obsoleti mal sopportano i flussi normali e scoppiano, come nel caso che ci ha interessato, alla prima occasione. Inoltre ci chiediamo se tutti gli abitanti delle contrade Presti Camarrone e limitrofe, in territorio del comune di Cinisi di cui eleggono gli amministratori ed a cui pagano le tasse ( compresa quelle per la depurazione) versino i loro liquidi fognari nella nostra rete già insufficiente senza peraltro pagare alcun tributo. Ricordiamo a noi stessi che gli amministratori di Cinisi hanno rifiutato l’invito degli amministratori di Terrasini per costruire insieme il depuratore. Ricordarlo ai nostri amministratori, però, sarebbe fatica sprecata. E’ cosa buona e giusta, ci chiediamo, favorire in qualche modo l’arrivo incontrollato di visitatori e turisti, senza ancora avere provveduto alla costruzione e messa in funzione di un depuratore e continuare a chiedere rinvii agli organi competenti per l’incapacità dopo quasi vent’anni di produrre uno straccio di progetto, con il rischio di perdere il finanziamento? E se il mare s’inquina sempre di più facciamo finta di non accorgercene. Ci chiediamo infine, rinviando un’analisi più dettagliata e completa, se i costi per la raccolta dei rifiuti, la pulizia dei luoghi ed il ripristino degli stessi alla scadenza delle concessioni di suolo pubblico vengono sostenuti dai richiedenti suolo pubblico per la gestione di bar ed esercizi di ristorazione che certamente nei periodi di grande affluenza producono centinaia di tonnellate di rifiuti comprese bottiglie e lattine, che dovrebbero essere trattate in maniera differenziata, e che contribuiscono ad intasare la raccolta con gravi disagi per tutti i cittadini. Ad incassare sono i gestori degli esercizi della piazza e di quelli sparsi in tutto il territorio cittadino, il comune attraverso il suolo pubblico e l’indotto (parcheggi e multe) e chi paga per tutti? I cittadini disagiati. Abbiamo cominciato con le fogne e finiu a fetu.

Commenta su Facebook
2 comments on “SE SCOPPIANO LE FOGNE, È TEMPO DI BILANCI
  1. Un successo per chi? x Terrasini e i terrasinesi sicuramente NO, il paese è allo sbando, i pochi turisti vengono trattati a pesci in faccia, basta farsi un giro per il lungomare da Calarossa sino alla Praiola e abbiamo una costa UNICA immersa tra Rifiuti, guard rail mangiati dalla ruggine . cosa vogliamo di più ? L'AMARO c'è pure Ieri è arrivata la TASI.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *