La lettera del giorno: ELOGIO DEL SILENZIO

Il Prof. Ruffino, sul finire d’agosto, il mese estivo e vacanziero per eccellenza, sente il bisogno di una riflessione (anzi, di uno sfogo!).  Affronta il tema del contrasto “silenzio/rumore” nella sua quotidiana concretezza. Un testo iper reale in cui, in un mondo capovolto, si patisce il silenzio e non il rumore. Con vero piacere pubblichiamo!

 

di Giovanni Ruffino (*)

 

RUMORE

 

 

 

 

 

 

Il RUMORE è una delle grandi emergenze del nostro tempo.
Terrasini è un luogo RUMOROSO.

Il RUMORE è lordura, e come la lordura ammorba, appesta, avvelena, contamina, degrada, inquina.

Terrasini è in emergenza, ma ancor prime che dal RUMORE in sé, l’emergenza è data dall’assuefazione al RUMORE.

Una condizione terrificante e barbara infetta il luogo, i luoghi: non si patisce il RUMORE, si patisce il SILENZIO, la QUIETE!

I livelli di efferatezza acustica raggiunti in questa estate 2014 vanno addebitati (debito ormai insolvibile) a chi governa la Comunità; a chi dovrebbe vigilare e reprimere; agli inesorabili tenutari del ristoro (!) piazzaiolo in competizione rumorosa (musica?!) l’un con l’altro e sino a notte; agli scorrazzanti (in)urbani al volante di contenitori metallici con ruote, simulanti autovetture tappezzate di apparati assordanti di amplificazione, espressione di un inebetimento progressivo e inarrestabile; agli erculei sollevatori di saracinesche sonanti, pur in ore notturne; ai suonatori di campane a tutte l’ore e di sirene antifurto impazzite; agli smarmittati motoappagnanti, furiosamente gareggianti dalla marina al contado.

Una comunità inerte tollera, anzi ignora, anzi non sente, raggrinzita, inebetita.
Una società di “rumoristi” perché produttori di RUMORE o soggiacenti al RUNORE più che un alcolista all’alcool.

Ma quanta solitudine nel frastuono!
Nulla si può concepire, nulla creare dentro al RUNORE!
«In questo mondo moderno,
con il suo immenso rumore,
che non è il suono dell’acqua che zampilla …»

… acqua che zampilla … sorgente … fawara … Favarotta … ieri gorgogliante … mormorante …
oggi strepitante e quindi lontana dall’ascolto diretto e intimo del suono della vita.

Terrasini, 31 agosto 2014

 

(*) Il Prof. Ruffino, insigne dialettologo e linguista dell’Università di Palermo, fu il fondatore, nel 1984, del periodico cartaceo“Terrasini oggi”a cui l’attuale redazione si è idealmente ispirata, riprendendone anche la Testata che noi tutti conosciamo.

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11 comments on “La lettera del giorno: ELOGIO DEL SILENZIO
  1. Sono le 16,28 e aspetto rassegnato la ripresa pomeridiana delle attività ludiche di Perla del Golfo, la struttura turistica che negli anni ottanta s'insediò a poche centinaia di metri dalla casa (allora di villeggiatura, oggi di residenza) dove vivo.

    Sin dalla sua nascita, questa struttura si è contraddistinta per la vocazione alla produzione di chiasso: risveglio muscolare, giochi a bordo piscina, tornei di calcio balilla, balli di gruppo, acqua gym durante il giorno, discoteca la sera. Anche le case dei nuovi arrivati spesso la sera si animano di serate danzanti, karaoke e chi più ne ha più ne metta.

    Come un enorme social network acustico, tutti questi adoratori del rumore condividono le loro emissioni di decibel anche con noi abitatori perenni dei luoghi fuori città. E far comprendere a costoro che la nostra scelta di vita è stata fatta per stare lontani dal rumore, dall’inquinamento, dal traffico, sarebbe forse un’impresa ardua, oltre che vana.

    Nessuno vuole togliere il diritto delle persone a divertirsi, ma in questi due ambiti mesi estivi (luglio e agosto) ci sentiamo assediati da questa umanità urlante. Anche i bambini dei tempi attuali manifestano il loro dissenso con urli da film horror, che nessun genitore di altri tempi avrebbe tollerato.

    Ma ormai siamo agli sgoccioli, da domani torneranno in gran parte tutti in città. Anche per quest'anno è fatta.

    Fate buon rientro. Non ci mancherete.

  2. Si comincia la mattina alle 8…con i venditori ambulanti della serie: tappeti per la cucina, tappeti ter il corridoio, teli mare, teli bagno. U pummaroru friscu, ma cascina di muluna a cincu euro. Si prosegue con le urla e gli improperi delle mamme con i ragazzini che giocando a palla prendono no di mira macchine, persiane e saracinesche, anche alle 14 del pomeriggio, orario della pennichella. Per non parlare di pub, discoteche e bar con la musica a palla fino alle 2 di notte, i giostrai al lungomare con canzoni disco ad alto volume. I karaoke improvvisati nelle case di villeggiatura con Gigi d'Alessio e rocco hunt ( non me ne vogliano…ognuno ha i suoi gusti musicali)…e allora mi sovviene una canzone di Raffaella Carrà'…Rumore.

  3. E chi più ne ha più ne metta. L’unica consolazione, se è lecito dire, che sta per finire per l’amico Palacino e per tutti gli altri martoriati come lui. Il resto (alcuni esempi di Sabrina) è destinato a durare più a lungo. C’è rimedio? Forse. Molto (non tutto)dipende dalle campagne educative, cioè da precise scelte operative di chi amministra. C’è poco da fare, ma è così in fondo.

  4. Bella e vera la riflessione del caro Prof.Giovanni Ruffino; abbiamo perso il gusto di sentire i rumori della natura, dei suoni pacati della voce durante una conversazione, anche quello dello sroscio di una risata di cuore. E con questo i piccoli antichi sapori della vita. Quella umana, quella perduta.

  5. Condivido pienamente la riflessione del prof. Ruffino. Terrasini in estate diventa invivibile, una bolgia infernale, affollata, sporca fino all'inverosimile e terribilmente rumorosa. Di giorno il traffico diventa insostenibile, di sera il ritmo della musica (se così si può' chiamare), proveniente dai vari bar della piazza fino a tarda notte ti martella il cervello costringendoti a chiudere le persiane ermeticamente come in pieno inverno e facendoti morire dal caldo. Poi se a tutto ciò aggiungiamo lo scampanio della matrice che dalla mia terrazza e' a un tiro di schioppo allora l'opera e' completa. Oggi, domenica, scampanio al mattino per le tre messe domenicali, scampanio a mezzogiorno , poi nel pomeriggio per la messa delle 19, insomma non se ne può più. Conclusione, vado a vivere in campagna? Forse è la soluzione migliore!

  6. Avete tutti ragione tranne che su una cosa: nessuno parla. Io ho protestato e denunciato tutto quanto affermato da tutti voi, e anche di più. Abito vicinissimo la piazza di Terrasini. Mio Nonno,podestà dell’epoca di Terrasini, fece piantare i ficus in piazza ed alla villa. La politica che si fa a Terrasini serve soltanto a fare guadagnare qualche soldo ai baristi della piazza ed a qualche pizzaiolo. Ma per il resto Terrasini è l’esempio di come si può rovinare un Paese. Non parliamo, poi, di turismo! Mai e poi mai verrei da turista a passare le vacanze a Terrasini. Paese rumorosissimo, dove non si può riposare neanche nel pomeriggio. Paese sporco, senza accesso al mare, senza un cinema (qusnt’era bello passare le sere all’arena Floreal!!!),ecc., ecc., ecc. Per quanto mi riguarda, continuerò la mia battaglia personale onde poter “sopravvivere” nel luogo dove abito e da dove non intendo spostarmi. Se qualcuno volesse condividere con me le mie battaglie, per me sarebbe una gioia. Significherebbe, come dice Papa Francesco,che esiste qualcuno a Terrasini
    che non intende uniformarsi alla mentalità corrente, a costo di perdere amici e parenti.

  7. Mai articolo aveva ricevuto tanti commenti(ben 7 fino a questo momento)da quando il giornale è in piena attività. Il più commentato, non perché gli altri siano da meno, ma forse per il semplice motivo che il problema “rumore”, oltre a essere molto sentito, è anche la prima volta che da queste pagine lo si solleva sia pure nei termini in cui lo ha fatto il Prof. Giovanni Ruffino con la sua lettera.
    Una raccomandazione in più per noi di tornare ancora sull’argomento, anche per non continuare a lasciare del tutto sola (?) la gentile Signora Anna Maria nelle sue quotidiane battaglie e denunzie. Grazie a tutti. I vostri commenti e le vostre precisazione sono il sale della partecipazione democratica per il miglioramento del paese che, nonostante tutto, amiamo più di ogni altro.

    • UNA DOVEROSA RETTIFICA: in precedenza è stato erroneamente scritto a nome della “Redazione” che «Mai articolo aveva ricevuto tanti commenti(ben 7 fino a questo momento)da quando il giornale è in piena attività». No è affatto così, ci è stato giustamente fatto notare. In realtà i commenti più numerosi (ben 17) sono stati riservati all’articolo di Fabio Palacino intitolato “C’era una volta l’Arena Floreal”. Ci scusiamo con il nostro amico redatore Fabio e nel contempo correggiamo anche il tiro: sul “rumore” prevale il “sentimento”, che è il tesoro più grande che ci resta.

  8. Grazie della rettifica, fatta senza dubbio per amore della verità (il nostro “faro nella notte” in questi tempi bui di menzogne 🙂 ).
    Ma l’importante è partecipare: commentate, commentate, commentate. Dire la nostra è il più bel segno di libertà di cui possiamo usufruire.

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