ATO-RIFIUTI, CRESCE IL CAOS

Rifiuti sulla S.S. 113

Rifiuti sulla S.S. 113

MENTRE A TERRASINI, QUANDO LA SITUAZIONE APPARE IRRIMEDIABILMENTE COMPROMESSA, L’AMMINISTRAZIONE CUCINELLA PROVA A MOSTRARE I MUSCOLI, MA TROPPO TARDI!

di Giacomo Greco

Sull’ATO-Rifiuti il sindaco Massimo Cucinella, dopo tre anni di amministrazione e molti altri da assessore in precedenti giunte nel recente passato, sembra giocarsi tutto. Tanto è vero che si è improvvisamente accorto  -stando a diverse interviste rilasciate nei giorni scorsi-  che la struttura non svolge in pieno il proprio compito con la conseguenza -spiega ancora il sindaco- che il paese è sporco e che alcuni dei servizi previsti non vengono effettuati. La soluzione, stando sempre a quanto dichiara, sarebbe quella di non pagare fino a quando il paese non sarà pulito, cioè MAI.

Come si può pensare, infatti, che un ente commissariato che non può essere liquidato perché vanta crediti da parte dei comuni e non può quindi saldare i debiti, possa, senza ricevere il pagamento delle fatture presenti ed arretrate, provvedere al prelievo dei rifiuti stessi, come da contratto? Contratti che ormai nessuno rispetta in una specie di girandola micidiale di inadempienze?

E mentre il paese (l’intera provincia) è in ginocchio per responsabilità di un manipolo di irresponsabili, esplode ancora una volta l’arretrato (due mensilità) degli stipendi dovuti agli operatori ecologici.

Nemmeno questa circostanza fa recedere il nostro Primo cittadino dal suo proposito e, pur essendo «dispiaciuto della circostanza», dichiara di volere persistere nella sua posizione protestataria (non pagare le fatture ATO).

Se le cose stessero veramente così sarebbe legittimo pensare che, effettivamente, sia rimasto appollaiato per anni sul pero da cui non ha visto lo schifo che giorno dopo giorno si consumava (a sua insaputa!) nelle strade del paese. Si dovrebbe pensare che alle assemblee dell’ATO abbia mandato un delegato che, sempre a sua insaputa, abbia approvato i bilanci e i piani industriali che servono per determinare i costi dei servizi.

Si dovrebbe pensare che non si sia accorto, stando sempre appollaiato sul pero, che i servizi venissero svolti parzialmente ed in maniera discontinua e che il responsabile del servizio non avesse eccepito con la dovuta energia e con gli strumenti dovuti e previsti nei confronti di chi non rispetti le prescrizioni contrattuali.

Rifiuti sul Lungomare

Rifiuti sul Lungomare

Si dovrebbe pensare che dall’alto del pero abbia dato disposizione di aumentare la tassa sulla raccolta dei rifiuti senza mai eccepire sull’incongruenza dei costi in continuo aumento a fronte di un servizio sempre più discontinuo e inefficiente. Ma sul pero il sindaco non c’è mai stato, perché li ha estirpati assieme con i ficus, restando invece seduto sulla “sua” elegante e costosa poltrona rapito dai suoi pensieri.

Ma allora perché questo tardivo e violento attacco all’ATO ed il conseguente disagio creato ai cittadini che saranno vittime di un minore giustificato impegno dell’ATO per mancanza di fondi, e ai dipendenti che in difficoltà per il mancato pagamento degli stipendi affronteranno con minore lena (sino ad ipotizzare una motivata astensione dal lavoro, stando alle prese di posizione molto nette dei sindacati) la loro quotidiana fatica su mezzi sporchi e fatiscenti e con divise da lavoro approssimative?

Non arrogandoci la facoltà di saper dare a tutto una risposta, possiamo solo ipotizzare la strategia che sta dietro le parole e le azioni del Primo cittadino. Per quanto attiene la dichiarata volontà di non pagare le fatture emesse dall’ATO, potrebbe nascondersi il disappunto per i reiterati solleciti, anche pubblici, rivolti ai sindaci che hanno additato l’Ato come unico responsabile della mancata regolare raccolta, da parte del commissario della società d’ambito, nonché l’incapacità di reperire le risorse per saldare il conto che consentirebbe di liquidare l’Ato stesso.

La liquidazione è condizione indispensabile per dare attuazione alla struttura intercomunale denominata ARO, che dovrebbe agire sotto il controllo e la responsabilità dei comuni di Terrasini, Cinisi e Borgetto. Di detta società si sono perdute le tracce, malgrado dovesse entrare in attività alla scadenza della gestione commissariale dell’Ato che è fissata per il 30 settembre 2014 .

Ma se solo ora il sindaco si è accorto delle carenze che ormai si perpetuano da più di tre anni, il precedente disinteresse e la circostanza che le fatture siano state pagate senza eccepire, si deve considerare una omissione consenziente?

La seconda ipotesi potrebbe riguardare il personale e cioè si potrebbe pensare che la dichiarata volontà di non pagare danneggi più i dipendenti che l’Ato il quale, rallentando ulteriormente il servizio, procurerà solo disaggi ai cittadini.

Il mancato pagamento delle fatture potrebbe essere quindi un segnale per i dipendenti a cui i sindaci vorrebbero imporre un contratto a trenta ??????????????????????????????ore settimanali contro cui questi si stanno opponendo, facendo intervenire i sindacati. Simile circostanza, se determinasse la revisione ed il ripristino delle 36 ore settimanali, renderebbe il progetto dell’ARO inattuabile nella parte riferita alle risorse necessarie, mettendo in difficoltà le amministrazioni.

Ribadiamo in chiusura che il sindaco, pur contestato duramente dai cittadini, mai aveva ipotizzato e attuato azioni di contrasto nei confronti dell’ATO. E continuiamo a chiederci, perché ora?

 

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