L’anomalia terrasinese è che i sindaci eletti nelle ultime tornate elettorali non hanno mai conseguito la maggioranza in Consiglio comunale. La loro prima ed unica attività è stata quella di rabberciare di volta in volta “maggioranze” che non servissero a governare, ma a vivacchiare, realizzando non il programma sciorinato sotto gli occhi degli elettori più o meno distratti, ma una serie di atti amministrativi legati alla logica della lottizzazione.
di Giacomo Greco
Abbiamo assistito in questi anni a una girandola di assessori, da una parte privi di esperienza e di cognizioni precise e, dall’altro, al reiterarsi di presenze in Giunta di personaggi noti, abili a scalare i luoghi del potere.
Per questi ultimi la mobilità dei consiglieri comunali è condizione indispensabile per coronare la loro arrampicata. In questa cornice è da inquadrare la vicenda del Consiglio comunale e dei suoi membri eletti e decaduti (ricordate?) in forza di decisioni improvvide e sentenze di rettifica dei tribunali amministrativi. E così un gruppo nutrito di consiglieri eletti in liste contrarie all’odierno sindaco, subito dopo la nomina hanno deciso di formare una maggioranza che consentisse al sindaco di governare malgrado non avesse in dote un numero sufficiente di consiglieri.
L’obbiettivo dichiarato dai “nuovi arrivati” era quello di consentire un’amministrazione che governasse al meglio il paese. Ma con il passare del tempo è apparso chiaro anche al più sprovveduto dei cittadini che questa amministrazione, lungi dall’affrontare e risolvere i gravi problemi del paese, si è smarrita in attività che, il più delle volte, si sono dimostrate deleterie.
Ciò ha determinato il progressivo scollamento tra l’amministrazione ed alcuni consiglieri che avevano concesso un’apertura di credito condizionata al raggiungimento di alcuni obbiettivi concordati.
Per primo ha abbandonato la maggioranza il consigliere Dario Giliberti in dissenso con le ultime decisioni dell’amministrazione e, in questi giorni, stessa decisione è stata assunta dal consigliere Salvo Brunetti, che ha denunciato il mancato accoglimento di alcune proposte miranti ad evitare un ulteriore aumento della tassazione di alcuni servizi oltre a quella dell’addizionale Irpef.
Ambedue i giovani, ma già esperti consiglieri, facevano parte di un gruppo che aveva indicato il consigliere Norino Ventimiglia quale loro rappresentante in giunta. Oltre a quanto dichiarato da essi nei loro comunicati, crediamo che non sia stata irrilevante per la loro decisione la vicenda del Mercato del Contadino sulla quale, da parte dell’amministrazione e dei tecnici incaricati del progetto e della sua realizzazione, è calato un assoluto silenzio.
Ma dobbiamo parlare di giochi di potere , poltrone, assessorati o dobbiamo unirci , tutti, elettori, eletti, maggioranza e opposizione per tirare fuori Terrasini dal limbo dove é stato fatto precipitare ?
Missione impossibile, non ci dono margini di manovra, troppi interessi in campo.