NELL’INTERVISTA-VIDEO RISPONDONO A “TERRASINI OGGI” I DUE PRESIDENTI DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CINISI E TERRASINI, MANZELLA E CAPONETTI.
di Giuseppe Ruffino e Sabrina Vitale
ABBIAMO SENTITO ANCHE CLEMENTE MANIACI, CHE FU PRESIDENTE NEGLI ANNI NOVANTA QUANDO, PER UN MOMENTO, SEMBRÒ PROFILARSI UNA SOLUZIONE.
Con alterne vicende, praticamente dal 1836 se ne parla, cioè dall’anno in cui il re delle Due Sicilie Ferdinando II, con un decreto-capolavoro di ambiguità, fissò l’annessione del piccolo borgo marinaro della “Favarotta” (già terra di Chìnnisi) all’ancor “giovane” Comune di Terrasini. Apriti cielo!
In seguito non ci poterono neanche le note di “Bandiera Rossa” (« … non più nemici, non più frontiere …!»), né le rivolte dei “Fasci Siciliani” a placare gli animi dei nostri agguerriti concittadini dell’una e dell’altra parte della … frontiera!
A parte l’ironia, non c’è dubbio che ritorni ciclicamente questo tormentone, senza che mai si sia riusciti a imboccare la strada giusta.
Oggi se ne torna a parlare non più con l’animosità campanilistica di un tempo, ma con la sincera intenzione di spazzar via una buona volta e per tutte le complicazioni e i disagi anacronistici che affliggono tanti concittadini che abitano e vivono nelle così dette “zone critiche”.
Questa potrebbe essere la volta buona? Chissà! Anche negli Anni Novanta sembrò che la soluzione fosse a portata di mano, ma tutto annegò ben presto nelle torbide acque del “Furi” che, appunto, segna la … frontiera!
Complimenti per il vostro impegno, però dalle interviste mi è sembrato di sentire un po troppi speriamo… vedremo…
Che dire… speriamo!
Gentile Alfredo, hai ragione, ma questo è il vino che abbiamo nella botte. Tuttavia bisogna incalzarli, farli esprimere, farli impegnare, altrimenti il vino rischia di diventare aceto, come spesso è accaduto nella storia recente dei confini (e non solo).
Grazie per il tuo contributo.
La Redazione
Pienamente d’accordo, è fondamentale la presenza di gente come voi che smuova le acque stagnanti.
Saluti
uniamoli questi 2 paesi sotto un unico nome “PUNTA RAISI” con due circoscrizioni Cinisi e Terrasini.avremo la possibilita’ di una scuola superiore per i nostri ragazzi,un ospedale , unificare i servizi e le tariffe.ormai i due paesi sono legati dal lato mare e dal lato monte.soa si aspetta!!!!!!!
Non possiamo che concordare con Bartolo. La redazione – per quanto ci riguarda – è su questa linea senza titubanze. Il problema sta nel coltivare l’apertura mentale dei cittadini (in questi anni progredita) e, soprattutto, nel ceto politico ancora culturalmente inadeguato (nel suo complesso) e prigioniero di una vecchia logica che vede nell’orticello di casa la possibilità di perpetuare la propria presenza nei palazzetti del poteruccio. Se ci facciamo caso alcuni degli attuali amministratori siedono in consiglio da decenni; altri hanno ereditato dai padri la poltrona. Questo non significa assolutamente nulla, poiché non è detto che il nuovo sia sempre all’altezza. Noi riteniamo che il problema dei confini giuridici (la cui soluzione dipende dalla reale volontà di entrambe le “parti”) debba stare al primo posto dei programmi politico-elettorali delle prossime elezioni amministrative, poiché non si tratterà soltanto di chiarire lo stato dei residenti che vivono nella fasce critiche, ma di andare soprattutto nella direzione a cui Bartolo si riferisce (aggiungeremmo “Verso la politica dei consorzi fra i deu Comuni”: piscina, porto, spazzatura, servizi vari). Grazie Bartolo.
Sono un Terrasinese che ha vissuto per tanti anni a Terrasini nella fascia contesa con Cinisi. In Teoria sarei un Cinisense. Credo che i due paesi hanno convissuto per decenni con le stesse problematiche e che in realtà fra Cinisensi e Terrasinesi non c’è nessuna distinzione. La mia famiglia è composta da persone provenienti da ambidue paesi e come la mia famiglia tantissime altre. E credo che fra i due paesi ce molto di più. Ce un legame profondo a qui pochi pensano. Provate ad immaginare Terrasini senza Cinisi oppure viceversa. Ecco non riuscite ad immaginarlo perché tutti ma propio tutti abbiamo vissuto entrambi i paesi e non vorremmo che nessuno ce li toccasse. UNIFICHIAMOLI in tutto comune strade scuole ( indire un referendum per scegliere un nome ) diventeremo cosi la realtà piu grande della Palermo Ovest con la possibilità di rilanciare Turismo Pesca Artigianato. Unire le forze per un unico obbiettivo. Il FUTURO.