Come vengono affidati gli incarichi legali al Comune di Terrasini? Esiste un Albo che garantisca trasparenza? Esisteva. Vi raccontiamo la storia.
di FC
Nel comunicato stampa comparso sul sito ufficiale del Comune, il sindaco di Terrasini Massimo Cucinella, nel suo roboante attacco alla nostra testata dopo l’articolo Indegna fine di una Biblioteca a un certo punto parla della decisione di non affidare il contenuto dell’articolo agli organi competenti per la consequenziale valutazione dell’esistenza degli estremi della diffamazione a mezzo stampa.
E se invece il Sindaco avesse deciso il contrario? Se invece avesse deciso di procedere nei confronti del giornale (e dell’autore dell’articolo) per il reato di cui sopra? Per prima cosa, come di regola, avrebbe dovuto affidare l’incarico a un legale, così come avviene per tutte le grane giudiziarie che coinvolgono l’Ente. E come? Come vengono nominati gli avvocati incaricati di rappresentare il Comune nelle aule dei Tribunali?
I servizi affidati a terzi dovrebbero essere disciplinati sulla base di alcuni irrinunciabili criteri quali: parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, nonché quello di pubblicità, così come prevede tra l’altro il Decreto legislativo 163/2006 -Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture-. Niente nomine e incarichi attraverso metodi fiduciari quindi, l’anticamera della clientela e del favoritismo.
Un Albo degli avvocati, allora, che soddisfi quei criteri appena enunciati.
E a dire la verità di un Albo degli avvocati il Comune di Terrasini si era dotato.
PERCORRIAMONE LA STORIA
Il 6 marzo del 2009 la Giunta comunale di allora, Sindaco Mimmo Consiglio, Assessori Antonino Giannettino, Maria Grazia Bommarito, Ambrogio Orlando, Salvo Cirasa, Giacomo Militello e Alfonso Palazzolo, attraverso una direttiva, incarica il Capo Area Affari Generali di predisporre gli atti relativi alla procedura pubblica comparativa per il conferimento di incarichi ad avvocati esterni, previa costituzione di apposito albo.
Gli Uffici comunali lavoreranno mesi, predisponendo regolare bando al quale risponderanno circa 150 avvocati. Una volta formato, i legali verranno scelti facendo scorrere l’Albo, in nome della più assoluta trasparenza e imparzialità.
Ma durerà poco, anzi non durerà affatto. La giunta Consiglio deciderà di fare marcia indietro poco più di un anno dopo. Il 16 luglio del 2010 con una striminzita delibera di giunta, l’amministrazione comunale decide inspiegabilmente di revocare la precedente deliberazione, dando mandato al Capo Area di affossare praticamente tutto.
Niente più albo, niente trasparenza, niente proporzionalità né pubblicità. Le nomine dei legali avverranno attraverso i metodi fiduciari. Il criterio utilizzato per nominare gli avvocati per curare le cause dell’Ente, pagati con i soldi dei contribuenti terrasinesi, non avrà nulla di trasparente né di imparziale. È lo stesso criterio che ancora oggi, da allora, si utilizza al Comune di Terrasini.
Di quella giunta, quella che incredibilmente revocò un atto che non solo garantiva trasparenza, ma che non poteva in nessun modo dare adito a dubbi circa l’utilizzo di logiche clientelari, oltre al sindaco Consiglio facevano parte Lorenzo Lo Grasso, Angela Viviano, Antonia Romeo, Roberto Conigliaro, Dario Giliberti, Fabio Censoplano.
E Massimo Cucinella.