È giusto celebrare una festa di origine anglosassone qual è Halloween, sfilando per strada truccati, indossando macabre maschere?
O sarebbe forse più opportuno mantenere le tradizioni che ci appartengono, trasmettendole ai nostri figli affinché queste non siano irrimediabilmente perdute?
E ancora: cosa riceveranno questa notte i nostri bambini disorientati? “Dolcetti o scherzetti”, streghe, gnomi e spiritelli o, piuttosto, l’amorevole carezza dei nonni?
A questi come ad altri interrogativi abbiamo cercato di dare risposta, raccogliendo in un video alcune interessanti opinioni alla vigilia di Ognissanti e del 2 Novembre.
In Sicilia, e segnatamente nella provincia palermitana, l’antichissima tradizione della “Festa dei Morti” rischia di essere soppiantata da un’altra di matrice anglosassone, rispettabilissima quanto si voglia, ma del tutto estranea per i suoi connotati e significati, alla nostra cultura popolare ancor prima che religiosa.
Intanto gira una specie di passaparola fortemente emotivo, che forse meglio di altro sintetizza il tutto: “Per ogni dolcetto o scherzetto, un pupo di zucchero muore!“.
Il fenomeno -in atto da almeno un decennio-, veicolato dal bombardamento mediatico e assorbito in generale dalle famiglie, sembra investire la Scuola (a partire dalla primaria), per ritornare alle famiglie stesse in un gioco di cerchi concentrici.
A opporsi a questa tendenza sembrerebbero proprio le insegnanti elementari, come nel caso di quelle in servizio a Terrasini del plesso “Padre Cataldo” che, con sfumature diverse, ci hanno offerto le loro idee in proposito. “Terrasinioggi” per questo le ringrazia così come pure i genitori che si sono resi disponibili con le loro personali opinioni.
Lo strano è che tutti sembrano sinceramente contrastare il fenomeno, ma intanto l’onda anomala di Halloween avanza di anno in anno fino a lambire i nostri “Pupi“, che così rischiano di sciogliersi per sempre tra i flutti dei mari irlandesi.
(Giu.Ru.)
Servizio di Ilde Cascio