LA PRESENTE “TESTIMONIANZA NATALIZIA“ DI VERONICA GIUSEPPINA BILLONE, INSEGNANTE, POETESSA E ANIMATRICE CULTURALE DELLA ASSOCIAZIONE LABIRINTI DI TERRASINI, L’ABBIAMO “CARPITA“ DA FACEBOOK.
LA RIPROPONIAMO TALE E QUALE POICHÈ RITENIAMO VALGA LA PENA PORLA IN MAGGIORE RISALTO!
Questa mattina, in una breve nota augurale rivolta ai nostri lettori, avevamo fra l’altro scritto: « … soprattutto per i bisognosi di affetto …». Anche a questo ci riferiamo quando parliamo di affetti, e ciò che Veronica ha messo in atto (sottraendo magari qualche giornata ai suoi di affetti), va sicuramente in quella direzione: è forse una goccia in un mare, ma senza quella non ci sarebbe il mare!
di Veronica Giuseppina Billone
Fino a ieri sera mi mancava ancora il Babbo Natale. Quando però una si prefissa una cosa ed è determinata, ogni tassello va al suo posto e così alle 19:30, quasi a chiusura dei negozi, passo da una vetrina e vedo un vestito di Babba Natale con tanto di cappello e treccine bianche.
Chiedo alla commessa quanto costa e senza esitare lo compro: costava davvero pochissimo. Così stamattina mi vesto di Babba Natale, non mi sono fatta selfie della serie, non si può guardare. Ho caricato in macchina i due sacconi e sono partita alla volta del Collegio di Maria, Opera pia di Cinisi, gestito da laici. Un grande appartamento al secondo piano di questa immensa struttura che comprende anche una scuola dell’infanzia e, forse, altro.
Accompagnata da una signora gentilissima che si è caricata di un sacco sino all’ascensore, sono salita al secondo piano dove sono stata accolta da una giovane educatrice e subito dopo da quattro bambini che, appena mi hanno vista, meravigliati del fatto che fossi una Babba Natale, con la gonna, mi hanno detto: «E tu chi sei?». Non mi ero preparata a questa domanda e d’istinto ho risposto: la moglie di Babbo Natale, sicura che non c’avrebbero creduto e invece non solo ci hanno creduto, ma mi sono dovuta inventare tutta una storia su dove avevo lasciato le renne, che i vigili mi avevano proibito di posteggiare in piazza e che Babbo Natale mi aveva incaricata di portare loro i regali perchè lui aveva mangiato troppi dolci e aveva il mal di pancia.
E subito Salvo, 6 anni, mi ha chiesto quasi a voler essere sicuro: «Ma tu prima sei andata da altri bambini?». E io: «No, no, solo da voi». A questo punto mi sono seduta con davanti i sacchi e mi hanno assalita. Per fortuna erano solo in quattro: Salvo 6 anni, Cristian 4, Giusi 3 e Marianna 8. Mancavano due all’appello perchè fuori dal collegio, un bimbo di 11 mesi e una ragazzina di 15 anni.
I bambini sono assegnati all’Istituto dal Tribunale di Palermo su segnalazione degli assistenti sociali dei comuni del territorio; l’appartamento è molto accogliente e ben tenuto. L’educatrice mi ha fatto girare tutti i locali, le stanzette a tre letti dove dormono i bambini, la cucina, il grande salone e un bagno immenso.
Ma ritornando all’assalto, sopratutto di Salvo, sono riuscita a uscire i pacchi dal sacco e siccome non sapevo ancora i nomi ma solo l’età dicevo: «Chi ha 6 anni …?» ed erano ansiosi di sentirmi chiedere la loro età. Insomma, così fino all’ultimo pacco con la gioia nei loro occhi.
Quindi missione compiuta! Alla fine non volevano che andassi via e ho dovuto promettere loro che sarei tornata a trovarli e che a Pasqua gli avrei portato delle grandi uova di cioccolata. Sapevo che questo sarebbe successo, era inevitabile e ne sono felice.
Grazie a chi mi ha permesso oggi di vivere questa emozione.
Purtroppo niente foto ma lo sapevamo già!
grazie a tutta la redazione .Unire la cultura alla beneficenza e' da sempre lo scopo della mia associazione ( Simposium) ho solo fatto cio' che era giusto fare, con l'aiuto della gente di cuore. Buon Natale a tutti.