Mentre Cinisi presenta il suo Piano d’azione per l’energia sostenibile, Terrasini rimane al palo. Salvo Brunetti: «Un’occasione persa». Fabio Viviano: «Terrasini ancora ai margini». Il vice sindaco Censoplano:«Il PAES possiamo presentarlo in qualunque momento».
di Franco Cascio
È scaduto il 31 gennaio il termine per la presentazione dei PAES (Piani di Azione per l’Energia Sostenibile) che permetteva ai Comuni di potere accedere ai contributi previsti del Programma di ripartizione di risorse, adottato con delibera della Giunta Regionale.
La mancata trasmissione del Piano alla Regione entro il 31 gennaio, infatti, comporta la perdita del finanziamento per la progettazione del necessario documento che consente di aderire al Patto dei Sindaci, strumento associativo lanciato dalla Commissione europea, che conta già l’adesione di diverse città, dalle grandi aree metropolitane fino ai piccoli paesi.
I firmatari del Patto, allo scopo di tradurre il loro impegno politico in misure e progetti concreti, si sono appunto impegnati a presentare il PAES, in cui sono tracciate le azioni principali che i comuni intendono avviare. Un documento che descrive progetti e azioni pratiche, insieme ai tempi di attuazione e alle responsabilità dei soggetti coinvolti.
La mancata adesione al Patto non consentirà l’accesso ai finanziamenti europei per lo sviluppo delle fonti pulite. Il mancato rispetto del termine del 31 gennaio obbliga quindi l’Ente a pagare con fondi del proprio bilancio la progettazione
L’aumento dell’efficienza energetica, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nel territorio, raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, sono alcuni dei punti individuati nel Patto dei Sindaci.
Promosso dalla Commissione Europea, per coinvolgere attivamente le città europee ad intraprendere azioni volte alla sostenibilità energetica ed ambientale, il Patto dei Sindaci offre l’opportunità alle amministrazioni locali di impegnarsi concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi concreti che influiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini.
Se l’amministrazione comunale di Cinisi ha prontamente aderito (già l’estate scorsa il presidente del consiglio comunale Giuseppe Manzella aveva inserito all’ordine del giorno un atto di indirizzo per l’amministrazione comunale) preoccupandosi anche di coinvolgere la cittadinanza, invitandola a contribuire attivamente all’ideazione al successivo sviluppo del piano di azione, con un incontro tenutosi nelle scorse settimane, quella di Terrasini invece sembra non avere mostrato alcun interesse.
«Che fine ha fatto il piano d’azione per l’energia sostenibile del Comune di Terrasini? – si chiede appunto il consigliere comunale del Partito Democratico Salvo Brunetti-. Visto il silenzio assolutodell’Amministrazione Cucinella – aggiunge il consigliere PD – appare evidente il totale disinteresse per la tutela ambientale e l’efficientamento energetico. Eppure di provvedimenti da adottare ce ne sarebbero parecchi, basti pensare alla pubblica illuminazione con luci a led, tecnologie alternative per il riscaldamento della piscina comunale, ecc… Tutti interventi che porterebbero, oltre a maggiore efficienza energetica, un notevole risparmio nelle tasche dei cittadini. Prendo atto – continua Brunetti – anche di questa occasione persa. Inoltre – conclude – alla luce del fatto che tutti i comuni limitrofi hanno adottato il PAES, il nostro paese rimane sempre più ai margini dello sviluppo economico e sociale del nostro territorio».
L’adesione al Patto dei Sindaci, con i finanziamenti che ne deriverebbero, in effetti, rappresenta un’interessante opportunità. Attraverso il PAES, infatti, è possibile favorire interventi sia nel settore pubblico che nel residenziale, oltre che nella gestione dei rifiuti e nei trasporti. Per citarne alcuni: la regolazione dei consumi energetici comunali, la razionalizzazione dell’illuminazione pubblica, la riqualificazione dei mezzi pubblici, la sensibilizzazione dei cittadini in tema di consumi energetici, la creazione di ZTL e aeree pedonali, attività di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti e della raccolta differenziata.
Dal canto suo, l’amministrazione comunale, per bocca del vice sindaco Fabio Censoplano, assicura: «Il PAES il Comune di Terrasini può redigerlo e presentarlo sul portale della comunità Europea in qualunquemomento, non esistendo una scadenza, anche con l’ausilio del proprio personale tecnico senza incaricare professionisti esterni. La scadenza del 31 gennaio era il termine ultimo per l’accesso al contributo della Regione Sicilia finalizzato alla stesura del piano. Mi sono recato più volte personalmente all’Assessorato e come amministrazione comunale non abbiamo mai smesso di monitorare tutto ciò che riguarda il Patto dei Sindaci e il PAES. Poiché la condizione per accedere al contributo era quella di fare approvare il PAES dal consiglio comunale, l’Amministrazione avrebbe dovuto espletare una gara ad evidenza pubblica per affidare l’incarico, fare redigere il piano, anticipare le somme e pagare il professionista (circa 20 mila euro), sottoporre poi il documento all’approvazione del Consiglio Comunale e inviarlo alla Regione. Poiché siamo al corrente che 7 milioni e mezzo di euro di stanziamento previsti per la stesura dei PAES in Sicilia, ad oggi, devono essere ancora recuperati dalla Regione poiché facenti parte dei famosi fondi PAC tagliati dal governo nazionale, abbiamo preferito percorrere la strada che coinvolgerà, per la redazione del Piano, il personale tecnico dell’Ente, senza alcun aggravio di spesa. In ogni caso – conclude Censoplano –anche se la Regione elargisse il contributo senza nessun intoppo, si tratterebbe comunque di soldi pubblici che andremmo a fare risparmiare alla comunità».
Non la pensa evidentemente allo stesso modo un altro consigliere dell’opposizione, Fabio Vivano, cherincara la dose: «Un’altra occasione persa per lo sviluppo ecosostenibile del territorio di Terrasini da imputare esclusivamente alla mancanza di programmazione del sindaco Cucinella e della sua giunta. Per quanto tempo ancora la comunità terrasinese dovrà rimanere ai margini e non approfittare degli strumenti di sviluppo a disposizione dell’Ente?».