I faraglioni di Terrasini si sfaldano sotto i nostri occhi, mentre la società civile, seppur davanti all’inevitabile corso della natura, non si rassegna e chiede a gran voce immediati interventi per porre un rimedio.
Sono il simbolo di Terrasini. Più del Duomo, più di Palazzo d’Aumale, forse più della Gru o dell’ albero di melangolo della Festa di li Schietti. I più fotografati e i più impressi nelle cartoline ricordo e nei ricordi dei turisti e dei terrasinesi che vivono all’estero.
Superbi e imponenti, monumenti naturali più significativi della nostra costa, continuano però a perdere pezzi. Da diversi anni il loro processo di disfacimento sembra aver subito una sorta di accelerazione.
Varie le cause: dall’inevitabile azione erosiva del moto ondoso -e della natura in sé della roccia a scaglie- alle opere aggressive, ma necessarie, dell’uomo.
Intanto, da più parti si alza la richiesta di un intervento per scongiurarne il crollo definitivo.
Terrasini Oggi ha sentito il parere dei geologi MARINA SCANNAVINO e DIEGO SAMMARTINO. È stato chiesto loro di fare il punto sullo stato dei faraglioni e su come eventualmente sia possibile intervenire per arrestarne il degrado definitivo.
IL VIDEO CON LE INTERVISTE
Commenta su Facebook