Un provvedimento senza precedenti. Sequestrate attrezzature, denunciati i titolari dei locali. Anche i cittadini di Terrasini, a questo punto, sperano in un provvedimento analogo.
«Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone», articolo 659 del Codice Penale.
Accade a Palermo. La magistratura per la prima volta interviene -là dove non era riuscita l’amministrazione comunale- per tutelare i cittadini esasperati, vittime della cosiddetta “movida”.
Sequestrati gli impianti stereo di diversi locali che trasmettevano musica ad alto volume fino alle prime ore del mattino. Denunciati i proprietari dei locali per disturbo della quiete pubblica.
Inappuntabili le parole del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi: «È opportuno cominciare a capire che non esistono solo i diritti, ma anche i doveri. Il rispetto della legalità comincia anche dalle cose apparentemente piccole che, per altro, in questo caso piccole non sono perché riguardano molti cittadini. La movida esiste in ogni città ed è regolamentata. Non si capisce perché qui le regole, che pure ci sono, non debbano essere rispettate».
E se le regole devono essere rispettate a Palermo, allo stesso modo devono essere rispettate a Terrasini, dove probabilmente i residenti, e tutti i cittadini che invocano il rispetto delle regole e una vera ripresa culturale ed economica del paese, cominciano a confidare in un intervento analogo.
Vedremo cosa vorrà fare il nostro Sindaco. Serve una nuova ordinanza a tutela dei cittadini di Terrasini. Se fossi io il Sindaco la emanerei immediatamente. Speriamo che sia lungimirante!