Si è concluso da alcune ore l’atteso incontro fra le rappresentanze sindacali dei dipendenti e l’Azienda per tentare di definire i termini delle questioni ancora aperte.
Mentre siamo in attesa di una nota sindacale che entri meglio nel merito dell’incontro odierno, che si è protratto oltre il previsto, apprendiamo da alcune indiscrezioni che esso non avrebbe sortito nulla di concreto. Una lavoratrice sarcasticamente commentava: «Un risultato è sicuro, che non c’è nulla di certo!». Molta preoccupazione serpeggia tra i lavoratori e le lavoratrici e, da quel che si è sentito, se non otterranno precisi impegni da parte dell’azienda, si appresterebbero a dar vita a nuove forme di lotta nei prossimi giorni.
Nella intervista video che più avanti vi proponiamo, ANDREA BARTOLOTTA, dipendente del Villaggio fino allo scorso anno, più volte componente della RSA, ritorna sul ruolo della Amministrazione comunale di Terrasini che si è rivelato del tutto inesistente.
Diciamolo con franchezza, non crediamo che un eventuale intervento dell’attuale Amministrazione comunale sulla crisi cavalcante della struttura privata alberghiera, possa ottenere un granché allo stato attuale della situazione. Ma va anche detto che Città del Mare non è stata e non è un’azienda qualsiasi.
Figlia della cooperazione rossa, passando per l’Unipol, poi ceduta all’odierna società, ha svolto un ruolo politico preminente fin dal 1971, anno della sua nascita. I rapporti politici che si instaurarono fin d’allora con l’Ente locale sono stati molto fruttuosi e non sono mancati esponenti politici, soprattutto della sinistra storica terrasinese, che non ne abbiano tratto vantaggi elettorali, e questo fino a pochissimi anni addietro.
Erano tempi in cui le amministrazioni comunali interpretavano al meglio una discreta strategia turistica, sempre condivisa con le vecchie dirigenze, che dava frutti in termini di ricchezza attraverso l’innesco di un volano economico nel territorio. Ma oggi? Il nulla più assoluto!
Per questa ragione la presenza del Primo Cittadino e degli amministratori da più parti sollecitata in segno anche di semplice solidarietà nei confronti di chi rischia seriamente il lavoro, sarebbe stato non soltanto un dovere civico, ma anche un preciso segnale politico lanciato alla dirigenza del Villaggio e oltre i confini territoriali del paese.
E u sinnacu unni era? Forse in giunta per aumentare la tassa di soggiorno. I suoi consiglieri (quelli del cerchio magico) gli avranno detto ca unni cari u scieccu savi a susiri, quindi meno turisti più tasse.
Propongo la formazione di un comitato cittadino che attraverso l'azionariato popolare finanzi l'acquisto e il rilancio di Città del Mare.