Cronaca Semiseria Di Una Mamma Infiltrata
Accompagnato da mesi di bagarre e polemiche svoltesi per lo più sui social network, dopo Santa Flavia anche Cinisi ospita un convegno contro la fantascientifica “IDEOLOGIA GENDER” tenuta dall’avv. Gianfranco Amato, collaboratore del giornale cattolicissimo “Avvenire”, oltre che guida in prima linea del movimento anti-gender nazionale, responsabile dell’Associazione “Giuristi per la vita“. Il convegno patrocinato dal Comune (era necessario?), ma il sindaco, che si aggirava per il grande spiazzo, non è intervenuto in apertura neanche per porgere i saluti.
– di Giulia Randazzo –
Le polemiche sono state scatenate nei mesi scorsi dall’ormai celebre Legge 107/2015 sulla “BUONA SCUOLA” e, in particolare, nella parte riguardante il “Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”. Al fine di prevenire -si legge testualmente nel ‘Piano’ proposto– «il fenomeno della violenza contro le donne… (si intende) promuovere l’educazione alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere nell’ambito dei programmi scolastici al fine di sensibilizzare gli studenti anche attraverso un’adeguata valorizzazione della tematica nei libri di testo …».
Ma una notizia un po’ originale/ non ha bisogno di alcun giornale/come una freccia dall’arco scocca vola veloce di bocca in bocca, cantava Fabrizio de Andrè. Ed è cosi che una iniziativa lodevole, che forse potrebbe promuovere la conoscenza e dunque la lotta per contrastare e arginare problemi sociali irrisolti (omofobia, violenza contro le donne, bullismo scolastico), finisce per diventare una barzelletta un po’ sconcia: circola da mesi su Whatsapp un volantino in cui si paventa l’idea che gli insegnanti possano pervertire i nostri piccoli virgulti, e i dettagli raccontati sono degni della più fantasiosa letteratura a luci rosse.
TREMATE, TREMATE!!! LE STREGHE SON TORNATE. Rieccole dunque, le streghe nel XXI secolo questa volta travestite da Drag Queen: fattucchiere con stravaganti parrucche e colorati boa di struzzo, pesante trucco e ciglia finte, che su trampoli tacco 12 al suono di “It’s raining man!”, hanno tutta l’intenzione di sostituirsi a schiere di insegnanti ed educatori per instillare nella nostra sacra e santa progenie un’idea pericolosa, una profanazione, un’aberrazione: L’IDEOLOGIA DEL GENDER.
Le eccentriche drag queen hanno uno scopo ben preciso, ed è bene che voi genitori SAPPIATE, combattiate contro questo immane scempio che potrebbe accadere di qui a non si sa quando (sì …in effetti è tutto molto preciso): con un colpo di bacchetta rosa fru fru e ripetendo ad alta voce le parole magiche “PAAZZAAA, ma sei una PAAZZA e ADOORI VERONICA CICCONE!” trasformeranno il sesso dei nostri piccini. Et voilà: maschietti che indossano con disinvoltura giarrettiere e calze a rete mentre cantano il repertorio di Raffaella Carrà, e femminucce all’asilo con posticci baffetti interpretano il maschio di casa, martello e cacciavite con birrozza sulla panza davanti alla partita … Ma non solo! Alla tenera età di 4 anni, le maestre drag bruceranno in “pubblico asilo” le copie dvd di Pinocchio e Biancaneve per mostrare loro “Quel gran pezzo dell’Ubalda” e portando alla luce tutte le loro candide perversioni fanciullesche.
Paura, disagio, angoscia! ALLARMEEE! Come faremo? Chi ci salverà da questa imminente Apocalisse? Nessun problema. Si sta procedendo in ogni angolo dello Stivale all’apertura del primo Tribunale dell’Inquisizione. Ovviamente le candidature a giudici sono aperte alle più “brillanti” menti. Attitudine imprescindibile: dito puntato ad oltranza contro tutto ciò che non é normale, regolare, naturale, sano. (Oppure contro tutto ciò che è diverso, contronatura, altro.)
Un tempo in Spagna, al solo pronunciare il nome di Tomàs de Torquemada, il più feroce inquisitore della storia, tremevano ebrei, musulmani, streghe, diversi … Nell’era del gay pride e dell’orgoglio LGBT ( lesbiche-gay-bisex-transex) il novello castigatore dei costumi scostumati ed arbitro di morigeratezza è tale Gianfranco Amato, avvocato e presidente di “Giuristi per la vita“, uno che si proclama «convintamente omofobo, se omofobo significa difensore delle famiglie e dei figli!», un furbetto che ho avuto la sfortuna di ascoltare finché le mie orecchie e il mio buon gusto non mi hanno suggerito di abbandonare la mia seggiola su cui stavo fremendo da un’ora e mezza [ha letto, strumentalizzandolo, un brano del libro “Sei come sei” di Melania Mazzucco con espliciti riferimenti a rapporti omosessuali (poverette le suorine in prima fila) ma decontestualizzandolo per fare un esempio di letture gender a scuola].
L’esperto affabulatore Amato, con un accento romagnolo che mi ha sinceramente fatto temere una sua improvvisa esaltazione mussoliniana alla “DUX MEA LUX”, è veramente amato, benvoluto ma che dico, venerato! Sembra quasi un santone riesumato dagli anni Settanta, mentre con fare convincente da one man show, con microfono stile motivatore aziendale, mostra a un pubblico di persone perbene (per carità: perbenisti meglio ancora, leggermente fanatici e con un pizzico di rigurgito integralista), dicevo mostra nell’ordine: foto di modelli vestiti con abiti femminili, donne androgine, Shiloh Nouvel ( che per chi non lo sapesse è la famosa suo malgrado figlia di Angelina Jolie e Brad Pitt che vuole vestirsi da maschio e farsi chiamare Johnny), diapositive con immagini di semafori austriaci che rappresentano coppie gay-lesbiche (la persona seduta dietro di me, certamente un padre modello, dice ad alta voce testualmente: «Ah si? Insegnerò a mio figlio a spaccarli con una mazza»); le 53 diciture di Facebook per indicare i possibili generi cui può appartenere una persona e, dulcis in fundo, uomini in reggiseno e mutande di pizzo. La vista di ciò provoca un’offensiva ilarità tra il pubblico e a tratti un coro sdegnato di “OOOHHmammamia che vergogna!” . Ed io? Mi sono indignata? Cosa ho pensato io per davvero? “Ma che bel passatempo che si è trovato il signor Amato nelle notti insonni!!! “.
Bene, direte voi. Ma di cosa stiamo parlando?
Di un timore insulso e fantomatico che questo signore e coloro che lo sostengono stanno cercando di diffondere: l’insegnamento delle “teorie gender” a scuola.
Gender? Ma cosa è esattamente e perché dovremmo temerlo?
L’ideologia gender per taluni è sinonimo perversione malattia peste bubbonica, Isis, Gomblotto, mammaliturchi!, pornografia e omofilia e chi più ne ha più ne metta. Togliamo ogni santo dubbio. Non esiste una ideologia gender ma esistono dei pioneristici gender studies «come vengono chiamati nel mondo anglosassone, e rappresentano un approccio multidisciplinare e interdisciplinare allo studio dei significati socio-culturali della sessualità e dell’identità di genere», indicando quest’ultima «il genere in cui una persona si identifica (cioè, se si percepisce uomo, donna, o in qualcosa di diverso da queste due polarità)».
Scopo dei gender studies a partire dagli anni Settanta è stata l’emancipazione femminile ed omosessuale, la lotta contro la discriminazione di minoranze etniche e razziali. Ad oggi, il polverone mediatico scatenato dal disegno di legge “Buona Scuola” e dalle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in cui si parla di favorire ed insegnare già nella prima infanzia il riconoscimento della propria identità di genere, nasce da una spudorata malafede e da una volontà crudele di distorcere la realtà.
Perché, come diceva Nanni Moretti, «Chi parla male, pensa male e vive male … le parole sono importanti!». Prima di iniziare un sermone bisogna quantomeno sapere il significato delle parole che si useranno come proiettili verso un unico obiettivo (più politico ed economico che socio-culturale a mio avviso). Gender in inglese altro non è che GENERE, secondo l’attendibile dizionario Wordreference, cioè, come grammatica italiana insegna, maschile o femminile, nulla di demoniaco dunque, e identità di genere indica la percezione di sé in quanto uomo o donna indipendentemente da ciò che è scritto nei nostri cromosomi.
È un pensiero da troglodita fuori dalla realtà ritenere un’eresia che alcuni uomini nati tali biologicamente si percepiscano donne e viceversa; tardomediovale e anacronistico è il rifiuto netto di questa schiera -ahimè- folta di seguaci dell’imbonitore giurista, di comprendere che la CONSAPEVOLEZZA DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI DEL PROPRIO CORPO E DELLE PROPRIE PERCEZIONI ED ORIENTAMENTI ha come unico e legittimo fine la lotta al bullismo e alla violenza di genere, contro le donne e contro gli omosessuali, il rispetto per la diversità. Inoltre, la conoscenza di tematiche e comportamenti sessuali su cui la religione appone uno schiacciante, colpevole quanto inutile taboo potrebbe (ancora una volta il condizionale è d’obbligo perché non c’è nulla di concreto, con buona pace del mio Amato Giurista) secondo Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, essere condotta da educatori esperti in maniera naturale e seguendo lo sviluppo psicologico ed evolutivo del bambino.
Nulla di tutto ciò viene detto alla folla, oramai indottrinata a dovere.
Ciò che invece viene più volte ripetuto è che c’è in Italia una lobby LGBT che si sta infiltrando nelle istituzioni scolastiche con lo scopo di portare a galla perversioni sopite e di insegnare ai nostri figli che «oggi puoi sentirti donna, domani uomo, domani chi lo sa». E che tutto questo sia contronatura e peccaminoso, nonché anormale.
Me ne vado a capo chino, visibilmente scossa da tanto oscurantismo e malafede, ma con una convinzione: meschino è colui che strumentalizza i bambini e le famiglie per ottenere consensi. E andandomene mi perdo la vendita finale del libro del suddetto avvocato, alla modica cifra di 16 euro.
Bellissimo articolo, spero che faccia riflettere. Ci terrorizza l'integralismo islamico quando dobbiamo anche preoccuparci dell'integralisno cattolico.
Ottimo articolo. Complimenti alla'autore/autrice o a qualsiasi gender appartenga. 😉
Mi dispiace leggere queste notizie, questo vuol dire che c`e` molta gente che non ragiona con la propria testa e che segue la massa, come questi estremisti cattolici che mettono in giro voci non vere ,ma dico io perche` non vi informate prima di parlare o andare appresso ad un oratore senza arte e ne parte, veramente l`arte c`e,` quello in quanto avvocato di prendere in giro la gente , che si occupassero dei preti pedofili e di far pagare alla chiesa le tasse, come fanno tutti i cittadini compresi i gay .
O B S O L E T I e pure tanto ignoranti…..
In Redazione pervengono commenti offensivi (veri e prorpi turpiloqui) nei confronti degli organizzatori del convegno anti gender. Almeno uno di essi è sfuggito al nostro filtro. Sia chiaro: non accettiamo nè tolleriamo le offese a persone e/o gruppi e, pertanto, saranno cancellati.
Io c'ero e me lo sono puppato tutto. Sapevo poco e male di questa teoria gender ed sono uscito con le idee più chiare. Certo un discorso a senso unico, porta a sentire una campana, ogni tanto chiamava in causa Papa Francesco dal suo ritorno dalla Tailanda per far presa sugli ascoltatori, ma io ricordo che il Papa parlava di pugni in faccia se gli disprezzavano la mamma, e di non fare figli come i conigli, può darsi che abbia parlato anche di gender, ma data la mia ignoranza in materia non l'ho capito, forse perché il conflitto fa più presa su di me. Io ho studiato un pò di latino e so che esiste il genere neutro in questa lingua morta, che sarebbe non mascolità e non femminilità, ma la diversità con la quale si deve fare i conti. Il diverso esiste e con lui nel bene e nel male si deve convivere, solo che si deve capire il come. Il neutro della grammatica tedesca forse si avvicina molto più alla teoria gender, in quanto nomi che in italiano o in latino sono femmili , oppure, maschili in tedesco sono neutri. Ciò forse è dato dal clima culturale germanico, in quanto la psicologia sostiene che in ogni persona esiste una percentuale di femminilità e di mascolinità, il prevalere della dose determina il diverso e si manifesta in tutta la cipollinità, intesa come molte sfascettature e che brucia la nostra coscienza non essendo preparati alle nuove scoperte. Molte cose che diceva l'avvocato Amato non mi sono piaciute, ma una cosa mi è piaciuta e sono d'accordo: I genitori devono sapere che titolo hanno gli insegnanti che insegnano ai loro figli il diverso, il neutro nella molteplicità delle sue manifestazioni, affinché i loro figlioli non vengono danneggiati. Io faccio osservare che molti matrimoni finiscono e molte coppie vanno dal sessuologo e molti nevrosi prosperano, perché ciò è dato dal fatto che a noi ci sono mancati gli educatori sessuali nelle scuole, ed il nostro fai date ha fatto più danno che bene. Sarebbe l'ora di cestinare il carnevale in quanto i pargoletti sono a rischio gender, questa è mia opinione. Che dicono le madri? Attacati a gender. Mi viene in mente la commedia di Aristofane( La pace), quando la protagonista propose alle donne di scioperare rifiutandosi di fare l'amore con il proprio uomo per farlo smettere di guerreggiare. Dall'assemblea si levò un no secco. E' mia opinione che su gender si deve vedere le altre culture, le altre religioni che posizioni essi hanno intorno a queste cose che la scienza scopre e seziona sempre di più per poterli affrontare nei migliori dei modi, altrimenti si corre il rischio che nel futuro qualche Papa deve dire che costoro fanno parte della chiesa, come ha detto Papa Francesco per i divorziati.
Sono convinto che oggi il problema non sia affatto il “genere” ma la profonda e dissacrante crisi di ideali. In una scuola che è ultima in tutte le statistiche europee e non, invece di rinforzare le ore di scienze, italiano, matematica, introdurre ore di legalità, si preferisce inserire l’ideologia gender! Ma a che serve quando dalla scuola italiano escono caproni che non sanno usare il congiuntivo e non hanno idea di cosa significhi ideale! Siamo di fronte alla scomparsa di ricercatori, costretti a lavorare fuori perchè qui ricerca non se ne fa! Eccovi una descrizione della scuola, fatta da uno studente universitario. Queste proposte sono depistanti, non trovo altra definizione!
Alla fine la religione altro non è che l’espressione di un codice etico-comportamentale che deve essere rigido per funzionare e diffondersi: se non fai così andrai all’inferno! Così tutti diventano buoni-buoni, sotto-sotto. Poi, visto che ci siamo, inseriamo in queste teste incapaci di pensare autonomamente che il preservativo non si usa, non si studiano le staminali e va bene così….senza opinioni. Quello che bisogna insegnare ai bambini è che bisogna pensare con la propria testa, seguendo le leggi, le regole, nel rispetto della collettività. E’ una questione di priorità: prima il gender così tutti si distraggono e intanto portiamo avanti il decreto “buona scuola”, la proposta che insulta la scuola e i docenti pure! Non ci sono ideali, la teoria Gender è marginale in tutta questa crisi!
Ma tutta questa gente chi l'ha invitata? Qualcuno avrà invitato l'imbonitore e conosceva bene le sue argomentazioni ed evidentemente le condivideva. Siamo circondati da individui ossessionati dal sesso che dicono di combatterlo nelle forme che definiscono "estreme". Costoro sono pericolosi perchè fanno affidamento sulla "ignoranza" sull'argomento proposto e offrono una disinformazione che ha ottime possibilità di presa in platee sprovvedute. Un plauso al giornale e all'arguta cronista che introduce l'argomento da una angolazione diversa e critica utilizzando una sottile ironia. Non esprimiamo ne giudizi ne pregiudizi, ma invitiamo tutti a riflettere come ci propone di fare Giulia.
Invito il signor Fontana a non esprimere giudizi personali sull’autrice dell’articolo…proprio perche’ la Signora Randazzo sa bene cosa significa la parola “umiltà” non si azzarderebbe mai a quererarla.Saluti
VI PREGO: atteniamoci tutti ai contenuti, al cuore dell’argomento, tralasciando di rimarcare eventuali asperità verbali che, più o meno, toccano la sfera personale. Mi rendo conto che è difficile, trattandosi di problematiche che affondano nel vissuto e nella formazione culturale di ciascuno di noi e che, pertanto, rischiano di accendere gli animi, ma lo scopo del giornale non era (non è) quello di accendere la rissa, quanto quello di promuovere un confronto civile, sia pure aspro, ma civile.
Signor Ruffino, credo che lei abbia ragione, prego pertanto la signora Randazzo di voler accettare le mie scuse per quanto ho scritto lasciandomi trasportare dall’impulsività. Mia intenzione era quella di criticare il contenuto dell’articolo ed il modo con cui è stato scritto, provo sincero rammarico per aver usato determinate espressioni che possono aver generato l’equivoco di far pensare che io volessi in qualsiasi modo attaccare in maniera personale la Signora Randazzo e chiedo pertanto e pubblicamente al Signor Ruffino di rimuovere il mio commento.
Dopo essermi consultato con la Redazione, si prende atto della nota del Sig. FONTANA e della esplicita sua richiesta di “rimuovere” il suo lungo intervento pubblicato in data 21 agosto.
Gentilissima Signora Randazzo.
Le scrivo nuovamente, ma questa volta per porgerle pubblicamente le mie scuse.
Ho riletto più volte quello che ho scritto nel precedente messaggio e credo di essere stato profondamente ingiusto e meschino nei suoi confronti.
Ho scritto che gli articoli come il suo fomentano l’odio, e sull’onda dell’emotività le ho scritto a mia volta un commento che fa esattamente ciò per cui l’ho criticata. Lei si è comportata da vera signora non dando seguito alla mia polemica e ha dimostrato di essere una persona matura ed umile mentre io mi sono comportato da persona maleducata ed arrogante, dimostrando nei fatti di essere un pessimo cristiano, un sepolcro imbiancato, in poche parole un ipocrita.
Le ho detto che lei doveva delle scuse ai suoi concittadini, ma in realtà l’unico a doversi scusare sono io. Lei in fondo ha solo scritto un articolo esponendo un’opinione. In modo certamente provocatorio, ma in realtà non credo che i suoi concittadini possano seriamente ritenersi offesi per quello che ha scritto. Lei ha esercitato il suo diritto di cronaca, io invece sono stato un vigliacco a scrivere quello che ho scritto, e non faccio fatica a confessarle che provo una profonda vergogna per le parole accese che le ho rivolto. Avrei dovuto usare toni più pacati nell’esprimerle le mie idee, avrei dovuto usare altre parole ed altri argomenti, e per questo le chiedo adesso di perdonare la mia condotta.
Spero che lei possa credere nel mio sincero pentimento per quanto scritto in precedenza e voglia accettare le mie più sentite scuse per quanto accaduto.
Inoltre porgo le mie scuse anche a tutti coloro che direttamente o indirettamente possono essersi in qualche modo sentiti offesi dalle mie parole, ed invito tutti a seguire il consiglio del Signor Ruffino a moderare i toni.
Ancora le porgo le mie scuse e la saluto cordialmente. Fabrizio Fontana.
ESPRIMO IL MIO PUNTO DI VISTA PERSONALE: Anche la lettura di quanto propone il sig. Passalacqua può servire ad arricchire la conoscenza. Si tratta di “isole”, di fatti episodici, che vanno presi per quello che sono e, cioè, manifestazioni estreme di un disagio mondiale. Ma soprattutto -al di là dei giornaletti scolastici usciti in qualche realtà europea- inviterei a leggere la proposta di legge italiana (perfettibile), perché è su quella che, in definitiva, deve avvenire il confronto e non su altro. Il bullismo, l’emarginazione e i suicidi (!) (ricordiamoci anche del problema dell’inserimento dei “diversamente abili” nella scuola. Anche in quel caso -anni Settanta- vi furono campagne di dissenso più o meno sotterraneo, eppure quella “diversità” ha arricchito la scuola). Questi problemi -per restare nel tema- fanno parte della nostra vita sociale e non possono essere in alcun modo elusi. Possiamo discutere sui tempi e sui modi, questo sì, ma vanno in ogni caso affrontati con intelligenza e lungimiranza e, soprattutto, con animo sereno.
Ma visto che ci sentiamo così informati perchè non rendere pubblico tutto? io non credo a nessun avvocato ma non credo nemmeno a chi scrive un articolo online. Perchè non pubblicare le versioni dei giornalini scolastici? già in Italia ci sono i primi basta cercare un pochino su google, ma basta anche vedere quelli già affermati in altri paesi europei. Pubblichiamoli e vediamo se sono cose adatte per i bambini oppure no. Parliamo di integralismo cattolico ma è giusto che si parla anche di integralismo del genere. FACCIAMO VEDERE I GIORNALETTI, FACCIAMO VEDERE LA REALTA' DELLE COSE
Dopo aver letto commenti aspri ed offensivi sulla Chiesa e la religione cattolica (mai, per la verità, pubblicati dal giornale, ma altrove), mi dissocio con fermezza da essi. Chi scrive non ha avuto mai l’intenzione di porre in discussione gli insegnamenti cristiani né le autorità ecclesiastiche. Inoltre, se ho urtato la sensibilità dei presenti attraverso la mia ironia, questo mi dispiace nel profondo: l’offesa non appartiene al mio modo di essere, ma attraverso il riso –se così si può dire- il mio scopo era quello di sdrammatizzare un problema che si sta ponendo in maniera distorta e infondata.
È un peccato che il Sig. Fontana abbia voluto cancellare la sua risposta, forse è stato troppo pungente ma mostrava un’altra prospettiva dell’evento ed infondo, almeno per me, diceva la verità: l’autrice dell’articolo era già prevenuta sull’argomento e questo è chiaro già dalla premessa parlando di “fantascientifica ideologia gender”…
Per me nn si tratta affatto di fantascienza ma di realtà e nn perchè me lo dice l’avvocato Amato, del quale francamente nn mi interessa, ma perchè mi sono documentata andando a leggere i vari documenti. La risposta del Sig. Fontana era davvero molto articolata ma estremamente interessante perchè quando parliamo di nozze gay spesso dimentichiamo cosa queste comportano veramente e cioè compravendita di bambini e affitto di uteri. Personalmente non sono pronta a questo; da cristiana cerco di amare e rispettare TUTTI, e sono convinta che ognuno debba esprimere ciò che è ed i propri sentimenti, ma dato che la vita nasce dall’incontro uomo donna (e nn sono stati i cattolici a volerlo ma la natura stessa) lascerei il “privilegio” del matrimonio solo a chi x natura può contribuire alla crescita della società.
Su un punto nn sono d’accordo col Sig. Fontana…l articolo probabilmente voleva essere ironico, ma si sa scherzando scherzando si dice la verità, e la Signora Randazzo infondo ha detto che come tante pecore ci siamo bevuti la storiella di un santone che aizza al razzismo e all’omofobia…io sineramente un pò offesa mi sono sentita!!!