Esattamente nel novembre del 2014 – dunque meno di un anno fa – ci occupammo per l’ennesima volta di questa straordinaria realtà che continua a scivolare sul piano inclinato del disimpegno politico regionale e locale.
Torniamo oggi, nostro malgrado, a occuparcene dopo che i grandi mezzi di informazione, dal Tg5 (Mediaset -link-) a “La Repubblica” (Palermo) di oggi (28/8, p. 5) accendono i riflettori sulle gravi “anomalie” che da sempre affliggono la superba struttura che sorge nel nostro territorio.
Riproponiamo tale e quale il servizio (video incluso) pubblicato a suo tempo sul nostro giornale col titolo “MUSEO d’AUMALE, TESORO INESTIMABILE”.
INTERVISTA VIDEO ALLA DIRETTRICE
Parlare spesso e molto del “Museo Regionale di Storia Naturale” Henri d’Aumale, con l’annessa “Mostra Permanente del Carretto siciliano”, non sarebbe mai abbastanza.
Si trova a Terrasini questa imponente struttura settecentesca, che appartenne anche al duca Henri d’Orlenas d’Aumale (da qui l’intitolazione del palazzo), figlio cadetto del re di Francia Filippo I d’Orleans, fuggito dalla Francia perché perseguitato per la sua attività politica.
Henri d’Aumale morì alla fine del 1800 allo Zucco, un tempo feudo a pochi chilometri da Terrasini, dove aveva creato e gestiva una azienda modello coltivata a vigneto (zibibbo) dando vita a un pregiato vino (il moscato).
Il Palazzo apparteneva in origine al Principe di Partanna (da qui anche la denominazione dialettale di “Malasienu di Partanna” (Magazzino di Partanna).
A parte ogni altra considerazione sulla straordinaria importanza scientifica e storica delle raccolte museali ospitate in questa austera struttura, se volessimo considerarla da un punto di vista squisitamente utilitaristico (uno dei possibili volani economici per il territorio di Terrasini, e non solo) ci accorgeremmo di quanta scarsa considerazione goda in loco e, di conseguenza, da parte del ceto politico-amministrativo locale e regionale.
In poche parole: è sempre mancata (a parte alcuni tentativi isolati e incompresi) una seria progettazione turistico-culturale incentrata sul Museo in grado di attrarre fasce diversificate di visitatori.
Siamo circondati da un autentico tesoro dalle potenzialità straordinarie (a parte l’accecante bellezza della costa) e non ce ne rendiamo conto! Questa è una possibile sfida dei futuri amministratori? Credo proprio di sì.
Intanto l’attuale direttrice del Museo, la dott.sa Maria Emanuela Palmisano, distrattamente seguita dalle istituzioni locali (almeno questa è la mia sensazione), porta avanti il suo quasi solitario arduo compito: mantenere il Museo al centro di una intensa attività culturale, nell’attesa che le opere di ristrutturazione in corso si concludano.
(Giu.Ru)
N.B.: Nel servizio video compare anche una breve intervista al Sig. Damiano Tocco, un tempo costruttore di carretti, oggi anziano e con qualche problema di salute. In essa si fa riferimento ad un precedente video realizzato un paio di anni fa e intitolato “MASTRU DAMIANO TOCCO, L’ULTIMO CARRADORE DI TERRASINI”. Cliccare qui per chi volesse vederlo.
IL SERVIZIO VIDEO
Ho lavorato nella "vecchia" sede del museo (sistemazione casce di fuso, ruote negli appositi scaffali creati appositamente, carretti, oggetti a corredo etc…) e mi rende felice il fatto che, grazie all'interessamento della direttrice, dott.sa Emanuela Palmisano, il museo cresca in un continuo positivo divenire; complimenti alla stessa per il suo impegno e per il suo interessamento alchè sia dedicata un ala del palazzo al sig. Damiano Tocco … questo Le rende onore.