Vietato al nostro giornale l’accesso a una pagina Facebook
La Redazione
Ne abbiamo avuto conferma ieri: siamo stati cancellati ad opera di uno degli amministratori della Pagina che -ironia della storia- si richiama a Terrasini: “Noi di Terrasini che …”. Lì per lì abbiamo pensato a un errore, a un problema tecnico, ma col passare delle ore il “tecnico” si è presto rivelato “ideologico”.
Ci spiace per i numerosi amici che seguono quella pagina, ma c’è da riflettere sull’atto in sé poiché se le conseguenze pratiche sono del tutto nulle, non altrettanto lo sono sul piano morale e democratico.
In principio fu un Movimento politico locale di opposizione di peso regionale e nazionale a emettere la “condanna” nei confronti del nostro giornale: niente più comunicati stampa, né interviste, né altro per voi brutti e cattivi che vi siete permessi di pubblicare solo metà di un nostro “comunicato-evento”, simulando l’errore tecnico.
Rispondemmo a muso duro e fu -a nostro avviso- un piccolo boomerang per i dirigenti di quel Movimento. Ma ormai è acqua passata e non avremmo rispolverato quell’ “incidente” se oggi non fossimo chiamati a rispondere a un atto di portata e natura diverso: il BLOCCO. Blocco che, se deciso contro un singolo, ha il peso che ha; ma se esercitato nei confronti di una testata giornalistica è un segnale preoccupante che la dice lunga su come procedono certe cose nel nostro paese.
A metterci le ganasce virtuali sono stati gli attuali amministratori di quella Pagina fra cui spiccano l’attuale presidente della Pro Loco (e si sa quanto i presidenti delle pro loco amino i loro paesi) e un fotografo di fiducia. Tutto questo può forse spiegare (essendo la Pro Loco, per tradizione, collaterale all’Amministrazione comunale di turno), ma non giustificare il perché delle “ganasce”.
Atto grave di cui forse costoro neanche percepiscono l’esatta portata sociale e morale della loro decisione improvvida.
Inibire, bloccare, ostacolare l’informazione (soprattutto quando è l’unica voce in sede locale) è un atto grave se, per di più, si consideri il fatto che la nostra -piaccia o non piaccia- è una testata giornalistica senza padroni politici.
Forse non si è ancora compresa la funzione sociale di una pagina FB con pretese “culturali” come quella di cui parliamo. Ma che cultura è mai questa se basta il rozzo click di una persona (amministratore) che, in base agli umori dello stomaco o agli ordini ricevuti, una bella mattina si alza e decide di intralciare la libera circolazione delle idee e dell’informazione?
Siamo all’anno zero in quanto a democrazia. Per compiacere chi -ci chiediamo- quel click? D’imperio decide uno per tutti. Ha forse quel singolo “stomaco” sondato -così come si usa fare in democrazia- gli “umori” degli oltre 2 mila iscritti a quella pagina?
Forse il nostro giornale fa pubblicità oscene? forse racconta e diffonde notizie false e tendenziose? lancia insulti a destra e a manca …?
Niente di tutto questo: racconta e interpreta –anche secondo una propria visione della società e del “buon amministrare”– i fatti sociali, politici e di costume che accadono a Terrasini.
Ma evidentemente questa è già una colpa troppo grave per chi o quanti si agitano dietro le quinte.
Niente di nuovo sotto il sole. Il Presidente della Pro Loco butta fuori i soci che fanno troppe domande… Non mi stupisco più di tanto.
non conosco i dettagli della vicenda e soprattutto sarebbe opportuno sentire entrambe le campane. so con certezza che terrasini oggi è uno strumento veramente libero e non controllabile per fortuna, che svolge senza secondi fini un ruolo fondamentale di servizio ed informazione obiettiva sul nostro territorio, in modo incisivo, a volte con ironia pungente, ma con toni assolutamente pacati…mi auguro ne nascano altri mille di questi giornali blog
Se gli apprezzamenti ci provengono anche da un consigliere comunale, è quanto dire. Nel senso che, da una parte ci lusingano, dall’altra ci fa sorgere il dubbio che si sia stati un po’ troppo “pacati”. Ovviamente è una risposta ironica la nostra. In ogni caso grazie all’amico Dario per l’obiettività.
Un giornale che ha sempre urlato, con educazione, " IL RE E' NUDO ! ".
Quanto è successo non è giustificabile, anche se tenteranno di farlo. Trovare delle motivazioni per provare a spegnere le voci che narrano i fatti e i personaggi delle nostre contrade e dei nostri tempi dalle nostre parti è quasi naturale, forse anche condivisibile da parte dei più. Non c'è il culto dell'informazione che spesso viene considerato fuoco nemico ed in altri casi fuoco amico. Il giornale è o dovrebbe essere cassa di risonanza per le idee, le opinioni, la cronaca, la critica. Chi legge ha il diritto di condividere o di dissentire, ma mai di tentare di negare la libertà di opinione.
Sono d’accordo con Dario….è meglio, come sempre, sentire due campane……….spero che la faccenda si risolva presto
ALLA GENTILE SIGNORA ROSA MARIA VIVIANO (assessora alla cultura).
Per quanto attiene alle “campane”, nessuno qui IMPEDIREBBE la pubblicazione di una eventuale replica (una lettera) degli amministratori della pagina “Noi di …” fin’ora mai pervenuta in Redazione; se poi volessero fornire – come ci si aspetterebbe- spiegazioni agli oltre 2 mila iscritti, cosa li trattiene dallo spiegare, controbbatere, smentire con una loro nota da pubblicare sulla stessa loro pagina? Nell’attesa dell’altra “campana”, intanto c’è un fatto incontrovertibile, che risuona come cento campane: l’ingresso nella pagina Facebook “Noi di Terrasini che …” è stato inibito non ad uno scalzacani qualsiasi, ma a una testata giornalistica di informazione libera che svolge un ruolo sociale e volontario. Crediamo basti. Per il momento.
Da quello che ho verificato, il presidente della Proloco non ha alcuna colpa di ciò che è successo. Detto ciò, poichè lo conosco personalmente, posso garantire la correttezza e la lealtà di Massimo Zerilli che non merita certamente queste ingiuste accuse.
Caro Vito, nessuno ha INGIUSTAMENTE accusato Massimo Zerilli. Se si legge con attenzione il nostro editoriale si noterà che si indicano i responsabili-amministratori. E solo uno di loro (magari ce ne sono altri di amministratori/amministratrici di cui sconosciamo il nome) può aver deciso di impedire l’ingresso al giornale. Il passo dice: “A metterci le ganasce virtuali sono stati gli attuali amministratori di quella Pagina fra cui spiccano l’attuale presidente della Pro Loco (e si sa quanto i presidenti delle pro loco amino i loro paesi) e un fotografo di fiducia”. Tutto qui. Se poi Massimo Zerilli afferma di non essere responsabile -come tu dici- ne prendiamo atto. Ma sarebbe stato meglio che lo chiarisse personalmente e non per interposta persona. Grazie comunque del contributo alla chiarezza.