“SETTIMANA DEL PIANETA TERRA”
l’IMPORTANTE INIZIATIVA SCIENTIFICO-CULTURALE GIUNTA ALLA SUA 3ª EDIZIONE NAZIONALE. QUEST’ANNO SI SVOLGE DAL 18 al 25 OTTOBRE
NELLE VARIE REALTÀ TERRITORIALI
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«I fossili dell’affioramento di Capo Rama e le lagune triassiche di 200 milioni di anni fa».
Questo il tema portante della Conferenza e della Mostra che si terranno in occasione della Terza Edizione della “Settimana del Pianeta Terra” nel Museo Regionale di Terrasini col concorso della “Riserva Naturale di Capo Rama” (WWF). La Mostra è curata dai professori Silvio Seno e Rodolfo Coccioni rispettivamente dell’Università di Pavia e di Urbino.
Un’antica credenza popolare, citata in una intervista a un quotidiano da Maria Emanuela Palmisano, direttrice del Museo regionale di Storia Naturale di Terrasini, tramanda che i numerosi fossili di conchiglie, con la caratteristica forma a cuore o a zoccolo equino presenti nel geosito di Capo Rama, sono state interpretate «come impronte di zoccoli del diavolo». Ovviamente nulla a che vedere, a parte le interpretazioni popolari (interessanti per altri versi), con la ricerca scientifica. La geologia, infatti, ci spiega come, grazie a queste impronte fossili, sia possibile risalire alle origini di quella superba costa rocciosa. E così scopriamo che la sua età è di oltre 200 milioni di anni. Ma molto, molto altro ancora ci raccontano quelle rocce.
Anche di questo si parlerà nella conferenza del 23 ottobre prossimo, rappresentandoci un mondo profondamente diverso da come oggi si presenta ai nostri occhi.
Dunque, una rara giornata densa di rivelazioni scientifiche dedicata alla valorizzazione dell’affioramento triassico di Capo Rama, una rara testimonianza -secondo gli studiosi italiani e stranieri- dei depositi marini del Triassico Superiore. Essa costituisce un elemento particolarmente importante per la comprensione della storia della Terra durante questo periodo.
L’evento, di estremo interesse non soltanto per gli studiosi, si apre con una conferenza sul ricco “giacimento” fossilifero presente nella successione di Capo Rama rappresentata da grandi molluschi come i Megalodon, da coralli, spugne e alghe calcaree che insieme colonizzavano le vastissime lagune del periodo.
Alla conferenza seguirà la visita guidata della collezione geologica “De Stefani” custodita presso il Museo di Palazzo d’Aumale e subito dopo l’escursione nella Riserva Naturale Orientata “Capo Rama” all’interno della quale ricade l’omonimo promontorio che, per le peculiari caratteristiche geologiche, è stato inserito nell’esclusivo elenco dei “Geositi” italiani.
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Ξ Un pizzico di etimologia relativa al toponimo “Capo Rama“. Sono almeno un paio le possibili interpretazioni, ma qui ci si sofferma brevemente su una in particolare. Il nome “Capo Rama” deriverebbe dal termine greco-antico “orama” da “rama” cioè (visione), punto molto ampio di osservazione: panorama. Infatti il termine “panorama” contiene la parola greco-antica “orama“. Non per niente c’è ancora quella magnifica Torre (ma per quanto ancora?) di avvistamento a pianta circolare tipicamente greca. Ξ
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Durante l’escursione sarà possibile osservare l’interessante vegetazione e la tipica fauna degli ambienti costieri con forme endemiche della Sicilia.
VENERDÌ 23 ottobre 2015 ore 10:00
Museo Regionale di Terrasini
-Palazzo D’Aumale-
PROGRAMMA (cliccare qui link Museo)