I primi di novembre, per un paio di giorni, la raccolta dei rifiuti ha regitrato una nuova battuta d’arresto. Il perchè cerca di spiegarcelo in questa breve intervista l’assessore all’igiene GIANFRANCO PUCCIO. Si ha la sensazione di essere a un punto cruciale della complicata vicenda che da anni ci tormenta.
Intanto la scadenza elettorale delle “amministrative” 2016 si avvicina al galoppo.
L’applicazione dell’art. 191, che consente al sindaco ampia autonomia di azione in emergenza, è giunta alla sua naturale scadenza.
Intanto gli operatori ecologici, nonostante il loro impegno, continuano a non percepire lo stipendio, il che costituisce una vera e propria miccia a combustione lenta che potrebbe far saltare il delicato equilibrio. Intanto il Piano ARO, che consentirebbe di avviare una nuova fase operativa fra i Comuni di Terrasini, Cinisi e Borgetto, registra la fuoriuscita di quest’ultimo Comune, tramortendo il Piano ancor prima di nascere.
È una vera Babele, un groviglio inestricabile di norme, direttive, decreti e … debiti su debiti che finiscono sempre per gravare sui cittadini e su cui è veramente difficile fare chiarezza. E tutto -non ci stanchiamo di ripeterlo- per le gravi responsabilità a monte dei sindaci attuali e pregressi e per le colpevoli inerzie spesso volute dei governi regionale e nazionale.
L’INTERVISTA A GIANFRANCO PUCCIO
Dal mio punto di vista la vicenda è abbastanza chiara e non da ora. Questo problema si trascina da anni in cui non avendo la capacità o non potendo farlo per non so quale motivo i nostri amministratori non lo hanno affrontato in maniera radicale trovando le possibili soluzioni. I sindaci sono i maggiori responsabili e pur sapendolo continuano a scaricare le loro responsabilità sulle spalle di altri soggetti o di altre istituzioni. Intanto si sapeva che gli effetti della 191 avevano un termine certo, entro il quale si sarebbero dovute cercare altre soluzioni ma malgrado la buona volontà dell'assessore Puccio, la vicenda sta arrivando irrisolta al capolinea con conseguenze che non sono ipotizzabili. Ci sono risvolti inspiegabili come quello del personale che lavora per il comune in base ad un ingaggio singolare che non prevede a quanto pare la retribuzione, ma anche se in deroga sono stati liquidati alcuni stipendi. I casi allora sono due o quelle liquidazioni erano irregolari o erano regolari, nel qual caso viene da chiedere perché non siano stati liquidati regolarmente tutti gli stipendi maturati.