Una grossa falla nella condotta Amap sarebbe la causa degli sversamenti di reflui nel mare di Terrasini. Ma qualche dubbio che si tratti del reale motivo, a nostro avviso, è più che legittimo.
Sembra uno di quei fatti di cronaca nera che si risolvono con l’individuazione di un colpevole da dare in pasto all’opinione pubblica, ansiosa di conoscere l’autore di un efferato crimine, per poi scoprire invece che il poveretto con quel crimine non c’entra proprio nulla. Nel frattempo però l’obiettivo di tenere a bada la pressione dell’opinione pubblica viene quantomeno raggiunto.
Lo stesso impietoso meccanismo potrebbe stare alla base della “scoperta” della probabile causa degli sversamenti fognari che, soprattutto negli ultimi tempi, hanno interessato il tratto di mare antistante la spiaggia della Praiola.
La notizia è di queste ultime ore: una grossa falla nella condotta dell’Amap, individuata in Contrada Serra, sarebbe – secondo quanto appurato dai tecnici del Comune a seguito di un sopralluogo – la causa degli sversamenti di reflui nelle acque del mare di Terrasini. L’acqua potabile dell’Amap, dunque, si mischierebbe ai reflui della fognatura, l’impianto di pretrattamento non riuscirebbe a sopportarne la portata e, quindi, parte delle acque fognarie non verrebbe depurata, scaricando direttamente a mare.
Niente da eccepire su quanto reso noto dal Palazzo di città (e soprattutto sul lavoro dei tecnici) e riportato da tutti gli organi di stampa locali, ma non si può certo non sollevare qualche dubbio, sebbene solo sulla base dell’amor di logica. La portata della perdita della condotta Amap, infatti, non sembrerebbe così determinante, specie se messa a confronto con il volume delle acque prodotte dalle fortissime precipitazioni che hanno dato vita agli sversamenti e specie, soprattutto, se questi sversamenti – come ha dichiarato lo stesso assessore al ramo – si sarebbero verificati anche in assenza di eventi piovosi.
L’individuazione della causa nella falla della condotta Amap potrebbe apparire quindi un po’ troppo avventata e sarebbe davvero curioso capire in che modo i tecnici comunali a quella falla sono arrivati e come hanno stabilito che si trattasse della causa degli sversamenti.
Sorge comunque il legittimo sospetto che un “colpevole”, l’amministrazione comunale doveva pur indicarlo, marcata stretta com’è da una sempre più indignata opinione pubblica. E ultimamente anche dalla magistratura.
(di Redazione)
Più che un capro espiatorio avremmo bisogno di trovare un "capo" espiatorio. Come sempre sono pronti a dire : nun fuvu io, iddu fu. Comu fannu li picciriddi…………..