«È prematuro fare pronostici». Con queste semplici parole Paolo Pagano inizia l’intervista al nostro giornale. Come dargli torto? Lui, “volpe” della Prima Repubblica, è uno degli ultimi “Grandi Vecchi” rimasti, tanto “grandi” da non riuscire a quietarsi. È di diversi mesi fa infatti, il primo serio tentativo di costruire un progetto politico-elettorale di tutto rispetto «per dare una svolta al paese» andava ripetendo. Ragazzi … cavolo: altro che 90 anni!
Ma Pagano sa anche bene che i giochi devono ancora farsi, che si è, in pratica, nella fase del pre-pre-riscaldamento anche se forse qualcuno crede di aver già tutto in pugno.
Viene da lontano Paolo Pagano, non soltanto per gli anni che si porta lucidamente addosso, ma per il ruolo preminente svolto nella politica terrasinese fin dall’immediato dopoguerra (fu tra i fondatori del PSI di Nenni a Terrasini, anche se, a causa di Tangentopoli, ebbe una sbandatina che in molti oggi gli perdonato). È stato consigliere comunale dal 1975 al 1980, oltre che assessore e vicesindaco negli stessi anni.
L’INTERVISTA
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