ANTEPRIMA RISULTATI
Nell’attesa che inizi lo scrutinio, cominciamo da questo ANTEPRIMA.
Il dato dell’affluenza (ufficioso) dovrebbe attestarsi, intorno alle 23:00, sul 60%: non molto, ma nenache poco. Da alcuni minuti le dieci sezioni hanno chiuso le operazioni di voto e avviato le procedure per lo scrutinio. L’attesa, ovviamente, è grande.
Siamo costantemente collegati ai seggi con FRANCO CASCIO, VITO CARDINALE e GIULIA RANDAZZO della Redazione oltre ad alcuni occasionali collaboratori che ringraziamo per questo. È la prima volta che tentiamo questo tipo di approccio con i nostri lettori i quali sicuramente comprenderanno fin d’ora se incorreremo in qualche errore di trasmisisone dati.
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Si prevedono tempi lunghi per i dati relativi alle preferenze dei 220 candidati (troppi) al Consiglio comunale. In questo caso bisognerà attendere la tarda mattinata di domani per avere chiaro il quadro dei risultati. Uno dei punti dolenti resta la percentuale del 40% che le liste collegate a un sindaco devono ottenere per assicurarsi la maggioranza in Consiglio.
Raramente, poi, come in questa tornata elettorale (da quando il sindaco viene direttamente eletto dalla popolazione), era accaduto che fosse tanto incerto l’esito del risultato finale. Negli ultimissimi giorni i “maghi” delle previsioni hanno percepito che la corsa alla carica di Primo Cittadino (ricordiamoci che non c’è il ballottaggio come in passato) si concluderà con una leggera prevalenza di Giosuè Maniaci su Antonio Giannettino; altri affermano l’inverso. Tutti, però, concordano sul fatto che il sindaco uscente Massimo Cucinella, dato all’inizio al terzo posto, abbia recuperato negli ultimissimi giorni. Invece si conferma come scontata la distanziata dai tre della candidata del M5s Eva Deak, a meno di colpi di scena alla Hitchcock. Ma solo lo scrutinio delle schede, che sta per iniziare, magari alla fine ci farà scoprire che abbiamo sbagliato tutti.
È stata – se si può tentare una prima valutazione sommaria – una lunga campagna elettorale fondamentalmente serena, pur se contrassegnata da qualche asprezza più personale che politica sia durante i comizi che quest’oggi dinanzi ai seggi con qualche scaramuccia tra un candidato a sindaco e un esponente avverso: è il segno di una tensione giunta alle stelle. E nonostante tutto l’impressione è che, rispetto a cinque anni fa, il livello dello scontro (personale) si è forse mantenuto un po’ nella decenza.
Ma è stata anche una competizione che, per la prima volta, ha introdotto nel costume politico una “novità” che personalmente reputo di cattivo … gusto. Mi riferisco ai briefing (insomma, a li manciati) infra-comizio, utili forse a galvanizzare e consolidare i propri simpatizzanti, ma, se inseriti fra un comizio e l’altro allo scopo di sottrarre l’uditorio agli avversari del comizio immediatamente seguente, questa non mi pare dimostrazione di forza, ma di debolezza.
A FRA POCO COL 1° AGGIORNAMENTO