«Questa sera, sul panoramico schermo dell’Arena Floreal di Terrasini si proietterà il fantasmagorico film …».
Ricordate? Per Pieruccio Perna, il banditore ufficiale dotato di auto e megafono, tutte le pellicole che illuminavano l’arena di via Papa Giovanni avevano qualcosa di fantasmagorico, anche il più insignificante Maciste o il più scalcinato spaghetti western.
Un ricordo indelebile per intere generazioni che hanno frequentato, fino agli anni Novanta, una delle arene più capienti del capoluogo (oltre mille le scomodissime sedie in ferro). Il profumo intenso del gelsomino che s’inerpicava sui muri scrostati faceva a cazzotti con la nuvola di fumo, ultimo baluardo dei fumatori incalliti col cuscino sottobraccio.
Poi è venuta meno la presa con l’arrivo delle paytv , delle nuove tecnologie ma principalmente con il disaffezionamento alla settima arte, e così anche l’arena Floreal ha chiuso i battenti insieme con altre storiche sale, dal D’Angelo al Vittoria.
Dal prossimo 24 giugno e per tutta la stagione estiva, Cinematocasa, il più piccolo cineristorante d’Italia, divenuto famoso per la Sala Bim con appena quindici posti in un palazzo del Settecento in via Maqueda a Palermo, riporterà l’arena a Terrasini sulla terrazza di Piazza Duomo del ristorante Sikaru. Un palchetto e una platea di cinquanta posti per cenare prima dello spettacolo grazie allo chef Gioacchino di Franco, medaglia d’oro al concorso i sapori dell’Etna.
«Sarà un omaggio al cinema di seconda visione degli anni Sessanta – precisa il direttore di Cinematocasa, Massimo Di Martino – Un modo per rituffarsi nel passato e rigodere della gioia dell’arena, praticamente scomparsa in quasi tutte le città siciliane».
Tra i primi titoli in programmazione, “Il triangolo circolare” (Le Grain de sable) del 1964 diretto da Pierre Kast con Pierre Brasseur e Sylva Koscina; “Il ruggito del topo” (The Mouse That Roared), del 1959 di Jack Arnold, tratto dal romanzo omonimo di Leonard Wibberley e interpretato da Peter Sellers, impegnato in tre ruoli, compreso uno femminile, in una satira della guerra fredda; “Ovunque nel tempo” (Somewhere in Time), un film del 1980 diretto da Jeannot Szwarc, con Christopher Reeve e Jane Seymour e tratto dal romanzo di fantascienza “Appuntamento nel tempo” di Richard Matheson. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito di Cinematocasa.
(m.d.m.)
E ci riproponiamo alle solite……ristorantino in mezzo alle abitazioni Terrasinesi che fara’ casino fino all’alba rompendo il sonno dei poveri lavoratori locali.Bisogna smetterla con questa ideologia del tutto e’ concesso,gli abitanti vanno tutelati e basta.Cerchiamo di trovare la via della moderazione e questo lo chiedo alla nuova amministrazione.Un saluto.
Riteniamo sia utile una nostra puntualizzazione poichè, sia pur indirettamente, ci sentiamo chiamati in causa dal Sig. Paolo.
Abbiamo deciso di pubblicare il servizio per una serie di ragioni. Comprendiamo le preoccupazioni del sig. Paolo, ma noi, come giornale, abbiamo sempre rimarcato – sul problema del Centro storico – il senso della misura e la sostenibilità delle iniziative di promozione turistico-culturale. E questa è una iniziativa che, a nostro avviso, va nella direzione auspicata. “Sostenibilità”, dunque, e non il deserto assoluto. L’aver evidenziato l’iniziativa di “Cinematocasa” in associazione con un ristorantino della piazza, vuole dunque avere il significato di indicare agli esercenti del Centro storico (e non) quale potrebbe essere una delle vie da seguire, evitando di violare il diritto degli altri cittadini che vogliono godersi un po’ di tranquillità. Un locale, che nella propria terrazza, offre ai propri clienti questa opportunità (diversa dal tumboreggiare ossessivo della “musica” sparata) in assoluta intimità, crediamo vada elogiato. E’ questa, infatti, la strada da percorrere: la sostenibilità civile. Inoltre l’articolo si rifà al nostro passato (l’Arena Floreal) il che, dà all’iniziativa, un sapore-valore in più. Grazie.
Tramite la risposta del Sig.Di Martino apprendo che verra’ svolta in orari piu’ che accettebili.Un plauso a questa bella iniziativa.Un saluto e complimenti per il vostro operato.
Caro Paolo, condivido la tua preoccupazione. L’estate di qualcuno corrisponde a un inverno di un altro… C’è che si diverte e chi deve continuare a lavorare come nel mio caso. Proprio per questo motivo abbiamo pensato di far cominciare la serata alle 20.30 per terminare non dopo le 22.30. Speriamo di averti tra noi magari nel fine settimana. Un caro saluto.
Se veramente questi sono gli orari non mi resta che elogiarvi,e verrei con tutto il cuore a trovarvi nel fine settimana,ma per ragioni di lavoro vivo oltre oceano….comunque una bella iniziativa.Buona estate.
Mah…perplessa….l’arena e i film che vi proiettavano erano accessibili a moltissime persone..penso che voler” fare cultura”o turismo “di nicchia” non significhi necessariamente escludere chi una cena in un ristorante alla moda in Piazza Duomo non puo’permettersela…Facciamo le cose per TUTTI e non per una ristretta elite..Saluti
Cara Anna, grazie per la tua riflessione che in parte condivido. Quello che non sai, però, è che i prezzi di una cena in quello che tu definisci un ristorante alla moda variano dai cinque ai quindici euro, film compreso. Come vedi sono prezzi che non escludono nessuno. Ho visto spendere molto di più per un aperitivo rinforzato… Ti aspetto!
Ha fatto bene a dare queste precisazioni il sign Di Martino. Il prezzo ci sta tutto se comprende anche un buon film.. Di sicuro al Sikaro si mangia anche benissimo, già stata. La mia riflessione si basava su un concetto diverso:La bellezza, l’arte.. Devono essere trasmessi a tutti senza distinzione di reddito. Ottima iniziativa cmq
Magari riaprisse l’arena di terrasini. Com’era bello cenare e prepararsi per andare a vedere i film (con il solito cuscino dove sedersi). Una bella iniziativa! Speriamo che non ci siano altri rumori in Piazza. Diventerebbe una bolgia! Se ci sono, voglio andarci. Una iniziativa diversa, per Terrasini. Che, come dicevo, speiamo spinga qualcuno a riprendere quella vecchia: l’Arena. A Terrasini non c’è un cinematografo, pensateci !
Purtroppo in un era che il digitale e’ la priorita,il resto tutto diventa vecchio…..E tutti i film finiscono in prima visione e sul web purtroppo,finendo nell’oscurare tutto il resto compreso la nostra cara Arena Floreal.Buona notte.