Mentre in Aula la posizione della “portavoce” Deak sembra sempre più vicina all’amministrazione, arriva la pesante accusa di Antonio Palazzolo, primo dei non eletti nella lista M5S. Che accusa: «Fatto fuori dal meetup, senza contraddittorio, senza motivazioni». E soprattutto con un verbale che tarda ad arrivare.
Redazione
Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Manca solo il terzo, quindi, per avere la certezza che le posizioni di alcuni consiglieri comunali (chi sta con chi) non sono proprio quelle che sembrano o, comunque, non coincidono con quelle dichiarate.
Il caso più emblematico è quello della consigliera del M5S Eva Deak, di fatto dichiaratasi all’opposizione. Ma alcuni indizi, appunto, la smentirebbero.
Prima seduta, primo indizio: suo il voto decisivo per l’elezione del presidente del consiglio Virginia Ferrigno. Voto libero, dice lei, lontano da qualsiasi accordo e condizionamento.
Secondo la Deak, quindi, solo una fortuita coincidenza il suo voto per la Ferrigno. Non la pensano così le forze di opposizione (e a dire il vero un po’ tutti gli addetti ai lavori della politica terrasinese) secondo le quali la Deak avrebbe invece prestato il fianco alla maggioranza che, sul nome della Ferrigno, aveva già trovato la quadra prima della defezione di Grazia Ventimiglia. Un lavoro sfiancante fare la portavoce (come si definiscono i grillini presenti in ogni ramo delle istituzioni). Infatti, in una manciata di minuti – nel corso delle convulse fasi di quel consiglio comunale – la Deak sarebbe riuscita a confrontarsi con la base, condividere la scelta e portarla in aula. Da record.
Seconda seduta, secondo indizio: “Regolamento raccolta differenziata”. La proposta di rinvio della seduta, che logica e protocollo politico vorrebbero arrivi quantomeno da un consigliere di maggioranza, perviene invece proprio dall’opposizione pentastellata (altra seduta, altro dispendio di soldi pubblici; ma dove è finita l’austerità grillina?), nonostante la Deak abbia bell’e pronti gli emendamenti (che probabilmente passerebbero agevolmente), facendo quindi l’ennesimo “favore” all’amministrazione. Con un Gianfranco Puccio che invece pressa per una semplice sospensione dei lavori (proposta che sarebbe apparsa più logica, considerata anche la convocazione di “urgenza” del consiglio comunale, caratteristica che, con una richiesta di rinvio, viene appunto meno). Una sospensione dei lavori utile – implora invano Puccio – per definire gli emendamenti da presentare, proprio per evitare la convocazione di un’altra seduta. In pratica un’inversione di ruoli. In quella seduta il vero grillino, a conti fatti, è stato Puccio.
In questa cornice si inserisce l’uscita come un fulmine a ciel non proprio sereno di Antonio Palazzolo, uno degli storici attivisti del M5S terrasinese. Nel corso dell’ultima campagna elettorale si è sbracciato sul palco (e non solo) con particolare veemenza promuovendo la candidatura a sindaco della stessa Deak. È arrivato primo dei non eletti nella lista del Movimento, lista che, senza il suo contributo, non avrebbe mai conquistato il seggio. Insomma, se la Deak siede in aula è grazie (anche) al bagaglio di consensi portato da Palazzolo.
Con la stessa veemenza oggi, invece, Palazzolo sferra un violentissimo attacco nei confronti della sua (ex?) compagna di meetup. E per farlo usa da buon grillino
– manco a dirlo – i social network. Un post al vetriolo è spuntato sulla sua pagina qualche giorno fa. Palazzolo scrive di essere stato allontanato dal meetup terrasinese – lo ha appreso tra l’altro da fonti ufficiose – sconoscendo le accuse che gli verrebbero mosse e senza possibilità di appello. Un’epurazione, insomma, in pieno stile grillino. «È questa la trasparenza? – scrive Palazzolo. È questa la pluralità di pensiero? Uno vale uno? La democrazia diretta al posto di quella rappresentativa?».
Poi lancia l’accusa (pesantissima) finale: «Ebbene siete voi del meetup di Terrasini quanto più lontani dalle ideologie fondanti del Movimento 5 Stelle ed anche della semplice convivenza civile».
Palazzolo lamenta infine di non avere ancora ricevuto il verbale che attesta la decisione della sua espulsione. Silenzio assoluto – almeno fino alla data di oggi ‒ da parte degli altri attivisti grillini e, soprattutto, da parte della Deak, nonostante più volte “taggata” dallo stesso Palazzolo: «Perdona il disturbo, potresti gentilmente inviarmi la copia del verbale dell’ultima riunione del meetup, quello dove avete votato il mio allontanamento!? Sai è già passato un giorno intero dalla prima richiesta, sembra quasi come se lo doveste ancora scrivere, o non me lo voleste dare… resto in attesa...».
E poi ancora: «Siamo al ridicolo… tutti gli utenti di Facebook sanno che, dato il tag, leggi questi messaggi, che sono pubblici proprio per sollecitare ulteriormente una tua risposta; posso avere il verbale della riunione del meetup del 24 giugno!?!?».
Insomma, in attesa della risposta (e del verbale), in casa Cinque Stelle l’aria non è delle migliori. Staremo a vedere.
Articolo pessimo è strumentale.
Due pentastellati a confronto e le stelle stanno a guardare!!!!!!!!!! Antonio tranquillo la vostra non è una società segreta e il verbale sarà stilato in rete con il concorso di tutti i cittadini in quello che si chiama processo di piazza. Forse sarebbe meglio lavare i panni sporchi in famiglia per poi sciorinarli una volta ripuliti. Parlatene tra voi in rete e fateci sapere, se volete.