Se ne parlava da gran tempo (da decenni, per l’esattezza) e il nostro giornale, anche nel recente passato, vi ha acceso più volte i riflettori. Ora sembra che la nuova Amministrazione comunale guidata da Giosuè Maniaci voglia fare sul serio, o almeno ci tenta. E già questo lascia ben sperare.
di Redazione
Non è impresa facile accertare i punti esatt di immissioni fognarie nell’alveo cementificato sotterraneo del torrente, ma intanto sarebbe molto importante ripristinare le pompe di sollevamento poste nella parte bassa del porto terrasinese, in modo da evitare lo sbocco di liquami oltre il braccio di ponente. Da quel punto, infatti, oltre a causa delle massicce perdite lungo il “pennello a mare” (a ovest della Praiola), si sommano quelle del Porto-Furi con grave danno per la balneazione nella stessa spiaggetta “Praiola”, l’unico vero lido ricadente nel territorio di Terrasini.
Da anni gli ambientalisti di Terrasini segnalano le gravi anomalie e inadempinze da parte delle istituzioni cui è demandato il compito di intervenire e sorvegliare. Ma nella giornata di ieri, finalmente, si è assistito a una inversione di marcia con l’intervento della “Protezione Civile” di Terrasini e Partinico e la Polizia urbana.
Vedremo, dunque, nelle prossime settimane quanto e come l’azione ispettiva produrrà risultati apprezzabili, anche se qualche prima conferma sembra già emergere.
Ma a proposito della problematica connessa al Torrente Furi-Porto, vi riproponiamo un nostro SERVIZIO-VIDEO del 2 settembre 2015 intitolato “Priola e dintorni, che succede al nostro mare?”.