Questa foto, forse più di altre, ci racconta tanto di Giuseppe.
A quattro mesi dalla sua scomparsa, Terrasini Oggi ritorna on line seppur sotto un diverso dominio (“.net” in luogo del precedente “.it”). Non sappiamo cosa Giuseppe avrebbe desiderato per la sua creatura in caso di un suo permanente impedimento. Quello che sappiamo, però, è che non avrebbe voluto (e noi con lui) che il suo prezioso lavoro, la sua passione, il suo straordinario contributo culturale di giornalista, scrittore, educatore, venisse disperso o, ancor peggio, dimenticato. Questo “giornale” torna on line perché ciò non avvenga. Dunque, è da qui che dovremmo ripartire, dall’ultimo luogo (virtuale) che Giuseppe aveva scelto per fare ciò che aveva sempre fatto: scrivere ed informare; ma, soprattutto, parlare, comunicare, in un confronto continuo. Un dialogo che Giuseppe iniziava sempre con una “vuciata” ai cittadini, agli amici, ai compagni; una chiamata alle armi che aveva come unico intento quello di coinvolgere, indignare e, dunque, mobilitare. Non aveva mai smesso di farlo, sin dai tempi del ciclostile della sezione del PCI “Pio La Torre” di Terrasini, poi con il giornale Terrasini Oggi (padre e precursore di queste pagine web), per continuare con l’esperienza televisiva nell’emittente locale “Video 1” ove curò la sua rubrica “Obiettivo Aperto”; ed ancora l’impegno amministrativo nella primavera dei primi anni ‘90. Sullo sfondo, sempre l’amore per la resistenza partigiana. Non poteva concepire che la sua Terrasini non ne avesse fatto parte anch’essa. Da qui, infatti, il giusto tributo che egli, anche da amministratore pubblico e da scrittore (vedi il bellissimo “I papaveri del Professore”), volle rendere ai terrasinesi morti nella lotta per la Libertà, con un’opera di mirabile ed accorata ricerca su ciascuno di loro (quasi dovesse ricostruire l’albero genealogico della sua famiglia). Gli interrogativi (retorici) alla base delle sue inchieste-denunce (ricordiamo, fra tutte, la celebre “e se il Furi si infuriasse?”), soprattutto a difesa del territorio, battevano ostinatamente la strada preventiva dell’informazione; interrogativi che non esigevano necessariamente una risposta perchè incitavano, prima di tutto, ad una riflessione profonda sul nostro ruolo di cittadini nella comunità e sulla nostra capacità di indignazione e, perché no, di militanza (politica e sociale). Dunque, dicevamo, è da qui che dovremmo ripartire, da questo giornale on line. Abbiamo, però, ritenuto più opportuno, in memoria di Giuseppe, trasformare Terrasinioggi.net in una bacheca virtuale, un archivio sempre aperto, testimonianza del presente, memoria storica di un’intera comunità. Su questo sito, oltre a tutto il materiale pubblicato fino a due anni fa (gli ultimi, purtroppo, sono andati perduti per un problema tecnico), a breve sarà possibile consultare anche (quasi a volere chiudere un cerchio) le edizioni cartacee -digitalizzate- di Terrasini Oggi andate in stampa negli anni 80 e, successivamente -dopo una pausa relativamente lunga-, a cavallo dell’esperienza politico-amministrativa della primavera del ‘94. Giuseppe aveva ancora molto da dire e da scrivere e, malgrado il destino beffardo ce lo abbia strappato troppo presto, noi continueremo a ricordarlo ed onorarlo con quanto di più bello sia uscito dalle sue penne, dalle sue tastiere e dalla sua videocamera, dal grande amore verso la sua Terrasini e i terrasinesi.