I consiglieri comunali di opposizione sul rimpasto nella Giunta comunale di Terrasini
La settimana pasquale, a Terrasini, si è rivelata l’occasione giusta per delle sorprese, mentre infatti l’attenzione pubblica è rivolta alla “Festa degli Schetti”, il sindaco decide di fare un rimpasto alla sua Giunta: in realtà non è chiaro se in totale autonomia, come sembrerebbe, o in accordo con le forze politiche della maggioranza. Nel mutismo totale di queste ultime presumiamo vi sia un accordo.
Si dà vita ad un gioco di poltrone o semplicemente si tratta di una bocciatura degli assessori uscenti?
Ci lascia, Vincenzo Cusumano, conosciuto per le sue strambe installazioni artistiche; non pare si possa certo ricordare per una crescita dell’offerta turistico-culturale del nostro paese.
Esce anche Norino Ventimiglia, dal quale, considerata la maturata pregressa esperienza, ci saremmo aspettati più autonomia verso l’elaborazione del Piano Urbanistico Generale.
Esce la vice sindaca Mistretta, della quale presenza in questi anni sinceramente in pochi si sono accorti.
Entrano – e cambia poco come si direbbe con gergo calcistico – Fabio Viviano talmente allineato alla dottrina Maniaci da apparire alcune volte, senza motivo, più realista del re, l’ex pasionaria grillina Eva Deak, per la quale la lotta contro il sistema e la vecchia politica è ormai un lontano ricordo e nientepopodimeno che la consigliera di Fratelli d’Italia Rosaria Li Cavoli.
Ci chiediamo smarriti qual è il valore aggiunto per la crescita economico-culturale del nostro paese.
Del resto? nessuna variazione su tema.
Contenti tutti? Ma sì. Tranne i cittadini di Terrasini, ormai ospiti del proprio paese, svenduto per pochi spicci al primo forestiero con mezza idea imprenditoriale magari destinata a durare una stagione. Il paese della felicità. Sì, degli altri. Di quelli che hanno fatto di Terrasini terra di conquista, devastandone il patrimonio culturale, sociale e naturalistico. E con una Amministrazione che non solo lo ha permesso ma sorride pure beata davanti a tanto degrado.
Una Terrasini che viene mostrata come il paese dell’amore e della felicità ma che dentro, intanto, a poco a poco muore: muore priva di un depuratore, per le acque reflue e i liquami che inquinano la nostra costa, muore turisticamente per la chiusura di tutti gli accessi al mare, muore economicamente a causa di un bilancio disastrato con un disavanzo certificato di 5 milioni di euro, muore perché priva di una pianificazione urbanistica degna di un paese civile, muore priva di infrastrutture come il porto, il sottopasso e il malfunzionamento della piscina comunale.
Lentamente muore…
I Consiglieri comunali, Chiara Baiamonte, Noemi Bozzo, Alessandra Leone, Ciccio Perna