CITTÀ DEL MARE AL BIVIO: I LAVORATORI STAGIONALI RISCHIANO CONCRETAMENTE LO SFRATTO

città del mare

Giusto alla vigilia del 1° Maggio, mentre in Italia i lavoratori si apprestavano a festeggiare la loro Festa, l’Azienda Città del Mare ha fatto loro un bel regalo, inviando una nota alle parti sociali per un incontro, oggi lunedì 4. La riunione dovrebbe essere in corso, ma, a quanto ci comunicano mentre scriviamo, sarebbe saltata al prossimo lunedì 11/5.

Argomento all’Ordine del Giorno “DISCUSSIONE SULL’ART. 97 DEL CCLN, vale a dire la proposta di affidare a ditte esterne (coop e altro) determinati servizi. I lavoratori e le lavoratrici ormai temono il peggio mentre il malcontento prende sempre più corpo.

Non ancora noti i motivi del rinvio odierno, ma appare chiaro che alla base vi sia una precisa tattica: tastare le reazioni e guadagnare un’altra settimana senza un nulla di fatto. La nota, firmata dal Presidente dell’Azienda Luciano Basile, viene infatti interpretata dalle maestranze come un palese attacco all’occupazione, cancellando in un sol colpo (se la richiesta dovesse effettivamente andare in porto) professionalità e competenze che si sono accumulate in questi lunghi anni.

Ma i lavoratori, da noi sentiti nella giornata di ieri, vanno oltre, chiedendosi se tutto questo (esternalizzazioni) non fosse già nei progetti della nuova dirigenza. In una nota le R.S.A. di Città del Mare tengono a far sapere che «la partita non è ancora conclusa e che sono pronti come sempre a difendere il loro posto di lavoro».

A lunedì 11, dunque, sempre che non ci siano altri rinvii dell’ultimo minuto.

 

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One comment on “CITTÀ DEL MARE AL BIVIO: I LAVORATORI STAGIONALI RISCHIANO CONCRETAMENTE LO SFRATTO
  1. Giuseppe, prova ad intervistare il sindaco che ha detto che il turismo a Terrasini sta rifiorendo grazie alle attività notturne e agli spettacoli di fine anno. Se si perde la partita sul rilancio di Città del Mare ogni ulteriore speranza sarà perduta. Gli amministratori devono convocare un tavolo attorno a cui riunire tutte le parti in causa per trovare una soluzione interlocutoria in attesa di un piano di rilancio che veda il comune come soggetto attivo.

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