Così lo ricorderà la Cooperativa culturale “Helianthus” di Cinisi.
-Nostra intervista alla Presidente Maria Anastasi–
A 15 anni dalla morte, l’artista, che ha contrassegnato la cultura cinisense dall’immediato dopo guerra agli ultimi decenni dello scorso millennio, sarà ricordato a Cinisi mercoledì 19 agosto con una significativa mostra di opere da lui realizzate nell’arco della sua lunga vita. Alle ore 21:30 inaugurazione nella sede della Cooperativa Helianthus in Corso Umberto a Cinisi.
Il nostro giornale, in prossimità dell’evento, dedicherà a Stefano Venuti uno speciale servizio-video con alcune significative testimonianze su “Venuti comunista”.
Venuti è uno di quei personaggi per il quale, a dire il vero, bisognerebbe spingere lo sguardo oltre i confini comunali. Infatti non appartiene solo a Cinisi anche perché, il suo profilo di uomo e di artista non può essere disgiunto da quello politico, avendo egli rivestito, in una fase cruciale della nostra vita democratica, un ruolo primario, riferimento per intere generazioni di giovani che si avvicinavano alla Sinistra di Cinisi e non solo. Molti, oggi, forse non sanno o non ricordano che fu Venuti, insieme con pochissimi altri, a scontrarsi con la “maffia” (con due “ff”) cinisense in anni in cui quella parola era impronunciabile nella pubblica piazza.
Ma qui, ora, del Venuti pittore e poeta dobbiamo soprattutto parlare.
Abbiamo anche per questo incontrato la signora Maria Anastasi, presidente della Coop Helianthus, per farci spiegare meglio in che cosa consisterà l’iniziativa.
Desta qualche meraviglia il fatto che oggi, ad assumersi il compito di ricordare Stefano Venuti, sia proprio un’associazione che con le appartenenze politiche -in senso stretto- ha ben poco a che fare. Tuttavia, se da un lato può meravigliare, dall’altro non può che suscitare apprezzamento e consenso, dimostrando che il profilo umano e civile di quest’uomo scomparso 15 anni fa, non si è appannato, ponendosi -piaccia o meno- al di sopra delle anguste appartenenze. Condivide il giudizio?
«Bene fa il suo giornale -risponde Maria Anastasi forse un po’ sorpresa per la domanda- a evidenziare l’aspetto della “non appartenenza politica” della nostra cooperativa. Ne sono presidente dallo scorso gennaio e le prime parole a cui mi sono subito ispirata sono state “sociale e culturale“».
Da dove nasce l’idea di ricordare proprio Venuti?
«Poco tempo fa ho sentito una frase che mi è rimasta impressa: “Quanto nel nostro presente c’è del nostro passato?”. E così ricordo mio nonno che, tornando a casa, di tanto in tanto raccontava di avere incontrato Stefanino (così chiamavano Venuti gli amici). Ne parlava con accenti di grande stima e rispetto. Ma io stessa, piccolina, ricordo questa persona sempre elegante, molto fine, gentile, ma piuttosto schiva. Tutto questo affascinava. Negli anni ho appreso molti altri particolari su di lui che hanno accresciuto l’ammirazione nei suoi confronti. E poi ci sono i suoi quadri sparsi per ogni dove … In questa circostanza non mi sono posta (nè io nè altri) l’aspetto politico di Venuti, ma quello squisitamente artistico, anche se …».
Anche se … ?
«… anche se mi rendo perfettamente conto che è difficile scindere i due aspetti».
Dunque, l’immagine di Venuti, nonostante gli anni trascorsi dalla sua morte, non esce appannata, anzi sembra rinvigorirsi in un’epoca di incertezze e di disvalori …
«Non credo che noi le ‘cose’ -come spesso si dice- dobbiamo farle solo per i nostri figli. Dobbiamo farle anche per noi, oggi, perché se noi oggi non “ri-conosciamo” persone come Stefano Venuti, neache i nostri figli potranno farlo … Venuti, fra l’altro, si è soprattutto ispirato con i suoi dipinti ai luoghi, agli angoli, alle persone di Cinisi, e allora che ci stiamo a fare se non spolveriamo ogni tanto la memoria? Sta anche qui la magia della vita … sta anche qui la nostra identità culturale».
Parliamo allora dell’aspetto organizzativo dell’evento in preparazione …
«Intanto, insieme a Nunzio Chirco, abbiamo naturalmente voluto coinvolgere i figli di Venuti che, io personalmente, non conoscevo se non di vista. Loro si sono dimostrati subito entusiasti. Abbiamo così pensato di fissare la data di MERCOLEDÌ 19 agosto, facendola praticamente coincidere con la “Notte Bianca” … Fra l’altro il Corso sarà chiuso … In questo modo rispondiamo in buona misura alle sollecitazioni dell’ass. alla cultura rivolte alle varie associazioni per dar vita, in occasione della “Notte”, a eventi culturali di varia natura».
Attraverso i net-work avete lanciato in questi giorni un appello a chiunque conservi in casa opere di Venuti da esporre per l’occasione. Che tipo di risposte state raccogliendo?
«La risposta è molto positiva tanto da temere che i nostri locali non saranno in grado di accoglierle tutte. Si pensava di chiedere ospitalità in una scuola, ma logisticamente è meglio qui».
Si prevede qualcos’altro?
«Il giorno della inaugurazione della Mostra tutte quelle persone che lo hanno conosciuto e apprezzato come artista e come uomo, se lo vorranno, potranno dire qualcosa; saranno lette da Giovanna Fileccia, Alessio Palazzolo e Fanuzzo Manzella alcune poesie di Venuti e proiettate delle foto che lo ritraggono. La Mostra rimarrà visitabile fino a domenica 23 agosto».
Complimenti!
Anch'io sono stato invitato a leggere qualcosa di Stefano da Mariangela Venuti, ma non ho ancora avuto alcun contatto con l'Associazione Helianthus, alla quale faccioun plauso per l'iniziativa. Hodiversi quadrti di Stefano e una sua raccolta di poesie che mi lasciò primadimorire, e che potrebbero essere pubblicate se si riuscisse a trovare un finanziamento. Allego una poesia di Stefano che ho pubblicato nel libro "Peppino è vivo"
MAFIA
Cos’è? Dov’è? Com’è fatta?
Ascolta, te lo dirò pian piano,
sussurrando…
Uno sparo.
Ti sei sbiancato in viso,
per paura,vergogna, pietà, disprezzo?
Forse non hai torto,
sarò più chiaro,
attenderò, paziente, il tuo giudizio.
E’ un’idra, una megera,
un vampiro, un polipo,
un rettile schifoso, immondo.
Una combinazione fortunosa
di questi incerti tempi,
dell’era nostra provvisoria.
Sciacallo e serpe vile,
camaleontica.
Un viso sfigurato
sulla polvere assolata e scottante:
mafia, presente!
Un bimbo, un uomo rapito:
mafia, presente!
Una giovane donna strappata alla madre,
al futuro onesto marito:
mafia, presente!
Un sorvegliante imposto al cantiere,
un soprastante nel feudo,
un campiere:
mafia, presente!
Sulle trazzere fangose,
sui sentieri impervi,
sui nastri d’asfalto lucenti, sulle vie,
davanti alle porte delle casupole
o del grande palazzo,
ovunque rosseggi una chiazza di sangue,
ovunque il mitra
o la doppietta mozza rompa il silenzio,
dalla siepe, dall’ombra,
dalla macchina in corsa
mafia, presente!
E il popolo impaurito tace e sopporta.
Omertà?
mafia, presente!
Il sindaco, il deputato,
il ministro, il governo
interessati tacciano.
Mafia, presente!
Cinisi 1950 Stefano Venuti
Alla fine di questi versi si legge una breve nota di Stefano: “E’ stata scritta nel 1950. Valida oggi come ieri. Speriamo non più domani”