La denuncia per il mancato soccorso di un gattino randagio gravemente ferito in un incidente d’auto, è stata inoltrata alla Procura il 2 agosto tramite la locale Stazione dei Carabinieri. A farla la Signora Eva Deak, di nazionalità italiana, da anni residente nella nostra cittadina. Siamo in possesso del testo integrale dell’esposto-denuncia, che di seguito pubblichiamo.
La sottoscritta Eva Deak, residente a Terrasini (PA), in Via (omissis) … , espone e denuncia quanto segue:
Mercoledì mattina, 30 luglio 2014, verso le ore 10:15, dovendo andare a fare una visita medica, sono salita in macchina insieme a mio marito, ma dopo aver percorso appena cca 50 metri, arrivata in Via Tenente Colonnello (ndr: Via Gaetano Ventimiglia), ho sentito un rumore strano proveniente dal motore. Ho accostato subito la macchina e, aprendo il cofano, mi sono accorta che sotto il motore vi era incastrato un gattino che ancora respirava e muoveva la testa e che c’erano tracce di sangue nel vano motore accanto all’animale. È caduto quasi subito ed io ho spostato con cura la macchina e sono andata a vedere come stava. Mi sono accorta che l’animale aveva una zampetta rotta dal modo in cui era appoggiato per terra ed una lesione all’orecchio. Ho chiamato invano più volte i vigli urbani, ma nessuno rispondeva. Per caso passava da lì una macchina dei carabinieri, l’ho fermata ed ho chiesto il loro aiuto, però mi hanno risposto che loro non potevano intervenire, che era compito dei vigili e che li avrebbero avvertiti. Ho lasciato mio marito a sorvegliare il gatto e sono andata al Comune, dove ho parlato con la segretaria del sindaco, la signora Lia Ventimiglia, che mi ha detto che era compito dei vigili intervenire ed ha provato a chiamarli più volte al telefono, ma non ha ricevuto risposta. Allora mi sono recata al comando dei vigili urbani ed ho parlato con il comandante, il sig. Matteo Maniaci, spiegandogli la situazione e chiedendo aiuto. Il comandante non è stato per niente collaborativo, mi ha detto che era dovere mio portare l’animale dal veterinario e curarlo, perché ero stata io a ferirlo. Gli ho spiegato che io non ho investito il gattino, che non sapevo fosse dentro il vano motore, che non controllo ogni volta il motore della macchina prima di guidare per vedere se vi sono animali incastrati. Lui è diventato arrogante ed ha ribadito che non è compito loro e del comune intervenire, che è fin troppo comodo addossare i miei doveri al comune. Io ho ribadito che era fin troppo comodo addossare a me colpe che non avevo e gli ho detto che lo avrei denunciato.
In seguito sono tornata al comune e lì ho incontrato il Sindaco Massimo Cucinella che era appena arrivato. Ho chiesto il suo aiuto, spiegandogli l’accaduto ed il rifiuto del comandante dei vigili di intervenire. Ero sicura che avrei trovato aiuto, che il primo cittadino non me l’avrebbe negato. Ero così provata, dispiaciuta e frustrata che ho pianto mentre ho chiesto aiuto. Ma lui mi ha risposto che la colpa era mia, che era dovere mio portare il gatto dal veterinario e pagargli le cure. Allora l’ho contrastato, ribadendogli che era un gatto randagio e che non avevo colpe se lui si era nascosto dentro il vano motore della mia macchina. Il sindaco ha ribadito che non era compito del comune, che il gatto non aveva il microchip del comune e che quindi loro non avrebbero fatto nulla. Ha detto che il comune non ha soldi, quindi non sarebbero intervenuti. Ho rimproverato piangendo il primo cittadino, chiedendogli se gli sembrasse normale non poter risolvere le problematiche della cittadinanza. Per tutta risposta, lui si è girato ed è entrato in uno degli uffici.
Il Primo cittadino mi ha voltato le spalle, ignorandomi e mancandomi di rispetto e, cosa molto grave, ignorando completamente un animale ferito bisognoso di cure.
Sono tornata in Via Tenente Colonnello, dove avevo lasciato mio marito con il gattino, e lì ho trovato la macchina dei vigili urbani. I due vigili presenti, gentilmente hanno fatto ben due telefonate, ma gli è stato ribadito per telefono che non sarebbero dovuti intervenire. Ho provato a mettere il gattino in una scatola chiesta ad uno dei commercianti della Via Tenente Colonello, ma lui si è dimenato impaurito ed è scappato rifugiandosi accanto la ruota di una macchina accanto a noi. Ho chiesto ai vigili in modo un po’ provocatorio cosa avrei dovuto fare, lasciare il gatto lì ed andarmene? La loro risposta è stata surreale: mi avrebbero dovuto denunciare per l’abbandono dell’animale.
Passando da lì per caso, Daniele Impastato dell’Associazione “Pluto Randagi” si è fermato e si è subito messo a disposizione, portando il trasportino ed accompagnandoci in ben tre ambulatori veterinari. Il primo, situato sul Corso Vittorio Emanuele era chiuso per un’emergenza. Nel secondo, situato in Via Francesco Crispi, già prima di dare una minima occhiata al gattino ci è stato detto che erano già stati informati, ma che loro si sarebbero fatti pagare tutto, compresa la prima visita di 25 euro.
Vista la completa insensibilità verso l’animale, l’abbiamo portato a Villagrazia di Carini, nell’Ambulatorio Veterinario Arcadia-Vet dove siamo stati ricevuti da una persona meravigliosa, la Dottoressa Marica Vegna che ha subito visitato il gattino e gli ha somministrato per prima un analgesico. La dottoressa Vegna ci ha detto che il primo soccorso non si nega a nessuno e, alla mia lecita domanda riguardante le spese che avrei dovuto sostenere, mi ha detto che le prime cure ed il primo giorno di degenza non li avrei dovuti pagare. Abbiamo quindi lasciato il gattino (che abbiamo battezzato Gioia) nelle sue mani, lasciando i nostri recapiti telefonici e firmando prima di andarcene il modulo per il consenso alla sedazione nel caso ci fosse stato il bisogno di farla.
A causa di tutta questa vicenda io non ho potuto fare la visita medica che avevo programmato, dato che quando siamo andati via dall’ambulatorio erano quasi le ore 13.
Verso le ore 16:30 mi ha chiamato al telefono la dottoressa Vegna, spiegandomi che avevano dovuto sedare il gattino e gli avevano suturato il labbro, un orecchio e la vulva, che si erano feriti presumibilmente mentre era all’interno del vano motore della mia macchina e le avevano applicato una cannula per evitare problemi di urinazione. A fine telefonata mi ha detto che mi avrebbe chiamata il giorno seguente per aggiornarmi sulle condizioni di Gioia (il gattino ferito).
L’indomani mattina sono andata all’ambulatorio per vedere le condizioni di Gioia e l’ho trovata in condizioni migliori rispetto al giorno precedente, anche se visibilmente infastidita dalla cannula che aveva applicata.
Nel pomeriggio ho ricevuto la telefonata della dottoressa Vegna per aggiornarmi sulle condizioni del gattino. La stessa mi ha detto che le aveva applicato un bendaggio con delle stecche di legno sulla zampa rotta e che avrei dovuto portare Gioia per farle fare i raggi l’indomani per vedere il tipo di frattura della zampa e per capire se sarebbe bastata questa procedura. Mi ha anche detto che Gioia aveva cominciato a mangiare, bere e fare i suoi bisognini senza problemi, quindi che si stava riprendendo in fretta. Le ho chiesto gentilmente di chiamare il dottore Giordano di Terrasini e di fissare un appuntamento per il pomeriggio seguente per far fare i raggi alla zampetta.
Il terzo giorno, avendo appreso in seguito alla ormai solita telefonata della dottoressa che il dottore Giordano si era reso disponibile, mi sono recata all’ambulatorio ed ho portato il gattino a Terrasini, dove le sono stati fatti i raggi. Al ritorno nell’ambulatorio della dottoressa Vegna, ho incontrato Daniele Impastato che, avendo saputo che il bendaggio con le stecche sarebbe stato sufficiente, e visto che il gattino era in condizioni migliori ha deciso di portarlo e curarlo a casa sua. Ovviamente il tutto comporterà altre spesa, perché le medicine necessarie sono costose.
La somma che avrei dovuto pagare per le cure prestategli nell’ambulatorio della dottoressa Vegna sarebbe dovuta essere di 190 € ma, grazie alla sua sensibilità ho pagato soltanto 100 €, di cui allego la fotocopia della fattura. Invece per i raggi ho pagato 30 € ed anche in questo caso allego la fattura attestante il pagamento.
Con la presente, la sottoscritta deplora la situazione di disagio causatami, certamente avvenuta non per colpa mia ma altrettanto sicuramente “mal gestita” da “chi di competenza” , almeno per una questione di dignità, di decenza e di rispetto nei confronti degli animali in difficoltà. Questa vicenda è intollerabile, degradante e non fa onore alla nostra comunità. Da buon “padre di condominio”, il Sindaco avrebbe dovuto provvedere immediatamente ed aiutare un povero animale ferito che, fino a prova contraria, dato che non è microchippato ma si trovava sul territorio del Comune di Terrasini appartiene allo stesso ed il Comune è tenuto a prendersene cura, così come la legge prevede.
A parer mio si ravvisa una palese violazione della normativa regionale vigente riguardante la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo e ritengo la sussistenza del danno materiale determinato dal mancato rispetto della stessa legge regionale 3 luglio 2000 n. 15, chiedo quindi il rimborso delle spese che ho dovuto sostenere, spese certificate da fatture emesse nei relativi ambulatori. In subiecta materia, è ovvia la responsabilità del Sindaco, che non ha assunto nessuna iniziativa che avrebbe reso dovuto l’intervento dei Vigili Urbani e di chi di competenza, come voluto dalla legge regionale sopracitata.
Ritengo che il Sindaco debba essere il promotore di comportamenti corretti per poter in seguito pretendere conseguenti significativi cambiamenti nelle abitudini dei suoi concittadini. Posso presumere che se io avessi seguito un comportamento simile al suo, questo gattino oggi sarebbe “tappetino” seccato al sole, così come purtroppo tanti se ne vedono in città ogni giorno, perché in tantissime occasioni non si provvede neanche alle rimozioni delle carcasse dei poveri animali investiti. In questi casi però le colpe sono due: del cittadino che non ha informato le autorità e non ha prestato soccorso, e del Comune che è cieco, indifferente ed inadempiente ai suoi doveri. Ribadisco però che nel mio caso la colpa è soltanto delle istituzioni. Io non ho investito l’animale e non sapevo della sua presenza nel vano motore della mia macchina.
Mercoledì 30 luglio 2014, il Primo Cittadino ha dato un segnale forte alla cittadinanza attraverso il suo comportamento: chi trova un animale ferito, oppure chi ha la sfortuna che ho avuto io, sarà costretto a far finta di niente, ad ignorare ed abbandonare l’animale per non essere costretto a prendersene cura ed accollarsi gli oneri materiali per lo stesso, che per una cittadina disoccupata come me, sono quasi impossibili da affrontare. È fin troppo comodo dire che il gatto non è microchippato, quindi non appartiene al comune e lo stesso non ha il dovere di intervenire.
Di questo danno rispondono il Sindaco – Avv. Massimo Cucinella ed i competenti dirigenti dell’ente pubblico: il primo cittadino perché HA VOLUTAMENTE OMESSO DI ASSUMERE INIZIATIVE FINALIZZATE ALLA CURA DELL’ANIMALE ed il Comandante dei Vigili Urbani – il sig. Matteo MANIACI PER NON AVERE CURATO IL PRECISO OBBLIGO DI ASSICURARE LA LEGITTIMITÀ DEGLI ADEMPIMENTI PRESCRITTI DALLA LEGGE IN MATERIA, VENENDO MENO ANCHE ALL’OBBLIGO D’IMPULSO, NEI CONFRONTI DELLO STESSO SINDACO.
Per tutto quanto innanzi premesso e rappresentato, si chiede alla S.V. Ill.ma di valutare se sussistano nelle condotte innanzi descritte, comportamenti illeciti, reato di omissione di soccorso , o qualunque altro reato la S.V. riterrà di configurare.
Mi riservo la costituzione di parte civile e chiedo di essere informata ai sensi dell’art. 408 c.p.p. di eventuale richieste di archiviazione.
Con osservanza.
Eva Deak
Terrasini, li 02 Agosto 2014
La legge è chiarissima . Perché si deve arrivare a questo ? Un po' di sensibilità non guasterebbe in Comune di Terrasini
Non ho parole per descrivere quello che provo leggendo di questa vicenda incredibile. Non riesco a immaginare il perche' di certi comportamenti inspiegabili. Non era questa la Terrasini che ho amato….
Nemmeno io, per le poche volte che son venuta e ho passato delle belle serate, ricordo che la gente e tutti erano ospitali,, generosi. Non credo che a quei tempi ci fosse un Sindaco e un comandante dei vigili così 🙁
Il numero dei lettori indica l'interesse dei cittadini sulle vicende che vedono il sindaco protagonista in negativo o in positivo (?). Possiamo considerarlo un referendum sulla popolarità e il gradimento del primo cittadino?
Ciao..siamo in Francia.. Vergogna per la Sicilia.. !!