NON ESAGERIAMO: «DOVE TROVO POSTO M’INFILO».
Questa, più o meno, la “filosofia” che … guida gli automobilisti terrasinesi, ma ci si potrebbe benissimo riferire a una qualsiasi altra realtà del palermitano (per non andar troppo lontani).
di Giulia Randazzo
LA TERZA PIAGA
«[…], iera na bella città, ma uora… i’è bellissima: il sole, il mare, i fichi d’India … Puttroppo siamo famosi ne’ mondo anche per quacche cosa di negativo … e per esempio quelle che voi chiamate: “piaghe” […] È nella terza e più grave di queste piaghe, che veramente diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi de’ mondo … Lei ha già capito, è inutile che io glielo dica … mi veggogno a dillo… è il T R A F F I C O ! …».
Chi non ricorda le parole (dal marcato accento catanese) dello zio avvocato nel celebre film di Benigni, “Jhonny Stecchino”? Sembrava riferirsi a tutt’altro, lo zio, ma non si può dire avesse del tutto torto.
IN GIRO PER TERRASINI
«C’è troppo caldo in casa, che ne diresti, piccolina, di una bella passeggiata per le vie del corso?»
La risposta è palesemente positiva, la cucciola di casa adora stare fuori. Allora, passeggino e chiavi in borsa. Ecco tutto. Si esce! Il pomeriggio afoso non ci fermerà, a noi piace incontrare i passanti e lei si diverte a sorridere a tutti e presentarsi.
Ma ecco che il nostro “sole” inizia a rabbuiarsi, “nuvole” nere incombono all’orizzonte, iniziano i crampi allo stomaco e il nervosismo prende il sopravvento. Sì … è cosi che mi sento quando incontro un’auto posteggiata in modo da ostruire lo scivolo del marciapiede, fatto apposta per i passeggini, ma soprattutto per le sedie a rotelle dei nostri amici “diversabili”. Il conducente però è lì, ed io non posso farmi sfuggire l’occasione di una leggera tiratina d’orecchie: «Scusi, potrebbe spostare l’auto? Sa, lo scivolo è stato fatto apposta per permettere il passaggio anche alle carrozzine e lei non dovrebbe sostare dinanzi …».
Il tizio spavaldo, senza guardarmi negli occhi, farfuglia un «sì … sì … scusi …». Riavvia il motore, ma caso vuole che, dall’altra parte della carreggiata – da una minuscola traversa -, spunti l’auto di un amico del suddetto: probabilmente non si vedevano da da un secolo perché intavolano una conversazione da finestrino a finestrino, mentre io ed un’altra signora (anch’essa passeggino-dotata) aspettiamo inermi ed esterrefatte i loro porci comodi.
Un fatto del genere si commenta da sé, e non crediate che sia isolato! Quanti esempi di inciviltà e mancato rispetto delle regole stradali o, più in generale, del comune senso civico vi vengono in mente, simili a quello che vi ho raccontato? A me, più di un paio, purtroppo.
Troppo facile però parlare senza prove certe e tangibili (visive) di quanto l’automobilista “alla moda” (non solo terrasinese) sia irrispettoso, e diciamolo pure, strafottente delle regole e in particolare di quelle stradali.
E ALLORA GUARDIAMOLE E COMMENTIAMOLE
La foto in basso mostra alcune auto posteggiate proprio sul percorso ciclabile sito in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, sotto un visibilissimo cartello di divieto assoluto di sosta. Ora io mi chiedo: avete la patente o ve l’hanno inviata per posta insieme al postalmarket e al catalogo Avon? Pensate forse che quel cartello recante un omino bianco (pedone) sia una pubblicità dell’omonimo detersivo? E che il divieto di sosta sia una nuova istallazione di Cattelan fortemente voluta dall’assessore all’abbellimento e al decoro?
Andiamo avanti, e ci dedichiamo questa volta al cosiddetto “parcheggio a c…o” o più elegantemente “unni trovu postu m’infilu”.
Questa è una categoria che merita un più ampio spazio, perché il conducente tipo dà eccelse prove della sua arrogante perizia parcheggiatoria! Assumo la posizione del cane (arraggiato) per cercare di dare una sia pur minima logica spiegazione a cotanta idiozia. Mi domando perché mai un essere pensante partorirebbe questo tale abominio: “mi posteggio proprio davanti al negozio, e chi se ne frega se è posteggiata così male che se passa un camion me la trancia tipo pesce spada sul ‘bancu di la tunnina’, rischiando di bloccare il traffico! Non sia mai che io debba fare un paio di metri in più a piedi e possa rassodare le mie cosciotte, ci penserà lo spinning!”
Che dire poi del parcheggio che si vede il fine settimana al porto? Evidenti i cartelli di divieto di sosta, ancor più evidenti i problemi di vista dei proprietari delle auto. Le foto in basso mostrano cosa abbiamo importato dagli amici palermitani a Terrasini: non più la banale seconda fila, ormai cosa d’altri tempi! Il nuovo trend estivo è la quarta, la quinta, l’ennesima fila! Oramai quello spazio è un vero e proprio parcheggio e mi stupisco di non aver ancora visto un posteggiatore abusivo con marsupio e fischietto (mi sa che ho dato l’idea a qualcuno per l’anno che verrà).
Senso di civiltà, ecco cosa ci manca. Ricordo che a scuola si studiava l’educazione civica, ma il poco tempo che vi si dedicava è inversamente proporzionale alla quantità di danni che ciò ha causato. Il guaio è che non ce ne rendiamo conto, a meno che non si abbia la possibilità di avviare un confronto con altri popoli e altre culture.
Quando mi trovai a vivere qualche mese in Spagna, notai con mio enorme stupore l’esistenza di atteggiamenti strani in corrispondenza di oggetti non meglio identificati verso i quali gli spagnoli avevano un grande rispetto – come se si rivolgessero ad una divinità cui dimostravano profonda devozione – dal corpo lungo e dalla testa luminosa e colorata a intermittenza (rossa arancione verde).
Il loro nome però non mi era nuovo: li chiamavano: “semáforos”. Tale dio tricolore intimava agli spagnoli di fermare la propria auto allo scattare del rosso, mentre acconsentiva loro di attraversare la avenida quando decideva di diventare verde. «Che strano! – dicevo tra me e me – questi esseri divini esistono anche da noi in Sicilia, ma qui nessuno suona e urla al malcapitato che ti sta davanti “CATAMIATIIIII c’avemu primuuuura” allo scattare dell’arancione come a Terrasini», al contrario, dalle nostre parti non è difficile incontrare qualcuno fermo dinanzi al semaforo verde intento a parlare animatamente al cellulare o chino ad aggiornare la propria pagina facebook con l’ennesimo link sulla dieta di Belen …
Tale scarsità di buon senso e civiltà non si riscontra solo nel cittadino, ma anche in chi le leggi le dovrebbe fare applicare: strisce pedonali scolorite a tal punto da essere invisibili giustificano il conducente a non fermarsi in vista di esse; segnaletiche arrugginite o sbiadite, altre fatiscenti, come quella raffigurante un posteggio per disabili puntualmente occupato da SUV privo di permesso, dimostrano la noncuranza che sembra contraddistinguere un po’ tutti, conducenti e amministrazione. Della serie: oltre al danno, la beffa. Come questo, purtroppo: in una sola giornata ne ho incontrati parecchi e ciò denota non soltanto una indifferenza nei confronti della regola, ma anche verso una categoria di persone (anziani, disabili, invalidi) nei confronti della quale il nostro rispetto deve essere primario e indiscutibile.
Continuando su questa strada ne avrai cose da raccontare.
A partinico c'è di peggio! 1^ Un tizio che gira tutto il giorno con la radio della macchina amplificata in modo esagerato che quando passa i vetri tremano, 2^ nel posto riservato agli invalidi della posta è sempre occupato di non aventi diritto e facendolo notare a dei vigili la risposta è stata : ah il permesso glielo dato io perchè doveva andare in farmacia, con quale autorità i vigili danno permesso ad occupare posti riservati ( faccio notare che in farmacia c'era una lunga coda) e quasi infastidito mi dice: perchè lei ha il permesso? E' inutile " U pisci feti ra testa"