Uno sparuto gruppo di genitori e nonni si dà appuntamento dinanzi al cancello della struttura per protestare contro la perdurante chiusura e invece, inaspettatamente, trovano aperto il cancello. La vicenda del “parco giochi” di Terrasini rappresenta per alcuni un esempio di pressappochismo amministrativo; secondo i più pessimisti, invece, è tutto studiato a tavolino come già accaduto in precedenti casi. Ma questo del “parco”, va pure detto, non è sicuramente tra i problemi più assillanti di Terrasini.
In un articolo di redazione dello scorso 4 luglio scrivevamo fra l’altro: «[…] Il parco giochi, opera dell’ex sindaco Antonio Randazzo, è rimasto chiuso per sei mesi, abbandonato all’incuria e con le vibranti proteste dei genitori che si sono visti negare uno spazio vitale per lo svago dei propri figli. Solo grazie alla Protezione Civile […], che a titolo gratuito se ne prenderà cura temporaneamente, si è riusciti a restituire il parco alla collettività […]».
Il parco, unitamente alla contigua “Villa a Mare”, era stato a suo tempo affidato alla cura e sorveglianza del proprietario del vicino chiosco-bar, oltre che presidente della “Imago Sicilia”, un’associazione culturale onlus con sede in Terrasini.
Il Parco -senza particolari oneri per il Comune- comincia a funzionare in modo egregio. Sono tutti felici e soddisfatti, mamme e bambini in primo luogo, e scorrazzano felici fra i “giochi” lì predisposti da Amministrazioni precedenti.
Un paio d’anni fa, invece, l’inaugurazione in pompa magna dell’Albero della Legalità (scolaresche e autorità varie presenti) anch’esso affidato alla sorveglianza e cura del gestore del chiosco-bar.
Ma nessuno, in Amministrazione, ha pensato che la legalità preveda anche l’assicurazione contro eventuali infortuni. E così un brutto giorno di quest’anno accade che una bambina si faccia male cadendo. Il parco viene chiuso per un lungo periodo nell’attesa di trovare una soluzione, mentre il gestore del chiosco-bar rischia di dover risarcire di tasca propria l’infortunata. Ma intanto gli viene revocata la (ottima) gestione della struttura. Iniziano fra i fruitori i primi accesi malumori.
Il Comune, in verità (se ne discute anche in una Seduta di consiglio) aveva in precedenza incontrato oggettive difficoltà nel perfezionare l’assicurazione ad hoc (le compagnie assicuratrici sono ormai molto restie quando si tratta di Comuni).
Nello scorso mese di luglio -come già accennato all’inizio- il parco, in seguito all’intensificarsi delle lamentele, viene temporaneamente preso in carico dalla locale sezione della Protezione civile e gli uffici comunali avviano le procedure per un bando pubblico di affidamento della struttura in questione; il 5 agosto scorso si svolge la gara. Si tratta di un bando estremamente ampio (35 pagine) e gravoso per chiunque voglia partecipare. E infatti solo uno vi partecipa, ma per pentirsene subito dopo e ritirarsi in buon ordine.
LE INTERVISTE VIDEO
Caro Giuseppe, come si può strumentalizzare il niente assoluto? Sarebbe come sperare nel voto di opinione.