Intervista alla Direttrice della Biblioteca Comunale “Francesco Paolo Abbate”
“INCONTRIAMOCI IN BIBLIOTECA!”: questo l’invito rivolto dalla Direttrice della Biblioteca Comunale Maria Antonietta Mangiapane agli alunni della Scuola primaria (terze, quarte e quinte classi) e della scuola Media di Cinisi.
di Giulia Randazzo
Già da dieci anni la Dottoressa Mangiapane coinvolge le scuole con questa iniziativa che prevede, grazie allo spirito di iniziativa e al suo amore per i libri, degli incontri, appunto, su specifici argomenti quali la storia di Cinisi e i più importanti autori della letteratura moderna e contemporanea.
Incuriositi abbiamo chiesto alla Direttrice di riceverci in un momento di “calma” per meglio capire in che consiste l’iniziativa. Ecco cosa ha risposto:
«Qualche anno fa – ci spiega − è nata l’idea di invitare gli studenti di Cinisi a seguire all’interno dei locali della Biblioteca Comunale delle lezioni decisamente diverse da quelle scolastiche, che si articolavano attraverso la lettura dei libri scelti per seguire un determinato argomento, cambiato di volta in volta allo scopo di meglio catturare l’attenzione a volte labile dei ragazzi».
Quali argomenti saranno trattati quest’anno e quali hanno avuto negli anni passati maggior presa sui ragazzi?
«Nelle lezioni, iniziate da qualche settimana e che stanno vedendo una attiva e numerosa partecipazione, tratterò argomenti diversi rispetto agli anni passati: quest’anno si va dalla biblioteconomia (classificazione e catalogazione dei libri), alla storia di Cinisi e del palazzo dei Benedettini, includendo in questo excursus le vicende e la vita di alcuni personaggi importanti del nostro paese, Peppino Impastato in primis».
Dalle parole della Dott.ssa Mangiapane si comprende come gli studenti partecipano attivamente alle letture dei testi, divenendo così attori ed interpreti di una storia magari lontana nel tempo, ma non meno coinvolgente. È il caso della scelta di un argomento indubbiamente complesso ma che, inaspettatamente, li ha fortemente coinvolti: «“Le lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana” – spiega − hanno emozionato e sensibilizzato i bambini, al pari dell’interpretazione de “I promessi Sposi”, in una riedizione riveduta e corretta di Umberto Eco».
Un arduo compito quello di catturare l’attenzione dei giovanissimi, così vicini ad un altro mondo, quello dell’informatica e di internet che li stimola sì, ma che allo stesso tempo rischia di condizionarli e inaridirli …
«Le nuove generazioni hanno tanti strumenti a loro disposizione e sono attenti a qualsiasi novità, per questo la noia è dietro l’angolo e solo attraverso l’interpretazione dei testi con un linguaggio adatto all’età dei piccoli ascoltatori, sono riuscita a catturare la loro attenzione, a rapire i loro sguardi per stimolare al massimo la loro fantasia: è questa la responsabilità delle Istituzioni, di cui mi piacerebbe fosse colto il senso autentico ed essenziale: stimolare e promuovere la ricettività dei bambini per ottenere degli adulti consapevoli di vivere in una società all’interno della quale sono chiamati a partecipare da attori protagonisti, in grado di promuovere e gestire sempre il cambiamento».
Si dice spesso che la Cultura sia un’arma che rende liberi, chi la possiede può decidere le sorti del mondo in cui vive: questo è il motivo per cui le biblioteche, soprattutto le “piccole”, devono essere non luoghi chiusi ed accessibili a pochi. “Le cattedrali nel deserto” le definisce Maria Antonietta Mangiapane. «Al contrario – precisa la Signora Mangiapane – devono essere punti di riferimento da valorizzare e che chiunque, dallo studente universitario, impegnato nella tesi di laurea, al bambino alla ricerca del suo volume preferito di Geronimo Stilton, sia libero di frequentare.
Si potrebbe dire che la vera novità per le nuove generazioni siano, paradossalmente, i libri?
«Ha colto nel segno, ed è questo l’obiettivo dell’iniziativa, cioè quello di avvicinare fin da piccoli i nostri figli al piacere della lettura nel suo luogo principe, rendendoli partecipi ed interessati non solo alle stimolazioni dei canali multimediali, seppur importanti, ma alla lettura che innegabilmente, stimolando la loro fantasia, costruisce la loro personalità, la memoria ed anche il loro estro, che noi maestri, insegnanti e genitori abbiamo l’obbligo di stimolare e supportare».
Non poteva essere diversa l’opinione della Dirigente scolastica Benedetta Bartolotta: «La lettura è per gli studenti di oggi un mondo inesplorato, presi dalle nuove tecnologie quasi non colgono più il piacere di accostarsi ai classici, di immergersi in quei mondi straordinari che solo la lettura può creare. Non bisogna dimenticare che essa aiuta a riflettere e a sviluppare linguaggio e pensiero: per questo è importante coltivarla sin da piccoli. Per questo – prosegue la Dirigente − per i nostri ragazzi l’invito alle “lezioni” (solo uno dei vari esempi di sinergica collaborazione tra la Scuola primaria e Secondaria inferiore con la dottoressa Mangiapane) sono una opportunità volta ad apprezzare il valore della lettura e a comprendere come la Biblioteca rappresenti un luogo di trasmissione del sapere, dove scoprire la ricchezza di messaggi che i libri possono e devono ancora comunicarci».
Questo accade nella Biblioteca di Cinisi intitolata alcuni anni fa al Prof. Francesco Paolo Abbate. Struttura relativamente recente se si pensa che è stata aperta solo nel 1991 grazie all’impegno profuso dalla direttrice che mi ora mi sta dinanzi e alla quale non possiamo non chiedere un parere sulla attuale situazione a Terrasini, dove, ad oggi, la biblioteca “Claudio Catalfio” ospita, tra antichi volumi e studenti silenziosi, il CUP dell’Asl 6 e altri vari uffici …
«Con rammarico devo ammettere che oggi la Biblioteca di Terrasini, celebre un tempo anche presso i paesi vicini quando era magistralmente diretta da Salvatore Cascio, non ha più il prestigio di un tempo né il ruolo centrale che merita».
Forse, suggerisco io, nella mente di chi amministra Terrasini, Palazzo Cataldi, sede della Biblioteca, è solo un insieme di quattro mura atte a ospitare qualsiasi servizio, senza badare ai disguidi che tale accozzaglia genera nei fruitori (è recente la notizia di una petizione al fine di ridarle la dignità che merita).
La cultura è un’arma alla quale, nel nostro paese, con tutta probabilità, si è cercato di innestare il silenziatore.
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P.S.
Nella Sala convegni di Palazzo d’Aumale di Terrasini, sede del Museo Scientifico regionale, campeggia una straordinaria citazione di non ricordo se scienziato o scrittore (ma poco importa). Dice più o meno così: Ho veleggiato per mari e biblioteche … Proprio così. Se non ci credete andate anche lì a leggere con i vostri occhi.
Sin da piccoli dobbiamo insegnare ai nostri bimbi il piacere e la bellezza della lettura! Il libro.. La carta, l’odore delle pagine, il rumore dello sfogliarle.. Leggere un libro cartaceo è tutta un ‘altra storia.. Altro che internet. Buona lettura a tutti!