Un gran bel pomeriggio culturale quello che sabato scorso si è svolto nell’Atrio del Palazzo dei Benedettini di Cinisi. È stato presentato il libro di ALESSIO PALAZZOLO dedicato alle vacche e ai vaccara cinisari. Palazzolo è alla sua prima esperienza.
di Maria Anastasi
Sabato 23 Luglio, in un torrido pomeriggio siciliano, appuntamento nell’aula consiliare del Palazzo dei Benedettini di Cinisi per la presentazione del libro VACCHI E VACCARA CINISARA un patrimonio da tutelare e salvaguardare di Alessio Palazzolo.
Da supporto, alla sua prima esperienza da scrittore, la Direttrice della Biblioteca comunale Maria Antonietta Mangiapane, la Prof.ssa Adriana Bonanno del Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo, l’amico e poeta Giuseppe Gerbino, il compagno di scuola Giuseppe Monsù, la sua insegnante Maria Pia Maniaci, l’editrice Veronica Billone e il poeta Fannino Manzella.
Ma per assaporarne il valore dobbiamo sfogliare il libro. Alessio Palazzolo in punta di piedi, con il rispetto che nasce dall’amore e con la sensibilità che lo contraddistingue, ha dato voce a uno spaccato molto significativo della tradizione siciliana e messo in luce un patrimonio tutto “cinisaro”.
Lo ha fatto raccogliendo poesie (le sue), documenti fotografici, “cunti”, ritratti, “cosi curiusi”, testimonianze, tratti morfologici e terminologici di un mondo che Palazzolo vuole “salvare” dall’indifferenza e dall’oblio. Un mondo che ha segnato la sua infanzia spensierata e la sua vita di uomo.
Fuori, ad attenderlo nella splendida cornice dell’Atrio benedettino (gentilmente messo a disposizione dall’amministrazione comunale), tanti armati di buona volontà (Mario, Franco, Bastiano) e ancora tanta tradizione cinisara ben rimarcata dall’infaticabile Nunzio Chirco detto “Maranzano” con il carretto “bardato” a festa; Salvo Sclafani con alcuni attrezzi per “armari” la “mannara”; Giuseppe Palazzolo con la dolcezza del miele “Apuzza nica”, il Caseificio P. Biondo con il buon sapore del “fruttu” e, a coronare il tutto, la trascinante esibizione del gruppo folk “A Tunnara”.