Un cittadino esasperato immortala alcuni cittadini che lasciano l’immondizia negli angoli del paese scambiati per discariche. Bene gli appelli volti a sensibilizzare i cittadini. Ma occorre anche una concreta opera di repressione contro l’esercito di incivili.
di Redazione
Mattina. Terrasini, la trafficatissima via Palermo, nei pressi di un noto ristorante.
Alcuni sacchetti lasciati sul marciapiede in attesa di essere prelevati dal servizio porta a porta della raccolta differenziata, in meno di un attimo diventeranno un richiamo irresistibile per gli incivili di ogni età ordine e grado.
Dove c’è munnizza – in nome di una subcultura purtroppo assai radicata – aggiungo altra munnizza. E in men che non si dica ecco spuntare mini discariche a cielo aperto.
Succede ogni giorno, succede in diversi punti del paese.
Possono sgolarsi sindaco e assessore all’igiene. Degli appelli volti a sensibilizzare i cittadini, gli incivili se ne sbattono. Così come se ne sbattono della minaccia delle multe. Ecco, le multe. Dove non può la prevenzione è necessaria una grandissima opera di repressione. Con gli incivili la carota non serve, conoscono solo il bastone.
Stavolta un cittadino esasperato si è appostato e ha colto in flagrante un paio di capi di quella mandria con cui purtroppo le persone perbene sono costrette a convivere.
Eccoli immortalati mentre fermano l’auto, scendono e lasciano il loro sacchetto sul marciapiede, con una nonchalance disarmante. La normalizzazione dell’illecito, dell’inciviltà.
Abbiamo parlato delle responsabilità della politica in tema di rifiuti e di igiene ambientale. Ma abbiamo parlato anche delle responsabilità – non meno gravi – dei cittadini, per fortuna solo una parte, però determinante, che con quei gesti di inciviltà rendono vano il lavoro di chi amministra e la buona pratica dei cittadini civili.
Il nostro giornale è entrato in possesso delle foto e non ci ha pensato un attimo a pubblicarle. Sia chiaro, nessuna volontà di mettere alla gogna gli autori del gesto immortalato nelle foto (abbiamo appunto coperto le targhe delle auto), nonostante forse lo meriterebbero. Si tratta piuttosto del nostro contributo – in qualità di strumento di informazione presente sul territorio – per denunciare pratiche diffuse affinché chi di competenza possa adottare i dovuti provvedimenti.
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