Tutto ciò che non ci viene detto su strani fenomeni che stanno sulle nostre teste.
In questi ultimi giorni mi sono ancora una volta imbattuto in alcuni “strani fenomeni” che si sono verificati nei cieli di Alcamo e non solo. “Sfortunatamente” non si tratta di UFO.
L’Opinione di
Guido Sammartino*
In questi ultimi giorni mi sono ancora una volta imbattuto in alcuni “strani fenomeni” che si sono verificati nei cieli di Alcamo e non solo. “Sfortunatamente” non si tratta di UFO. Sto parlando delle scie di fumo bianco che compaiono ogni volta che un aereo sorvola i nostri cieli e che comunemente vengono identificate come innocue scie di condensa, vale a dire vapore acqueo prodotto dal calore degli aerei a contatto con l’aria.
Vi chiederete cosa ci sia di strano in tutto questo? Probabilmente nulla, ma a un attenta osservazione noto qualcosa che non mi convince e a cui non avevo prestato particolare attenzione le prime volte. Cerco dunque di saperne di più. Inizio allora ad esplorare una sconfinata letteratura scientifica e mi imbatto in una serie di scenari particolarmente inquietanti, che puntualmente venivano smentiti da altrettanti studi che rinnegavano ogni cosa: come sempre tutto ed il contrario di tutto, ma questo è un altro discorso.
Scopro che una normale scia di vapore acqueo per formarsi ha bisogno di particolari condizioni ambientali non sempre raggiungibili: oltre 8000 metri di altitudine, -40 gradi di temperatura e un umidità superiore al 70%. In altri contesti è praticamente impossibile che si formino scie di vapore.
E ancora più rilevante è -a mio avviso- il tempo di permanenza della scia nell’aria. Solitamente essa si dissolve nel giro di pochi secondi, fenomeno facilmente apprezzabile anche ad occhio nudo. Ciò che noto come prima cosa è che spesso tali aerei volavano a quote ben più basse, ma questa è soltanto una mia valutazione personale non avendo i mezzi per poterlo confermare; mi fido solo del mio occhio. Ma quello che più mi ha lasciato perplesso è il fatto che queste scie rimanevano sospese nell’aria per svariate decine di minuti, acquisendo delle forme geometriche particolarmente irregolari che si confondevano con le nuvole del cielo.
Come è possibile, mi chiedo?
A questo punto scopro che già da circa 30 anni, scienziati e ricercatori di tutto il mondo studiano il fenomeno asserendo, con ormai relativa certezza, che queste strie bianche che sorvolano i nostri cieli, siano in realtà composte da metalli pesanti altamente tossici (specie bario e alluminio), fibre e materiale organico di non nota origine e, cosa ancor più insolita, da globuli rossi modificati geneticamente.
E ancora: le caratteristiche chimiche di tali sostanze si presterebbero molto bene a esperimenti sul controllo e la propagazione delle onde elettromagnetiche e sulla possibilità di modificare il clima con le conseguenze che tutti noi possiamo immaginare sull’ambiente e sull’agricoltura. Tutto regolarmente smentito dalle controparti. Ma i possibili scenari che si aprono sono ancor più estesi.
Video di riferimento:
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(*) Terrasinese d’origine, osteopata, da circa un ventennio dedica la sua vita allo studio e alla ricerca delle terapie alternative e di tutto ciò che possa contribuire a migliorare la salute e il benessere dell’individuo. Attualmente svolge la professione di osteopata a Cinisi.
Da qualche tempo si è imbattuto nella osservazione di alcuni fenomeni fisici associati al volo di aerei che quotidianamente percorrono i nostri cieli; li ha approfonditi attingendo ad altre fonti di indagine e documentati là dove gli è stato possibile. Questo non sarà è il primo né l’ultimo dei suoi interventi sull’argomento, sperando di suscitare interesse e discussione.
Sarebbe auspicabile, una indagine epidemiologica degli effetti sulla salute delle popolazioni dei paesi che si affacciano sul Golfo di Castellammare relative all’ inquinamento atmosferico provocato dai gas di scarico degli aerei durante le fasi di decollo e atterraggio.