Oggi “L’OPINIONE” di
Giacomo Greco
A proposito di PISCINA e CAMPO DI CALCIO.
Esiste la logica come concetto generale, e la propria logica. Così come esiste l’interesse generale e il proprio interesse.
Mi diceva un “vecchio“ politico locale, recentemente scomparso, che non è sconveniente per un amministratore fare i propri interessi nel rispetto degli interessi generali. Con questo concetto potrei pure concordare se si trattasse del male minore, ma in ogni caso anche da quel punto di vista andrebbero valutati i fatti amministrativi.
Importante, per esprimere un giudizio di merito, è la trasparenza e la pubblicità degli atti, che sono le principali prerogative a cui l’amministratore si dovrebbe scrupolosamente attenere.
Altro criterio è quello dell’equità e del pari trattamento riservato a tutti i cittadini. Nessuno di essi deve essere avvantaggiato o penalizzato dalle decisioni e dalle deliberazioni, le decisioni quindi devono risultare equilibrate e sufficientemente motivate.
E invece, guardando ai fatti e valutando le opinioni, mi sembra che questa amministrazione usi spesso nella pratica generale e in quella quotidiana due pesi e due misure.
Nella vicenda dei rifiuti, per esempio, da una parte ha usato il guanto di velluto nei rapporti con l’ATO, trascurando di rilevarne le carenze ed omettendo di sanzionarle come sarebbe stato suo dovere, dall’altra ha usato il pugno di ferro nei confronti dei cittadini caricandoli del peso di una tassa sui rifiuti per molti diventata insostenibile, applicando perfino aumenti retroattivi.
Per quanto riguarda gli impianti sportivi, poi, si profila sempre più chiaramente l’applicazione dei “due pesi e delle due misure”.
La piscina comunale, infatti, viene gestita direttamente dal Comune e concessa alle società sportive per le loro attività. La manutenzione ordinaria e straordinaria è a carico del Comune, così come i materiali di consumo, e le società pagano un canone relativo alle ore di utilizzo.
Come è ben noto questo comporta costi rilevanti e solo in minima parte coperti dall’utenza. Dai bilanci del Comune, infatti, abbiamo rilevato che al netto degli incassi servono trecentomila euro annui per la gestione della struttura.
Adesso il Comune ha invitato le società sportive che praticano il calcio a manifestare l’eventuale interesse per la concessione della gestione del campo di calcio. Nell’invito vengono descritti gli immobili offerti in concessione: Terreno di gioco/Tribuna/Gradinate/Locali all’interno del campo sportivo (spogliatoi, servizi igienici e locali tecnici).
L’operatore economico (ma le società sportive del settore dilettantistico hanno questa veste giuridica?) a cui verrà concessa la struttura avrà l’onere di :
1. garantire la gestione complessiva degli spazi pertinenti ivi compresi impianti/attrezzature secondo le caratteristiche dei medesimi, assicurando l’apertura e la custodia ;
2. assicurare il servizio con proprio personale;
3. dotarsi di tutte le autorizzazioni ed assumersi tutti gli oneri relativi alle stesse per lo svolgimento delle attività ;
4. osservare tutte le disposizioni contenute nella normativa legislativa in materia di sicurezza sul lavoro;
5. provvedere ad adottare tutte le misure e gli accorgimenti necessari a tutela della pubblica e privata incolumità (per le quali si provvederà alla stipula di apposite polizze assicurative) ;
6. provvedere e sostenere le spese relative alla manutenzione ordinaria e straordinaria ed al funzionamento della struttura comprese le spese per l’acquisto del materiale necessario per lo svolgimento dell’attività;
7. mantenere la struttura in corretto stato d’efficienza ;
8. presentare annualmente l’elenco dei lavori di manutenzione programmata effettuati nell’anno precedente;
9. presentare annualmente l’elenco dei lavori di manutenzione programmata da effettuarsi per l’anno successivo;
10. non consentire per alcun motivo, in nessuna forma e per alcun titolo, anche gratuito, l’uso parziale o totale della struttura a terzi (omissis);
11. redigere in contraddittorio con il Comune di Terrasini lo stato di consistenza degli immobili e/o concordare eventuali manutenzioni per l’avvio dell’attività;
12. gestire la struttura per due anni dalla data della stipula della concessione (…). Tutte le opere realizzate dal gestore sull’immobile e gli eventuali arredi che saranno da lui acquistati resteranno di proprietà del Comune senza che a questo possa essere addebitato alcun onere;
13. prestare la propria collaborazione tecnico-organizzativa in caso di manifestazioni promosse o organizzate dal Comune;
14. presentare annualmente e comunque entro il 31 gennaio di ogni anno, un piano di marketing territoriale per la promozione della struttura e del territorio (…);
15. predisporre un programma annuale delle attività e manifestazioni da realizzare nel campo sportivo (…);
16. prestare idonee garanzie assicurative e/o fideiussorie relativamente alla tutela degli immobili e del rispetto degli obblighi contrattuali.
La procedura di affidamento sarà quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Quale società sportiva a livello dilettantistico può o potrà sopportare tali e tanti oneri?
Io ritengo che si stiano applicando due pesi e due misure. Voi che ne pensate?
Forse gli oneri per una società che pratica calcio dilettantistico sono troppo pesanti. Non conosco le cifre relative agli incassi dei biglietti di ingresso per assistere alle (eventuali) partite o agli sponsor, anche se immagino non siano elevate.
Alle società interessate all'utilizzo del campo di calcio viene proposto l'affidamento esclusivo dell'impianto mentre la piscina non viene usata esclusivamente dalla società sportiva. Questa è una differenza sostanziale.
Forse è vero: l'amministrazione ha usato due pesi e due misure.
La soluzione non può, comunque, essere quella di concedere anche il campo da calcio alle stesse condizioni della piscina comunale.
Personalmente penso che debbano essere le società sportive a gestire le strutture adibite alle varie pratiche sportive (anche dal punto di vista manutentivo).
Questo, però, cambiando l'art. 10 della convenzione che invece dovrebbe consentire alle società sportive la possibilità (che poi per queste sarebbe una necessità) di avere delle entrate dall'utilizzo della struttura da parte di terzi (che però siano singoli cittadini o gruppi, non certamente altre società sportive).
Le società sportive che praticano calcio dilettantistico a livello giovanile non beneficiano di alcun incasso e vanno incontro a notevoli spese. Come potrebbero caricarsi l’onere della manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili affidati loro, dei costi per il personale, delle assicurazioni e della fidejussione a copertura dei rischi? Se così deve essere sia così per tutte strutture. E’ vero che la piscina serve altra utenza oltre la società sportiva, ma è pur vero che costa alle casse del comune 370.000,00 euro a fronte di incassi complessivi per 70.000,00 euro. E’ concepibile questo in tempi di vacche magre come quello che attraversiamo? Non si possono adottare due pesi e due misure e non si può fare chiudere una società di calcio giovanile con 200 tesserati. E poi a chiacchiere dicono di volere incentivare lo sport come veicolo educativo e culturale.
Appunto, è proprio quello che ho scritto: sia così per tutte le società sportive. Ribadisco, la soluzione non è concedere anche il campo da calcio alle stesse condizioni della piscina o ai 370.00 euro dei costi di gestione di quest’ultima si aggiungeranno altre centinaia di migliaia di euro a fronte di incassi che certamente non sono sufficienti.