Chi amministra la cosa pubblica deve avere una visione complessiva dei problemi che affronta quotidianamente. La sua è una funzione sociale accettata per libera scelta e nell’esclusivo interesse dei cittadini.
Oggi “L’OPINIONE” di
Giacomo Greco
La sua formazione culturale, la tensione morale, l’etica, la sensibilità, l’educazione, il rispetto per le persone e le cose che gli sono state affidate devono garantire una corretta interpretazione del ruolo ed una condotta saggia. Non ci può essere spazio per i compromessi nel suo modo di operare, ne per l’acquisizione e la concessione di privilegi, ma per la piena conoscenza dei problemi e la capacità di risolverli.
L’amministrazione non è il luogo in cui il potere possa essere lottizzato per soddisfare l’interesse dei singoli, ma il recinto entro il quale operare tenendo conto dei molteplici interessi in gioco e le priorità da realizzare.
Ho fatto una sommaria ricerca sulla situazione precaria in cui versano tantissime famiglie di terrasinesi e sono venuto a conoscenza della presenza di molteplici associazioni umanitarie che si occupano a tempo pieno degli indigenti, fornendo loro assistenza, cibo e vestiario. Mi riferisco alla San Vincenzo, alla Caritas, alla Protezione Civile, e ad altri enti che hanno referenti privati.
Una sola di queste strutture riferite alla San Vincenzo assiste centocinquanta famiglie formate da cinquecentosessanta persone. Non c’è un censimento che indichi il numero complessivo di coloro che ricorrono a questa assistenza umanitaria che sarebbe utile per fare emergere la gravità della situazione costringendo i nostri amministratori ad affrontare il problema senza ulteriori indugi, traendo le risorse dall’eliminazione degli sprechi e dei servizi non essenziali che gravano sulle finanze comunali.
C’è il tempo delle vacche grasse e c’è il tempo delle vacche magre.
Chiudere gli occhi sulla realtà ed immaginare che si possano organizzare feste e festini mentre c’è chi patisce la povertà e la fame è un esercizio cinico del proprio ruolo che dovrebbe essere di garanzia e questo i nostri amministratori non possono permetterselo, a maggior ragione se a chiederlo sono i cittadini che li hanno votati e che pagano i loro stipendi.