IL CASO DI UN TERRASINESE: “104”, Quando Si Abusa Di Una Legge Giusta

TRASFERIMENTI E SCUOLA

DA 12 ANNI “BLOCCATO” A CESENA CON LA FAMIGLIA

Rep. 2 - Copia

Da “La Repubblica”, supplemento di Palermo -10.01.2015-

 

Pietro Di Ranno –conosciuto da tutti a Terrasini- insegna alle elementari di Cesena e si dice fortunato per il suo lavoro che svolge con serietà ed impegno, ma sente anche di aver subito un grave sopruso in questi anni a causa dell’uso distorto che in molti hanno fatto e fanno di una legge sostanzialmente giusta.

Dietro a ogni persona c’è sempre una storia da rispettare. Della sua, giusto perché terrasinese da generazioni, ce ne siamo già occupati nel settembre del 2014, quando poco o nulla lasciava presagire che, di lì a qualche mese, ci sarebbe stata la bufera. Il suo caso potrebbe sintetizzarsi nel detto “fatta la legge, trovato l’inganno” e con l’inganno … puntualmente le vittime!

Ma in tutti questi anni Pietro, quando ha capito che nella bella e superba Cesena rischiava di rimanerci vita natural durante (in barba alla casa di proprietà di Terrasini e al notevole disagio economico di un affitto a Cesena, per non parlar del resto), non si è limitato a piangersi addosso. Constatato che decine e decine di colleghe, con un punteggio di gran lunga inferiore al suo,  lo scavalcavano bellamente anno dopo anno, si è messo a studiare la legge, ne ha evidenziato le falle, ha inviato ricorsi, ha chiesto accesso agli atti fra mille impedimenti e dinieghi, ha scritto a sindacalisti e politici, ma, soprattutto, ha suggerito, a chi di dovere, le modifiche da apportare ai meccanismi di una legge divenuta ormai scorciatoia privilegiata per furbi e furboni del “pubblico impiego”.

Alcuni passi della sua lettera, che pubblicammo nel 2014, sono stati addirittura inseriti qualche giorno fa dal quotidiano “la Repubblica” all’interno di un ampio servizio. La bufera, innescata dalla magistratura, è stata alimentata dal deputato palermitano Davide Faraone, vice ministro della Pubblica Istruzione, renziano di ferro. Addosso -come sempre accade in questi casi- gli è caduta una scarica di maledizioni, ma anche altrettanti apprezzamenti. Ora resta solo da sapere e da capire fin dove saprà e vorrà spingersi il nostro Onorevole per ristabilire la giustezza di una legge fatta per i disabili e non per i … “fantasisti del trasferimento!

Rep. 2 - Copia

Da “La Repubblica”, supplemento di Palermo -10.01.2015-

 

MA ECCO LA NUOVA LETTERA CHE PIETRO DI RANNO HA INVIATO GIORNI FA AL SOTTOSEGRETARIO ALLA P.I. FARAONE ALLA QUALE LO STESSO HA RISPOSTO (evento raro per un politico).

«Buon giorno, sono un insegnante siciliano che da 12 anni insegna a Cesena. Ho letto con piacere la sua presa di posizione in merito all’applicazione della legge 104. Condivido la necessità, da lei dichiarata, di intervenire per combattere le false dichiarazioni di invalidità. Ma, a mio giudizio, sarebbe necessario rivedere l’applicazione della legge 104 che consente, ad esempio, la precedenza nelle richieste di utilizzazione provvisoria e di trasferimento (vero e proprio incentivo alla presentazione di false certificazioni).

Pubblicazione 2Mi permetto di inviarle copia di una lettera spedita dal sottoscritto al segretario flc-cgil Sicilia, a seguito di una presa di posizione di quest’ultimo sull’inchiesta della procura di Agrigento sulle false certificazioni di invalidità.

Ho spedito lettere a diverse testate giornalistiche (proprio ieri La Repubblica Palermo ne riportava qualche rigo in un articolo), al Ministro dell’Istruzione, al Ministro della Funzione Pubblica e a tanti deputati e Senatori senza ricevere alcuna risposta.
Le allego proprio quella inviata al segretario del mio sindacato non a caso.

Rep. 2 - Copia

Da “La Repubblica”, supplemento di Palermo -10.01.2015-

Anche il mio sindacato ha fatto orecchie da mercante davanti a un problema che è di tanti, tantissimi insegnanti corretti e onesti.
La mia esperienza personale mi ha convinto del fatto che i sindacati siano complici dell’utilizzo che si fa della legge, trasformata da diritto in privilegio. Non si spiegherebbe altrimenti l’assoluto silenzio delle organizzazioni sindacali su questo tema se non per abbozzare un maldestro tentativo di difesa della categoria degli insegnanti quando un’inchiesta della magistratura scopre una truffa (con il risultato di far apparire tutti gli insegnanti colpevoli quando la maggioranza è invece vittima della situazione).

Le chiedo soltanto alcuni minuti per leggere il file allegato e le auguro di riuscire ad intervenire per ridare alla legge 104 la dignità di “diritto” (qual è) senza che venga percepita (per alcuni aspetti) come un privilegio.
La ringrazio e buon lavoro.
Pietro Di Ranno»

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One comment on “IL CASO DI UN TERRASINESE: “104”, Quando Si Abusa Di Una Legge Giusta
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