Un’ordinanza del Sindaco dovrebbe mettere fine all’incivile abitudine di “impiccare” ai balconi i sacchetti della spazzatura. Era ora.
A chi, camminando per le vie di Terrasini, non è mai capitato di imbattersi nei sacchetti della spazzatura penzolanti dai balconi?
E a chi, osservando quei sacchetti assicurati con una corda alla ringhiera, non sono mai venuti in mente quei film western in cui banditi e ladri di bestiame venivano lasciati penzolare al ramo di un albero con un cappio stretto al collo?
Un’usanza a dir poco incivile quella di lasciare a mezz’aria i sacchetti dei rifiuti domestici in attesa di essere ritirati dagli operatori ecologici, a scapito sia dell’igiene che del decoro di un paese che tra l’altro risulta ancora essere -chissà per quanto- turistico.
La crescita di un paese -lo abbiamo scritto cento volte- passa anche da piccole cose come questa, che da sole possono anche lasciare il tempo che trovano, ma nel loro insieme contribuiscono a esaltarne o deprimerne l’immagine.
Ben venga quindi l’ordinanza del Sindaco con la quale viene vietata e sanzionata la malsana abitudine della impiccagione.
Certo, in merito al rigido orario di conferimento dei rifiuti, qualcosa andrebbe detta, ma nell’insieme l’ordinanza non può che essere accolta con favore.
Infine, una riflessione: era davvero necessaria un’ordinanza per mettere fine a un’abitudine lontana anni luce dal vivere civile? Evidentemente sì. Diceva Luigi Sturzo: «Ogni legge viene imposta dalle convinzioni più che dalle ragioni di semplice autorità».
Ma se le convinzioni sono sbagliate …