Questo pomeriggio, come annunciato dal Comune, si inaugura il “Centro Culturale Ricreativo” della Biblioteca comunale con annessa esposizione permanente di prodotti tipici dell’eno-grastronomia siciliana.
Giunge dunque a compimento l’operazione eno-gastronomica della Biblioteca comunale “Claudio Catalfio”, che tante polemiche ha sollevato e continua a sollevare nell’opinione pubblica terrasinese (e non solo) più avvertita.
Dunque, con la inaugurazione pomeridiana, densa di iniziative e intrattenimenti vari affidati alla collaudata regia dell’Associazione Così, per … Passione! viene decretato il nuovo corso quinquennale (?!) della massima Istituzione Culturale del paese, un tempo fiore all’occhiello dei terrasinesi.
Questa, ovviamente, è l’opinione del Giornale e dei suoi più attenti lettori e non il frutto di “menti malate”, come qualcuno incautamente si è lasciato sfuggire qualche tempo fa. E sì, perché quando non si hanno argomenti, si ripiomba nel Medioevo, buttandola sui disturbi della mente.
Fra l’altro, nessuno mai -qui è bene ribadirlo- in questa più che discutibile “operazione gastronomica” si è mai sognato di entrare nel merito (nell’estetica) della ristrutturazione (che è stata possibile realizzare grazie ai finanziamenti europei del GAL). Lo stesso era accaduto in riferimento al “mostro” di Piazza Titì Consiglio: bene la Piazzetta, orrido il mostro. E avevamo ragione. Anche i lavori di ristrutturazione architettonica della Biblioteca, risultano ben fatti (prospetto in primis, anche se, qua e là, in basso, sembra affiorino vistose chiazze di umidità).
Ma, a prescindere da tutto, come giustificare (si tratta anche di concetti spaziali e culturali specifici) la mescolanza di categorie così diverse (libri+gastronomia) pur se altrettanto importanti e significative in sè? È come assemblare, in un museo, il carretto siciliano e le tartarughe marine (anche quello, purtroppo, esiste!).
Dunque, il punto riguarda lo stravolgimento funzionale e di immagine che alla struttura si è voluto imprimere con questo innesto. Il GAL erogò a suo tempo il finanziamento a condizione che buona parte del piano terra fosse sgombrato per fare spazio a un front-office (gran bel bancone) con attigua (stanzone a sinistra, entrando) esposizione di tipici prodotti eno-gastronomici siciliani. È vero, anche quei prodotti fanno parte della nostra cultura e tradizione millenaria, ma ogni cosa al suo posto, per favore!
Il fatto è che il GAL, in cambio della ristrutturazione, non si accontenta dell’ampio vano posto sul retro (lato via Perez), di facile accesso anche ai disabili, ma pretende il meglio e il più per almeno un quinquennio (?!) … E si può anche comprendere dal momento che molla i fondi per la ristrutturazione. E l’amministrazione non fa una piega! Libri ammassati, sezione ragazzi al piano superiore, spazi lettura e consultazione dislocati a destra e a manca, sopra e sotto …
Certo, bisogna ammettere che una simile occasione (il restauro) non capita più tutti i giorni di questi tempi, ma era necessario “squilibrare” l’assetto della biblioteca, trasferendo, ad es., la vasta emeroteca a Torre Alba, distante dal centro abitato, a picco sul mare, con la salsedine e l’umidità che non perdonano? E già: ogni cosa ha un prezzo!
La scorsa estate -come molti ricorderanno- è stato un susseguirsi di annunci e smentite con libri (come la ‘sezione ragazzi’) in procinto di andare a Torre Alba oltre alle insistenze dell’assessora alla cultura inesistente, smaniosa di occupare una stanza per il suo inutile ufficio, sottraendolo ai libri. Attentato scampato?
Una girandola di decisioni contraddittorie, improvvisate e improvvide; un’operazione che, partendo da reali esigenze (ristrutturazione), rischia di trasformare il “fiore all’occhiello” di Terrasini, in un fiore appassito.
cosa centra il Gal il progetto è del Comune che ha chiesto il finanziamento tramite il Gal
visitate la mostra :Le sorelle della stupidità