L’“estremo tributo” (comunale) ha raggiunto livelli mai prima conosciuti. Le tariffe dei servizi cimiteriali rendono quasi proibitivo morire a Terrasini. Il Sindaco: «Non avevamo scelta, le spese ora gravano unicamente sui Comuni».
di Giuseppe Ruffino
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L’ingresso del vecchio cimitero |
A parte le spese … vive delle inevitabili onoranze (bara, luci, trasporto, chiesa, ecc.), che già incidono non poco sul bilancio di una famiglia economicamente medio-bassa, morire a Terrasini è diventato complicato.
Ma si sa, per fortuna si muore una volta sola e, allora, prendiamola come l’una tantum di fine corsa.
Scacciare la morte con un po’ di autoironia aiuta i più (noi siciliani siamo maestri in questo), ma le tribolazioni della vita ci costringono a guardare con occhi ben diversi la “questione”, sia per il doloroso vuoto lasciato da chi viene a mancare, sia per le economie familiari già di per sé falcidiate. Perché, lo sappiamo tutti bene, dietro a ogni famiglia c’è sempre una storia costellata da sofferenza e da dolore, cui si aggiunge l’apprensione per la quadratura dei conti con le spese mediche e i viaggi della speranza (per chi se li può permettere). Situazioni in cui interi nuclei familiari si son trovati, dall’oggi al domani, a incenerire i risparmi di una vita. Poi arriva la “botta” finale, quella del cimitero, che dipende unicamente dall’operato dei “vivi”, poiché, piaccia o meno, questi sono i fatti e le tariffe e certamente i cittadini non vanno per il sottile.
Ma andiamo al dunque.
Le tipologie delle spese cimiteriali variano da caso a caso. Non è complicato districarsi nel dedalo di tributi precedenti ed attuali, di loculi ai piani terra, mezzani e alti, del sottoterra (per i meno facoltosi o per scelta, ma anche quelle salgono vertiginosamente), delle cappelle familiari o gentilizie, che dir si voglia.
Dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale del nuovo “Regolamento cimiteriale” (proposta del marzo 2014, modificato in molte parti) è seguita la Delibera di Giunta di “immediata esecuzione” n. 44 del 9/5/2014, fondamentale per le nuove tariffe. Tariffe notevolmente più elevate rispetto ad anni fa e modificate ulteriormente con la delibera di cui s’è detto.
Ecco qui riprodotta la seconda pagina della Delibera di Giunta del 9/5/2014
SI TRASCRIVONO PER MAGGIORE CHIAREZZA LE VARIE TIPOLOGIE DI TARIFFE:
1. Per tumulare in cappella (familiare) € 150,00. In precedenza (recentemente) il costo era € 300,00. Quindi è stato dimezzato; ma negli anni scorsi si versava una cifra intorno ai 40,00 euro.
2.Per ogni inumazione/esumazione (non nei loculi, ma nella nuda terra) € 2.000,00. Recentemente si pagavano € 500,00, ma negli anni passati molto, molto di meno. Si presume, che questa tipologia di sepoltura sia prescelta dagli indigenti. Per una famiglia di questo tipo, la cifra appare spropositata. Per i nullatenenti assoluti, provvede il Comune;
3. Per ogni estumulazione (svuotamento loculo dopo un certo numero di anni e deposito nell’ossario) € 250,00 (poco tempo fa € 500,00), ma negli anni passati intorno ai 150,00 euro;
4. Costo concessione celletta ossario per 25 anni, € 400,00 (anche questa è una cifra notevolmente lievitata);
5. Costo area di mq. 12 per concessione sepoltura famiglia (durata concessione 99 anni), € 25.514,00 (quasi un mini appartamento);
6. Costo di una colonna di n. 4 loculi, da concedersi in vita per 99 anni, € 21.619,00;
7. Costo di una colonna di n. 5 loculi da concedersi in vita per 99 anni, € 25.138,00;
Prezzi per un loculo da concedersi ad avvenuto decesso (le così dette colombaie: che brutto termine!):
a piano terra, per trenta anni, costa € 2.177,00; per cinquanta anni € 2.578,00;
al 1° e 2° piano € 2.830,00 per trenta anni; per cinquantaanni € 3.352,00;
oltre il 2° piano € 1.524,00 per trenta anni, per cinquantaanni € 1.805,00.
Prezzi di un loculo singolo da concedersi in vita:
piano terra, per trent’anni € 3.265,00; per cinquant’anni € 3.867,00;
1° e 2° piano, per trent’anni € 4.244,00; per cinquant’anni € 5.028,00;
oltre il 2° piano, per trent’anni € 2.286,00; per cinquant’anni € 2.707,00.
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Tutto qui dunque, e non è poco! Forte il malumore in paese, e non da ora. Fra l’altro, le varie associazioni, come ad esempio, il Circolo dei Contadini e dei Democratici, oltre al ben più numeroso, per aderenti, come la Congregazione degli Agonizzanti (tanto per restare in tema), non godrebbero più di particolari convenzioni in vigore nel passato.
Per quanti, infine, volessero scegliere la cremazione (anche la Chiesa cattolica l’ammette), non esiste alcuna convenzione o semplice “sportello informativo” con l’inceneritore di Palermo (se funzionante) o di Messina (di recente realizzazione, che dovrebbe servire l’intera Sicilia). Questo tipo di scelta (ma non è solo un problema di costi) vedrebbe ridurre sensibilmente le spese rispetto alla tradizionale sepoltura.
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Il Sindaco Massimo Cucinella |
Ma a questo punto sentire il Sindaco è quanto mai utile. Trascrivo i passi salienti dell’intervista, che gentilmente ci ha rilasciato:
Come si giustificano questi aumenti così pesanti?
«Gli uffici hanno quantificato il costo di costruzione … di manutenzione. Originariamente, quando c’erano i grossi finanziamenti da parte dello Stato, tutto gravava meno e si riusciva a coprire le eccedenze. Oggi col decentramento fiscale i servizi gravano sugli utenti. Questo, a parte il massiccio ampliamento, ha comportato l’innalzamento dei costi. L’amministrazione ha cercato di limitare, anche sulla base della richiesta dei cittadini, dei consiglieri cercando dei margini di risparmio e di redistribuzione dei costi fra le fasce della popolazione. Non ci sono defunti di serie A e di serie B, come qualcuno va dicendo. La diversificazione tariffaria (fermo restando che i loculi sono tutti uguali), si è resa necessaria per il fatto che, ad esempio, il piano di mezzo era il più richiesto per il minor disagio dei parenti che abitualmente vi si recano».
Come mai, per dirne un’altra, le inumazioni (sepolture a terra) sono passate da 500 a 2 mila euro?
«Veniva utilizzata soprattutto da persone indigenti o da persone che avevano o hanno una particolare visone della morte. Abbiamo però visto che questa possibilità è stata col tempo utilizzata in modo difforme, in quanto, a causa della revisione delle tariffe, qualcuno ha ben pensato di utilizzare l’inumazione per pagare meno, salvo poi acquistare lastre di marmo ed altro per farne un vero e proprio sepolcro, spendendo magari mille, duemila euro. E allora abbiamo dovuto porre un freno, aumentandone la tariffa di base. Anche perché, se ci si riflette meglio, una inumazione a terra, toglie la possibilità di innalzare, in quello stesso posto, un bel numero di loculi. E lo spazio è prezioso se vogliamo stare tranquilli per altri dieci anni almeno».
In un articolo (Il rischio di essere felici), recentemente comparso sul primo numero del bimestrale “Labirinti ideali”, lo psicologo Pietro Viola riporta una illuminante frase del grande scienziato psicanalista Carl G. Jung: «Proverai la gioia delle piccole cose solo se avrai accettato la morte. Se invece ti guardi intorno avidamente in cerca di tutto ciò che potresti ancora vivere, allora nulla sarà mai grande abbastanza per il tuo piacere, le piccole cose che ti circondano non ti daranno più gioia. Contemplo perciò la morte perché essa mi insegna a vivere».
Di tanto in tanto non sarebbe male rileggerla!
Gentili redattori di Terrasini Oggi,
da molti giorni vi seguo su internet e mi tengo informato su tante cose che non sapevo. Ho letto pure gli articoli passati e mi sono sembrati interessanti. Spero che duri e che non finisca come tante altre cose che riguarda il nostro paese. Però una critica voglio farla. Mi sembrate troppo moderati, e forse un po più di attacchi non farebbero male.
Grazie per l’ospitalità
(lettera firmata)
Vi prego di pubblicare solo le mie iniziali. Grazie ancora.
G.M.
Gentile Signor G.M,
come vede lo abbiamo accontentato: è stata omessa la sua firma per esteso. Volevo solo dirle, a nome di tutta la Redazione, che il suo breve e garbato commento merita un maggiore risalto perchè ci dà lo spunto per meglio precisare ai lettori (e quindi anche a lei) il “taglio” del blog. Ci riserviamo, pertanto, di ripredere l’argomento quanto prima, pubblicando ancora il suo commento in una vera e propia pagina del Blog. Un particolare, tuttavia, voglio qui anticiparlo:perchè molti chiedono di non pubblicare le proprie generalità quando si scrive a un giornale o blog che sia? Non volgio da lei la risposta, non è questo il senso del mio interrogativo. Su Facebook non si scappa, ma quando si deve scrivere a un giornale, sia pure on line, allora scattano dei meccanismi di riservatezza e di difesa che non avrebbero alcuna giustificazione (almeno nel caso in questione).
Nemmeno i morti sfuggono all’ingordigia dell’amministrazione. A più riprese si è provveduto, infatti, ad applicare balzelli sempre più onerosi per chi ha la cattiva sorte di varcare per l’ultimo viaggio la soglia di quel luogo di dolore e di pace che è il cimitero. A dire il vero io me ne tengo alla larga non per paura della morte ma per lo sconforto che mi assale quando, contro mia voglia ma dalla rea necessità costretto, devo varcare da vivo quel cancello che è il confine tra il mondo dei vivi ed il regno dei morti. Il mio sconforto non riguarda la condizione dei residenti, ma la condizione dei luoghi che non differiscono molto dalle condizioni dei luoghi abitate dai viventi. Gli amministratori, infatti, sono gli stessi per gli uni e per gli altri, ma mentre i morti non possono più reagire i vivi potrebbero.Ma veniamo al fatto, sembra che il costo dei loculi vari a seconda della posizione degli stessi, e questo di fatto trasferirebbe al mondo dei morti la stessa distinzione sociale che è la piaga che affligge il mondo dei vivi. I più ricchi, al cimitero potranno permettersi un posto al primo piano ambitissimo, mentre ai più poveri saranno riservati i posti di loggione. Quello che nel mondo è stato il frutto della prevaricazione del più forte nei confronti del più debole, nell’altro mondo sarà l’effetto dell’ingiustizia del potere. I Vespri siciliani hanno avuto inizio nella chiesa del cimitero a causa dell’arroganza del potere………………………