Cari Lettori e care Lettrici,
la nostra pausa termina qui. Terrasini oggi, dunque, a partire da questo momento, torna al suo naturale ruolo di stimolo, di informazione essenziale, libera e indipendente.
Da quell’11 febbraio, quando, con l’inizio della competizione elettorale, in un articolo intitolato “In stand-by” cercammo di spiegarvi le ragioni della nostra “pausa di riflessione” (decisione forte, al limite della comprensione), sono trascorsi ben tre mesi, un tempo più che sufficiente per “disincantarci” (stavamo per dire “disintossicarci”) e rimettere al centro, a poco più di quindici giorni dall’apertura delle urne, la passione civile che mai ci ha abbandonato.
Ma andiamo al punto di oggi.
Le giornate di sabato 14 e domenica 15 maggio appena trascorse, si potrebbero definire il giro di boa. In pratica tutti i candidati hanno fatto sentire le loro voci, i loro propositi e illustrato in sintesi i loro programmi. Ieri, domenica, è stato poi un susseguirsi e, in qualche momento, un accavallarsi di appuntamenti fra le piazze e al chiuso e tutto lascia prevedere che, da qui a venerdì 3 giugno, quando alla mezzanotte calerà il silenzio previsto dalla legge, vi sarà un crescendo di iniziative, incontri, riunioni di caseggiato scanditi dal tradizionale porta a porta.
Gli eserciti (14 liste, un solo partito presente col proprio simbolo oltre al M5Stelle), guidati dai rispettivi condottieri, sono dunque schierati in un clima ancora sostanzialmente sereno e pacato. Allo stato attuale le potenzialità di successo dei candidati appaiono (tranne che in un caso) sostanzialmente equilibrate, ma un paio di punti fermi sembrano emergere con sufficiente nettezza: l’affermazione (fra le tre maggiori coalizioni, Cucinella, sindaco uscente, Giannettino e Maniaci, dovrebbe avvenire sul filo di lana, cioè per una manciata di voti. Ma una brutta bestia, cioè il voto disgiunto (qualcuno ironicamente lo chiama “discinto”), si aggira famelica fra le urne elettorali; l’unica vera incognita, la sola ed unica protagonista di questa competizione.
Voto disgiunto, frutto amaro di una legge elettorale che sembra fatta apposta per immobilizzare un’amministrazione (è già accaduto altre volte nel passato con conseguenze sempre disastrose). Il “voto disgiunto” (per chi non l’avesse ancora chiaro) offre all’elettore la possibilità di votare per una determinata lista e, contemporaneamente, votare il candidato a sindaco di un’altra coalizione.
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“Terrasini Oggi” tornerà sulle elezioni a pochi giorni dalla conclusione della campagna con un servizio video: “Quattro domande uguali ai quattro candidati (con risposte a ciascuna entro il minuto).
La Redazione
Finalmente una voce amica, equilibrata e soprattutto serena.